Silent Hill: 10 curiosità sulla serie che forse non sapevi!

Silent Hill è una delle saghe più amate della storia dei videogiochi: ecco 10 curiosità sulla serie che forse non sapete, buona lettura!

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a cura di Michele Pintaudi

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Il 2022 sta pian piano entrando nel vivo, e noi videogiocatori non vediamo l’ora di poter toccare con mano le tantissime novità in arrivo quest’anno. Tra grandi conferme e qualche gradita sorpresa da non sottovalutare possiamo infatti dire che sì: sarà con tutta probabilità una grandissima annata per l’industria del gaming.

Un’annata che speriamo possa regalarci anche qualche ritorno in grande stile, magari legato a franchise di cui negli ultimi tempi si sono un po’ perse le tracce. Un esempio? Beh, quale brand più di Silent Hill meriterebbe una nuova occasione per essere (ri)scoperto anche dalle nuove generazioni? Quello che vogliamo fare oggi è ricordare la saga Konami in tutto il suo splendore, con dieci curiosità e aneddoti sulla serie che forse ancora non conoscete… Pronti?


Silent Hill, celebrando la letteratura…

La saga di Silent Hill è ricca di riferimenti e citazioni a tante, tantissime opere di qualsiasi altro genere. Parlando di letteratura gli esempi sprecano, e anche soltanto nel primo capitolo della serie è possibile osservare un bel po’ di rimandi ai più celebri autori horror e sci-fi della storia.

Le strade della cittadina prendono infatti il nome proprio da alcuni di loro, qualche esempio? Richard Bachman (pseudonimo di Stephen King), Robert Bloch, Richard Matheson e Michael Crichton. Nomi peraltro riportati non per caso che si tratta, non a caso, di alcune delle maggiori fonti di ispirazione utilizzate nel dar vita all’universo di Silent Hill.


… E anche un po’ la musica!

Sempre nel primo Silent Hill è poi possibile imbattersi in una bella citazione a uno dei gruppi alternative rock più importanti della storia. Osservando la lista degli insegnati della Midwich Elementary School potremo infatti leggere i nomi Moore, Ranaldo e Gordon. Di chi si tratta? È un chiaro riferimento a tre membri dei Sonic Youth: Thurston Moore, Lee Ranaldo e Kim Gordon.


I luoghi di Silent Hill

Silent Hill è una cittadina piena di angoli avvolti da un forte alone di mistero, alcuni dei quali divenuti ormai iconici per gli appassionati della saga. Tra questi ne troviamo diversi ispirati a luoghi realmente esistenti, come ad esempio la Chiesa che appare in uno dei finali di Silent Hill 2: alcuni di voi avranno notato la somiglianza con la chiesa di San Pedro di Avila, in Spagna. Un’altra ispirazione arriva dal Derwentwater Lake vicino a Keswick, noto lago inglese che dona le forme al quanto mai suggestivo paesaggio che è possibile ammirare sempre all’inizio del secondo capitolo.


Questione di… Punti di vista!

E se vi dicessimo che potete giocare a Silent Hill 2, forse il capitolo più amato dell’intera saga, da un’altro punto di vista? Smanettando un po’ con la memoria di gioco - ad esempio tramite Cheat Engine - è possibile abilitare la modalità sviluppatore: da qui potrete accedere a una visuale dall’alto, un modo diverso per rivivere l’avventura che tutti conosciamo da un punto di vista completamente diverso… Conservando tutte le sensazioni e le atmosfere dell’opera originale, nessuna esclusa!


UFO, cani e altre stranezze

Una costante di Silent Hill, come ben saprete, sono i finali multipli… Tra cui ne spiccano alcuni davvero particolari. Facendo determinate scelte nel corso dell’avventura, il giocatore potrà sbloccare ad esempio sequenze che vedono coinvolti UFO o, addirittura, un adorabile Shiba Inu che si scopre essere il vero artefice di tutto ciò che accade a James nel secondo capitolo. In Downpour, a oggi ultimo episodio della saga, troveremo poi un finale “Sorpresa”: un siparietto divertente, in assoluto contrasto con le atmosfere a cui Silent Hill ci ha abituati, dove vedremo riuniti protagonisti e creature dai capitoli precedenti. Da James, Laura e Mary fino a Pyramid Head e le infermiere, tutti insieme per festeggiare la fine del gioco!


Le ispirazioni di Silent Hill 2

Torniamo ancora su Silent Hill 2: per molti l’episodio più riuscito della serie Konami, con tutta una serie di ispirazioni che hanno contribuito a renderlo l’opera indimenticabile che tutti abbiamo apprezzato. Nella sua versione preliminare la trama risulta fortemente influenzata dal romanzo di Fyodor Dostoyevsky “Delitto e Castigo”, con diverse sfumature raccolte da alcuni grandi artisti della filmografia internazionale. Si va da registi come Cronenberg, Fincher, Lynch e persino Hitchcock a pittori quali Joel-Peter Witkin e Francis Bacon: qualora non conosceste questi ultimi vi consiglio caldamente di cercare alcune loro opere, e comprenderete immediatamente quanto hanno davvero influenzato ciò che è Silent Hill 2.


Un genio (quasi) incompreso

La serie di Silent Hill non sarebbe stata ciò che è stata senza Takayoshi Sato, character designer che ha dato vita ad alcuni dei personaggi più iconici dell’intero franchise. In pochi sanno però che, inizialmente, il genio di Sato rischiava di essere fortemente limitato: durante la realizzazione del primo capitolo Konami intimò al giovane designer di attenersi a un operato base, evitando qualsivoglia sperimentazione che sarebbe forse costata troppo all’azienda. In tutta risposta egli mostrò ai superiori una demo in 3D da lui realizzata, minacciando di nascondere la tecnologia impiegata ai colleghi se non gli fosse stata concessa maggiore libertà creativa. Detto, fatto. E il resto, come si suol dire, è storia.


“All work and no play…”

Abbiamo già citato Stephen King quale fonte di ispirazione che ha fortemente influenzato Silent Hill, e tra le opere coinvolte non manca ovviamente un libro imprescindibile come The Shining. Quest’ultimo, così come il film diretto da Stanley Kubrick, appare in molte sfumature nel titolo targato Konami: dalle atmosfere a piccole citazioni, come ad esempio la presenza della parola “REDRUM” scritta con il sangue su un muro vicino all’iconica chiesa del primo capitolo.


La trilogia mancata

In pochi sanno che Silent Hill: Homecoming, quinto capitolo della saga uscito ormai nel lontano 2008, era un prodotto inizialmente concepito in modo del tutto diverso da ciò che è effettivamente stato il risultato finale. L’avventura di Alex doveva infatti essere la prima parte di una trilogia con protagonisti lui e il fratello Joshua, nella quale quest’ultimo si sarebbe trovato a lottare contro Alessa Gillespie per liberare Shepherd's Glen. E chissà come sarebbe stato, purtroppo è probabile che non lo sapremo mai.


L’annuncio di P.T.

Nell’agosto 2014 il mondo dei videogiochi viene scosso improvvisamente da una notizia eccezionale: Hideo Kojima, padre di Metal Gear Solid, si sarebbe messo al lavoro sul nuovo capitolo di Silent Hill. Un annuncio che avvenne, come avvenuto per The Phantom Pain, in modo davvero singolare: i media si aspettavano infatti la presentazione del titolo di debutto di un nuovo sviluppatore chiamato 7780s Studio, e venire a conoscenza del noto designer fu una sorpresa davvero senza precedenti.

Dopo lo scioglimento di Kojima Productions da parte di Konami il progetto iniziò a traballare: la demo del gioco - intitolata P.T., Playable Teaser - fu rimossa dal PlayStation Store, ma l’azienda dichiarò che lo sviluppo sarebbe continuato “con o senza Kojima”. Dato il coinvolgimento di Guillermo Del Toro e Norman Reedus dovuto proprio al legame di questi con l’autore giapponese, il progetto verrà poi definitivamente cancellato in quello che è ancora oggi uno dei più grandi rimpianti dell'intera storia dei videogiochi.


Si chiude qui il nostro viaggio alla scoperta di alcuni fatti interessanti su Silent Hill: una saga della quale non si hanno più notizie da ormai troppi anni, esattamente dalla cancellazione del progetto di Hideo Kojima datata 2015. La speranza è che quest’anno possa arrivare qualche bella novità anche in questo senso, con i fan che non vedono l’ora di riaccogliere a braccia parte uno dei franchise che hanno fatto la storia dei videogiochi. Noi non vedremmo l’ora, e voi?