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a cura di Michelangelo De Cesare

Moto GP 18

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Sviluppatore: Milestone

Editore: Milestone

Data di uscita: 07 Giugno 2018

Provato su: PlayStation 4 PRO

Disponibile su:  ps4 xbox One switch pc
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Dalla sabbia dorata del Qatar ai verdeggianti prati delle colline toscane, passando per le pittoresche campagne olandesi fino ad arrivare oltre l'Atlantico, con bandierine fissate negli stati uniti, in Sud America, in Giappone e non solo. Il Motomondiale è da sempre un viaggio fra le culture e le passioni di una comunità globale, slegata da vincoli linguistici e dalla giurisprudenza di confine; una competizione seguita e amata in tutto il mondo, altamente spettacolare e ricca di un fascino senza eguali per chi porta le due ruote nel cuore. Anche quest'anno, la nostra italianissima Milestone ci propone la nuova edizione del suo racing motociclistico griffato dalla licenza ufficiale MOTOGP. Una produzione che si pone come un momento fondamentale per il rinnovo del brand e, soprattutto, per il i prossimi progetti della casa milanese. Abbiamo potuto spolpare a fondo il menù offertoci quest'anno, vediamo insieme cosa è bollito nel pentolone del team lombardo nell'ultimo anno.

La cera sulle carene

Il piatto forte di questa nuova iterazione è l'adozione del nuovo motore grafico, l'Unreal Engine 4, una soluzione ormai dichiaratamente obbligatoria. Proprio come le migliori delle moto, anche la veste grafica di questa serie racing necessitava di qualcosa di più di una rinfrescata o di un semplice restyle. Dopo diverse annate caratterizzate da piccoli aggiornamenti estetici e di stabilità, in questo 2018 i ragazzi di Milestone hanno puntato ad una corposa revisione dell'impianto visivo dietro il titolo: grazie all'UE4 la resa dei modelli poligonali delle moto e dei piloti ha fatto un salto in avanti tangibile, grazie a un dettaglio superiore e a texture di qualità maggiore. A colpirci particolarmente, però, è stata la nuova gestione delle luci, ora marcatamente più vive e apprezzabili sia che si tratti dei riflessi sulla pelle delle tute dei piloti o dei mezzi, sia che si prendano in esame gli specchi d'acqua che fioriscono sui tracciati in casi di pioggia. Anche l'impatto visivo delle piste è leggermente migliorato, presentando tracciati più vivi e partecipi durante gli eventi. Meno brillante il rendering dei visi di alcuni piloti, non sempre propriamente fedele alle controparti reali.

Soltanto discreta, invece, la campionatura audio dei motori, anonima nelle categorie minori e priva distinzione concreta fra i rombi delle varie MOTOGP. A non convincerci tuttavia sono ancora una volta i modelli dei personaggi secondari, come meccanici e ombrelline, che insieme ai box del paddock e al parco chiuso dove si festeggiano podi e vittorie risultano davvero sottotono e poco curati. Tra le mani ci troviamo, quindi, un titolo globalmente più apprezzabile dal punto di vista grafico, rispetto alle passate edizioni, fermo restando il fatto che i margini di miglioramento siano ancora troppi ampi per poter parlare di totale, e riuscita, revisione estetica della serie.

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Sotto carter e plastiche

Nella sostanza della sua offerta contenutistica base, MotoGP 2018 viene privato della modalità manageriale introdotta nel capitolo 2017 e della categoria piloti Leggende, puntando fortemente su una modalità carriera completa e su un multiplayer che strizza l'occhio al panorama Pro, culminando nella possibilità di affrontare l'eSport Champioship, modalità competitiva di alto profilo già vista su PlayStation 4 lo scorso anno e ora accessibile su tutte le piattaforme. Non mancano il meteo selezionabile, i classici campionati, le gare singole e il time attack, tutti affrontabili con qualsiasi pilota del circuito ufficiale sullle rispettive moto in tutti i 18 tracciati del Motomondiale. Entrando nello specifico della modalità carriera, potremo personalizzare il nostro avatar attraverso una serie di preset per il volto e una buona quantità di accessori con cui caratterizzarlo, fra cui casco e guanti ma anche la posizione del corpo sulla moto e lo stile di approccio alla piega.

Una volta creato il nostro pilota novello avvieremo la nostra scalata alla vetta del motomondiale dalle sette corse che compongono la RedBull Rookies Cup, trofeo monomarca corso su mezzi KTM di piccola cilindrata in configurazione standard Trofeo. Il consenso del pubblico che avremo ottenuto durante la stagione sarà il nostro biglietto da visita per il Motomondiale, il fattore che determinerà la tipologia di offerte che riceveremo per proseguire il nostro percorso di crescita. I team che ci ingaggeranno ci presenteranno una serie di obbiettivi minimi, crescenti di stagione in stagione rispetto a nostri successi, per poter diventare prima guida della scuderia e mantenere il nostro posto in sella. Dalla MOTO3 in poi avremo modo di modificare l'assetto della nostra moto e di avviarne il processo di sviluppo da parte dei nostri ingegneri, per restare competitivi e poter puntare a traguardi sempre più ambiziosi. L'obbiettivo sarà così quello di raggiungere i team ufficiali di MOTOGP e di poter puntare alla conquista del mondiale.

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La prima in su, tutte le altre in giù

E proprio con il sogno mondiale in tasca, il sole alto davanti a noi e il vento sferzante che sibila il nostro passaggio, diamo un cenno di rispetto a San Brembo e ci avviamo verso la violenta staccata della Buccine, cuore in gola e freni in mano. L'importante decelerazione mette a prova in modo deciso ciclistica ed elettronica della nostra due ruote, sottolineando con vigore il buon lavoro svolto dal team ai box in fase di messa a punto: nonostante la forte frenata e l'alta velocità riusciamo a entrare in curva senza perdere la traiettoria, percependo in modo distinto il trasferimento di carico verso lo pneumatico anteriore. Quest'ultimo, tuttavia, ci avverte tramite le forcelle anteriori di essere quasi al suo limite, giusto in tempo per toccare il punto di corda, vedere la luce e riprendere il gas in mano per proiettarci verso il rettilineo del traguardo e un nuovo giro di quel fantastico tracciato che è il Mugello. Poche curve, pochissimi istanti in cui comprendere come anche la fisica dietro il gameplay del titolo targato Milestone sia stata toccata dall'adozione del nuovo Engine: resta invariata la filosofia e la struttura semi simulativa del modello di guida che da sempre caratterizza i racing motociclistici della software house nostrana, che in questa trasposizione all'UE4 beneficia di una migliore sintesi del rapporto peso/potenza delle singole moto e della gestione e risposta dei freni separati, elemento di assoluta importanza nella riproduzione delle sensazioni di guida di una moto sportiva; migliora anche la percezione della moto in percorrenza di curva, punto chiave per la messa a segno di un giro vincente in gara e in prova. Novità per questo MOTOGP 2018 è una piccola serie di tutorial atti a guidarci fra i fondamentali alla base di una guida efficace, aggiunta non prettamente rilevante ma comunque utile per i novizi del genere.

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Sul fronte gameplay la nota dolente è rappresentata dalla semplicità dell'intelligenza artificiale che muove i nostri avversari virtuali, perennemente ancorata a un binario invisibile troppo marcato per il mercato attuale. Cambia poco anche sul fronte animazioni e contatti con le altre moto in pista, con scontri e cadute spesso dettate da una fisica a dir poco alternativa. Come da tradizione, l'intero pacchetto è completamente scalabile grazie ad una gestione personalizzata degli aiuti di guida e della risposta del mezzo, configurabile su tre voci - facilitata, normale e pro - per potersi adattare all'esigenze e alle aspettative di qualsiasi giocatore.

Moto GP 18 è disponibile per PS4, Xbox One, Switch e PC direttamente su Amazon, oppure in formato digitale sugli shop ufficiali.

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PROTutti i piloti e tutte le piste ufficiali del Motomondiale, affrontabili attraverso un gameplay solido e appagante; esperienza di gioco altamente scalabile, adattabile a tutte le tipologie di utenza; l'Unreal Engine 4 porta miglioramenti tangibili e accende prospettive di grande interesse per i prossimi progetti.

CONTROContenuti ridotti al minimo sindacale; nonostante il nuovo Engine, alcuni punti deboli della serie come le animazioni delle cadute, la fisica dei contatti in pista e la gestione dell'IA permangono; i modelli poligonali di alcuni elementi secondari restano decisamente arretrati nella loro realizzazione.

VERDETTOSi apre il nuovo ciclo del titolo su licenza MOTOGP firmato Milestone, con la prospettiva di un nuovo comparto tecnologico da sviluppare ulteriormente e la solidità di un modello di guida concreto, rifinito da piccole accortezze che valorizzano le ore di pratica degli appassionati. Lo sviluppo della carriera e delle modalità competitive multiplayer non giustificano l'assenza di novità contenutistiche di rilievo, pur garantendo molte e molte ore di divertimento. Il potenziale c'è, così come la promozione al 2019, senza infamia e senza gloria. Per il prossimo anno, però, ci aspettiamo senz'altro di più. Su tutti i fronti.

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