Logo Tom's Hardware
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Tom's Hardware Logo
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Forum
  • Sconti & Coupon
% Black Friday
%
Accedi a Xenforo
Immagine di Ghost Of Yotei è una splendida dichiarazione di intenti | Recensione
Recensione
Immagine di PlayStation: ecco le offerte del Black Friday 2025 PlayStation: ecco le offerte del Black Friday 2025...
Immagine di Il gaming come non l’hai mai vissuto. Tutto il divertimento che cerchi, a prezzi da Black Friday Il gaming come non l’hai mai vissuto. Tutto il divertiment...

Ghost Of Yotei è una splendida dichiarazione di intenti | Recensione

Ghost of Yotei è una dichiarazione di intenti che conferma che non serva per forza rivoluzionare un genere per saper intrattenere.

Advertisement

Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 25/09/2025 alle 15:00
Quando acquisti tramite i link sul nostro sito, potremmo guadagnare una commissione di affiliazione. Scopri di più
  • Pro
    • Combat system sempre divertente.
    • Ambientazioni incredibilmente suggestive.
    • Comparto narrativo be realizzato.
    • Graficamente inappuntabile.
  • Contro
    • Non farà cambiare idea a chi non ha apprezzato il primo episodio.
    • Alcuni cali di frame rate su PS5 standard.
    • Leggera ripetitività nele missioni secondarie.

Il verdetto di Tom's Hardware

8.5
Ghost of Yotei si configura come una lunga dichiarazione d'intenti scritta con il sangue. È un’opera che parla di vendetta, ma che si trasforma gradualmente in una riflessione sulla possibilità di cambiare, perdonare e ricominciare. Pur non essendo esente da molteplici sbavature, più o meno volute, il titolo di Sucker Punch riesce a distinguersi grazie a una scrittura onesta, una direzione artistica evocativa e un’ambientazione capace di diventare la vera protagonista di questo universo narrativo. Non è Ghost of Tsushima 2: è un progetto con un’identità ben precisa che si appoggia al passato per raccontare una storia inedita e, per certi versi, molto emozionale. L'aspetto più bello di Ghost of Yotei, però, è che sceglie di essere genuino, sbattendosene altamente di cosa volgiono i giocatori hardcore e offrendo un impianto di gioco tanto conservativo quanto dannatamente divertente e rilassante.

Informazioni sul prodotto

Aspettavo con una certa bramosia Ghost Of Yotei, non perché mi aspettassi una sorta di "nuovo messia" in grado di ridefinire le regole di un genere, specialmente in questo periodo storico costellato di perfect score da tutte le parti, ma perché avevo bisogno di "tornare a casa".

Mi spiego meglio. Soggettivamente prima e oggettivamente in seguito, mi sono sempre chiesto come mai tutti i recenti open world targati PlayStation Studios, riuscissero a rapirmi così tanto da portarmi a finirli in ogni loro parte.

Alla fine, parliamoci chiaro, sono open world di stampo tradizionale, ancora legati a quelle meccaniche rese celebri da Far Cry e poi copiate da un intero settore fino alla nausea, eppure quelli di PlayStation sono sempre riusciti a ottenere, almeno con me, quello che i competitor non riescono a fare da anni: farmi venire voglia di continuare a giocare un qualcosa di già visto, più e più volte, in centinaia di altre produzioni.

Magia nera? Fanboysmo? Una formula segreta di cui non ero a conoscenza? No, purtroppo no, speravo onestamente di si, di essere solamente un "fanboy come tanti" che si faceva andare bene qualsiasi cosa realizzata da una specifica azienda... ma non era così.

Immagine id 70886

Ghost Of Yotei me lo ha dimostrato nuovamente, riuscendo a rendermelo finalmente chiaro. Non è la presenza di Spider-Man, o degli animali robot , o delle orde di zombie, o di un Giappone capace i ammaiare a ogni scorcio; non è nemmeno quello stile di scrittura capace di raccontare, in maniera ritmata e senza fronzoli, una storia senza mai esagerare con il "non detto" e senza mai eccedere con i tempi morti.

Non è neppure un'offerta di contenuti varia o innovativa visto che, almeno sulla carta, risultano anche piuttosto banali e fin troppo derivativi (giratela come volete ma le attività da svolgere in queste produzioni non si discostano eccessivamente da quelle che Far Cry e Assassin's Creed ci propongono da anni fa).

La risposta sta in una sola parola: bilanciamento. Ghost Of Yotei, così come tutti i più recenti open world partoriti dai PlayStation Studios, è una certosina mescola di elementi la cui tara è talmente precisa da sembrare calcolata in un laboratorio.

È una splendida dichiarazione di intenti da parte di PlayStation Studios, su quale sia la sua "linea editoriale" (se così l possiamo chiamare) e come sia chiaro e lampante che non gli interessi innovare a tutti i costi.

Queste produzioni, difatti, vogliono intrattenere come un blockbuster di supereroi, vogliono risultare accessibili al più alto numero di giocatori possibili, vogliono risultare longevi ma non soverchianti e, soprattutto, vogliono che tutti questi elementi si mescolino a dovere per risultare sempre divertenti.

Tutto è perfettamente calcolato, come una ineluttabile formula matematica, la longevità si attesta sempre nella stessa forbice di ore, le missioni secondarie sono sempre dilazionate nella stessa maniera, il loro numero risulta sempre simile, la varietà delle attività opzionali è calcolata per non risultare eccessivamente ripetitiva, pur riproponendosi più volte per chi volesse completare tutto, e a tenere insieme il tutto ci sono comparti narrativi messi in scena in maniera hollywoodiana, capaci di tenere incollati come un blockbuster, di intrattenere in maniera divertente e, soprattutto, di rilassare chi decide di immergersi nei loro mondi.

Giocare a Ghost Of Yotei, così come a Tsushima, a Days Gone, a Spider-Man o a Horizon, è, innanzitutto, rilassante. Se non si lavora certosinamente sulle impostazioni, la sfida è divertente ma mai punitiva, la curva della difficoltà risulta armoniosa e il gioco risulta, semplicemente, rilassante e ammaliante. Perfetto per spenderci ore a cervello spento.

Immagine id 70884

Ma la vera domanda rimane una sola: tutto questo è considerabile come un difetto o accusabile di pigrizia? Assolutamente no. Produzioni del genere sono state uno dei motivi principali per i quali i videogiochi sono diventati così tanto mainstream (con buona pace dei detrattori di questa deriva)e, per quanto continueranno a non piacere ai giocatori più hardcore, sono necessarie per l'intero settore.

Senza divagare ulteriormente, rimane un altro dubbio da dissolvere: Ghost Of Yotei è uno dei migliori open world di casa Sony? Difficile dirlo con toni assolutisti ma sicuramente è un'esclusiva che merita tutta la vostra attenzione, soprattutto se avete amato il capitolo precedente.

Una vendetta agrodolce

Al centro del racconto non trovate un eroe, né un martire, ma una mercenaria: Atsu. Una donna stanca, logorata dalle ferite del passato, troppo disillusa per sognare. Dimenticate i guerrieri infallibili e carismatici: Ghost of Yotei propone una protagonista imperfetta, segnata da un dolore che non ha mai smesso di bruciare.

Sedici anni dopo il massacro della sua famiglia, Atsu intraprende un viaggio che non ha nulla di catartico: non si tratta di un’epopea sull’onore, ma di un istinto di sopravvivenza che si traduce in vendetta. Le terre di Ezo, fredde e ostili, diventano il teatro di un cammino che non concede illusioni.

Immagine id 70885

La narrazione è scandita dalla caccia a sei fuorilegge, responsabili diretti delle sue sofferenze. Ognuno dei quali rappresenta una diversa sfumatura dell’orrore umano, dal tradimento al piacere del inferire dolore.

Ezo & Atsu

Le terre di Ezo non sono un semplice sfondo, ma come per Tsushima, sono un protagonista che respira, emoziona, stupisce e affianca il giocatore nel suo viaggio.

Il titolo non si limita a replicare il Giappone rurale: lo fa vivere. Animali che fuggono, spiriti che appaiono ai margini del campo visivo, impronte che spariscono sotto nuove nevicate: tutto contribuisce a dare l’impressione di un mondo autonomo, che respira, che vive indipendentemente dalla storia di Atsu.

In maniera anche più invadente rispetto a Tsushima, Ghost of Yotei si pone chiaramente come un’opera autoconclusiva. La storia inizia e finisce senza appigli a contenuti futuri, al netto di qualche DLC che narri qualcosa nel mezzo della storia di Atsu.

Immagine id 70887

La protagonista parla poco, lasciando alla sua katana l'onore di diffondere il suo verbo ricolmo di rancore, mentre il suo viaggio di vendetta si scontra con la agrodolce vita condotta nelle terre di Ezo, capaci di mutare le sue convinzioni mettendo in discussione ogni certezza che sia lei, che noi di riflesso, eravamo convinti che fosse impossibile da far vacillare.

Ampio respiro e ritmo serrato

Come vi anticipavo nella lunga introduzione, Ghost Of Yotei sfrutta un' ottima sceneggiatura (per il genere di appartenenza sia chiaro) per adornare un action open world molto classico nella struttura.

Gli scontri con i sei fuorilegge rappresentano climax narrativi e ludici, costruiti con coreografie precise e un’intensità capace di mantenere alta l’attenzione.

Ogni duello è diverso: ci sono avversari che prediligono la brutalità, altri che si affidano agli agguati, altri ancora che trasformano il confronto in una sfida psicologica. Questa varietà costringe i giocatori a rimanere sempre vigili e creativi, durante le sfide più importanti, impedendo che, almeno nei duelli più serrati, si crei una sorta di comfort zone che faccia giocare con il pilota automatico inserito.

Questa ottima gestione degli scontri più importanti a livello narrativo, però, non cambiano il fatto che le missioni secondarie siano piuttosto ripetitive, che il gioco mostra sempre al giocatore dove andare, che i nemici base hanno una IA molto bassa e che tutti i cliché visti e stravisti negli open world siano presenti, seppur in maniera perfettamente bilanciata e capace di non stancare mai.

Sbavature che non sporcano

La direzione artistica si conferma uno dei punti di forza dell'intera produzione. Laddove Sucker Punch sapeva di non poter stupire in maniera eguale a quanto fatto con Tsushima i fan del precedente capitolo, h optato per colpire con un art design davvero ben confezionato.

L’uso del bianco della neve, contrapposto costantemente al rosso del sangue, restituisce un impatto visivo di rara efficacia. La scelta di un registro meno cinematografico rispetto a Tsushima, per quanto siano sempre disponibili i filtri atti a simulare le opere cinematografiche del passato, rende Yotei più crudo e realistico, pur mantenendo una forte componente poetica e, per ceti versi, sognante.

La colonna sonora accompagna i momenti chiave con discrezione, senza mai sovrastare la scena. I silenzi, spesso interrotti solo dal vento o dai passi nella neve, diventano parte integrante della narrazione. È un titolo che non ha paura di rallentare, di lasciare spazio all’atmosfera, di far respirare gli ambienti assieme al giocatore.

Immagine id 70883

Sul versante tecnico, specialmente su PS5 standard, ci sono alcune sbavature tecniche, tutte riconducibili a un framerate che ogni tanto vacilla anche in modalità prestazioni.

Niente di trascendentale, o che non possa venir sistemato con una delle future patch, ma sicuramente annoia vedere costantemente i tripla A first party vacillare, seppur in minima parte, sulla console principale e più venduta dell'azienda. 

Su PS5 Pro, invece, tutto perfetto e persino la modalità performance che include un leggero Ray Tracing, non perde mai colpi nemmeno nelle situazioni più concitate.

La fine del viaggio...

Ciò che resta, al termine dell’avventura, non è l’idea di aver vissuto un'esperienza generazionale, bensì quella di un viaggio personale e intimo, incentrato su una donna che impara a vivere di nuovo e messa in scena in maniera, quasi, impeccabile.

Prodotto in caricamento

Non è un sequel nel senso stretto del termine, è un titolo che si appoggia a un universo narrativo per raccontare una storia inedita, dove  il nome "Ghost Of..." lascia trasparire che troveremo un determinato impianto di gioco, e una determinata atmosfera, coi quali vivere una storia inedita e slegata dai capitoli precedenti.

Sarebbe stato inutile proporvi un lungo manuale di istruzioni su tutto quello che è il gameplay di Ghost Of Yotei, visto che alla fine prende l'impianto di gioco del precedente capitolo, non lo stravolge in alcuna parte, ma lo migliora in ogni uo aspetto per eliminare ogni imperfezione.

Per questo Ghost Of Yotei è una dichiarazione di intenti. PlayStation Studios vuole rimarcare che c'è ancora spazio in questo mercato, perennemente scontento, per dei titoli che non osano sul fronte ludico ma sfruttano decenni di "know how" per offrire dei giochi single player che divertano, intrattengano, ci immergano in mondi meravigliosi e ci raccontino storie incredibili... come un qualunque film campione d'incassi al cinema che non vincerà mai un Oscar.

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite . Vuoi accedere?

Invia

Per commentare come utente ospite, clicca triangoli

Cliccati: 0 /

Reset

Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.

Segui questa discussione

Ti potrebbe interessare anche

Il gaming come non l’hai mai vissuto. Tutto il divertimento che cerchi, a prezzi da Black Friday

Videogioco

Il gaming come non l’hai mai vissuto. Tutto il divertimento che cerchi, a prezzi da Black Friday

Di Dario De Vita • 1 giorno fa
PlayStation: ecco le offerte del Black Friday 2025

Videogioco

PlayStation: ecco le offerte del Black Friday 2025

Di Antonello Buzzi • 1 giorno fa
Battlefield 6, arriva il nuovo update con tante novità

Videogioco

Battlefield 6, arriva il nuovo update con tante novità

Di Andrea Riviera • 1 giorno fa
Xbox Game Pass: annunciati nove giochi gratis in arrivo
2

Videogioco

Xbox Game Pass: annunciati nove giochi gratis in arrivo

Di Antonello Buzzi • 1 giorno fa
Ancora una volta trovo le nomination dei TGA davvero strane
9

Editoriale

Ancora una volta trovo le nomination dei TGA davvero strane

Di Andrea Riviera • 7 ore fa

Advertisement

Advertisement

Advertisement

Footer
Tom's Hardware Logo

 
Contatti
  • Contattaci
  • Feed RSS
Legale
  • Chi siamo
  • Privacy
  • Cookie
  • Affiliazione Commerciale
Altri link
  • Forum
Il Network 3Labs Network Logo
  • Tom's Hardware
  • SpazioGames
  • CulturaPop
  • Data4Biz
  • TechRadar
  • SosHomeGarden
  • Aibay

Tom's Hardware - Testata giornalistica associata all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana, registrata presso il Tribunale di Milano, nr. 285 del 9/9/2013 - Direttore: Andrea Ferrario

3LABS S.R.L. • Via Pietro Paleocapa 1 - Milano (MI) 20121
CF/P.IVA: 04146420965 - REA: MI - 1729249 - Capitale Sociale: 10.000 euro

© 2025 3Labs Srl. Tutti i diritti riservati.