Temperia: Soul of Majestic | Abbiamo provato il card game italiano

Temperia: Soul of Majestic è un card game tutto italiano che farà la gioia degli amanti del celebre Triple Triad.

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a cura di Lorenzo Quadrini

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Temperia: Soul of Majestic è stato rilasciato su Steam appena un mese fa, dopo uno sviluppo (che non è ancora finito, trattandosi di un Early Access) tutt’altro che facile. Il gioco, di ideazione italiana, nasce nel 2018 come chiaro clone del Triple Triad, minigame di carte inserito in Final Fantasy VIII e poi riproposto in Final Fantasy XIV.

Un card game dal sapore retrò

L’idea di questa riproposizione, ovviamente dotata di notevoli implementazioni dal punto di vista del bilanciamento e delle possibilità di gioco, viene da un duo di content creator: Enrico Fedoni e Dario Ferracci (meglio noti online coi loro nickname, WolfilLupo e Moonryde). Pur se non particolarmente esperti in fatto di sviluppo software, i due creatori hanno annunciato Temperia (solo Temperia, senza sottotitolazioni) nel 2018, avendo trovato anche un finanziatore per il progetto. Dopo alcune vicissitudini e il venir meno del sostegno finanziario, Temperia sembrava essere diventato un progetto morto, fino all’arrivo di Leonardo Interactive alla produzione e il lavoro di development dei polacchi di A2 Softworks. In tutto il 2022 Temperia: Soul of Majestic acquista quindi una rinnovata veste grafica, il supporto a più piattaforme, uno sviluppo costante fatto di aggiornamenti e  grande attenzione ai feedback e alla community.

Si tratta senz’altro di un grosso passo in avanti, sia per il prodotto in sé sia per il mercato videoludico italiano, che si cimenta in un genere molto settoriale, nonché dominato da pochi colossi. Temperia: Soul of Majestic è infatti un card game competitivo, che basa il suo core design sulla costruzione del mazzo, l’accumulo di carte con sistema di rarità e lo scontro con i giocatori. Come già accennato, il sistema di gioco è ricalcato dal grande classico Triple Triad: una plancia con 9 spazi divisi in file da 3 e carte con valori numerici sistemati su delle frecce direzionali. Le frecce rappresentano gli “attacchi” delle carte, che possono contemplare otto direzioni (alto, basso, destra, sinistra e le diagonali). Dopodiché il sistema di scontro è piuttosto semplice: carta alta vince trasformando la carta attaccata nella propria fazione e riuscendo eventualmente ad attaccare le altre pedine già piazzate, con la possibilità di effettuare combo devastanti. A questa struttura, che è classica del mini game di FFVIII, il team di sviluppo ha aggiunto anche delle interessanti sfaccettature - elementi ambientali, proprietà speciali delle carte e contatori di danno ulteriori - cercando di approfondire una dinamica divertente ma non troppo profonda.

Buona partenza, con margini di miglioramento

Il risultato, per ora, è riuscito a metà: il gioco di per sé è intrigante, pur risultando spesso troppo imprevedibile nel punteggio finale, che può letteralmente cambiare anche con una singola carta ben piazzata. Il problema è che, al contrario del Tetra Master di FFIX, la plancia è talmente tanto piccola da trasformare il game design in una specie di Tris in modalità aumentata. Si tratta comunque di elementi che non disturbano l’approccio a Temperia: Soul of Majestic, la cui semplicità concettuale, legata alla contrapposta profondità delle declinazioni delle numerose carte presenti sul mercato, restituisce un sistema appagante e di buon intrattenimento. La natura EA del videogioco, inoltre, lascia ben sperare: il team continua a portare avanti il progetto con eventi e contenuti costanti. Dal fronte pay for win, ossia una delle critiche più frequenti e più difficili da evitare per dei giochi gratuiti che necessitano di monetizzazione su base utente, il responso è misto. Da un lato non si può negare che la natura stessa del gioco, profonda sì ma non troppo, elimini la possibilità di far emergere la bravura e il deck building dei giocatori talentuosi ma poco danarosi. Dall’altro si registra comunque una buona progressione, capace di far interagire utenti di tutte le risme, oltreché una crescita in termini di ricompense e pacchetti “gratuiti” in linea con altri competitor più blasonati.

Se quindi Temperia: Soul of Majestic riesce a proporre un gameplay solido e di buon livello (tra l’altro con una risposta di pubblico entusiastica, almeno a giudicare dal negozio di Steam), non si può dire la stessa cosa per quel che concerne l’aspetto grafico e “narrativo”. I passi compiuti rispetto alla prima build sono eccezionali, ma ancora oggi siamo di fronte a un videogame povero in animazioni e con delle carte poco ispirate. I personaggi, i mostri e gli strumenti dei deck pescano a piene mani da vari colossi del fantasy, con dei rimandi che sembrano dettati più da pigrizia che da volontà di citazionismo. Anche la trama proposta a sostegno degli scontri tra deck master non emerge come memorabile, tutt’altro. Sono problematiche che possono essere risolte con il tempo e che non tolgono nulla all’esperienza complessiva, in queste fasi di sviluppo ancora fortemente legata al gameplay, piuttosto che agli intrecci narrativi. Chiaramente si dovrà spingere anche sul lato più descrittivo, vista anche l’importanza di questo aspetto all’interno delle produzioni concorrenti (basti pensare a Magic: The Gathering).

In conclusione

In conclusione Temperia: Soul of Majestic è un lavoro solido, intrigante e divertente. Allo stato attuale la user base non è enorme, ma è sufficiente per giocare ed espandere i propri deck (certo, con più utenza le cose andranno sicuramente meglio). La risposta del pubblico è tra l’altro decisamente positiva e questo potrebbe essere il volano per la creazione di una community numerosa e “agguerrita”. Dei vari problemi segnalati durante questo provato non viene in mente nessuno che possa minare in maniera seria le ottime fondamenta di Temperia: Soul of Majestic. Visto il prezzo eccezionalmente conveniente (ossia, è gratis!), il consiglio per tutti gli appassionati di card game è quello di fare almeno un giro di prova.