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Timothy and the Mysterious Forest | Recensione, uno Zelda-Like convincente

La nostra recensione di Timothy and the Mysterious Forest, un titolo che ci catapulterà indietro di decine e decine di anni.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Quando ci si ritrova ad avere un budget magari limitato, spesso e volentieri a fare la differenza sono una serie di elementi difficilmente prevedibili e ancor meno orchestrabili. In queste situazioni per emergere è quindi necessaria una scintilla creativa, una variabile impazzita che riesce a capovolgere gli schemi, regalando al titolo quel fattore in più che permette di fare la differenza. Se c’è una cosa che sicuramente non manca a Timothy and the Mysterious Forest è proprio la grande verve creativa, con il titolo che, a fronte di una formula di gioco decisamente collaudata e già vista, riesce a proporre qualcosa di veramente originale e, soprattutto, di assolutamente valido.

Timothy and the Mysterious Forest, opera di Kibou Entertainment edita da Gamera Interactive, nonostante si fondi su ambientazioni e tematiche note e ricorrenti nella cultura videoludica, riesce infatti a emergere dal limbo, non limitandosi ad essere solamente un profondo omaggio ai grandi classici. Un Zelda-like quindi, che riesce magistralmente a imporsi come un’opera che vive di vita propria, senza scadere mai nella banale imitazione.

Il fungo miracoloso

L’originalità del titolo non emerge però sicuramente dalla trama che, seppur interessante e in linea con quella che è l’anima dell'opera, non sconvolge in quanto a tematiche e intreccio. In ogni caso, nonostante la sua leggerezza, l’aspetto narrativo si rivela un comunque decisamente valido sfondo per il vero protagonista dell’opera, ossia il gameplay di cui parleremo più approfonditamente a breve.

Le vicende si basano sulla ricerca, da parte del giovane Timothy, di un miracoloso fungo celato nelle profondità di un’oscura foresta. Trovare tale fungo è infatti l’unico metodo per salvare il caro vecchio nonno del protagonista, che giace gravemente ammalato nella sua casa in riva al mare. Il coraggioso Timothy, per cercare di ridare un sorriso e la salute al proprio anziano parente, decide quindi di imbarcarsi in questa folle impresa, che lo metterà di fronte a folli tribù, intrigati dungeon e una serie interminabile di morti. Perché, ebbene sì, in Timothy and the Mysterious Forest si muore eccome.

Il titolo di Kibou Entertainment fa infatti largo uso della celebre meccanica del try & fail, abusandone anche in certi casi, ma senza fortunatamente scadere mai eccessivamente nella noia o nella frustrazione. Tolte alcune parti, dove la morte sistematica è praticamente inevitabile nei primi tentativi, il gioco riesce infatti a fare un saggio uso di tutto ciò, proponendo un’esperienza di gioco abbastanza impegnativa, ma che non tira mai troppo la corda sul lato difficoltà e che non lascia quindi quasi mai un retrogusto amaro. Anche dopo aver fallito diverse volte un passaggio, infatti, si è invogliati a riprovarlo più e più volte fino a quando non lo si porta finalmente a compimento. Il classico un altro tentativo e stacco, che porta inevitabilmente a rimanere attaccati allo schermo più del dovuto e che altro non è che un ulteriore sintomo della grande bontà del gameplay, un gameplay che avvince e avvince, senza stancare mai.

Timothy and the Mysterious Forest: un titolo difficile e avvincente

Volendo sviscerare ora proprio tale aspetto è chiaro fin da subito come Timothy and the Mysterious Forest sia un piccolo gioiellino, che riesce a combinare un sistema di gioco tanto semplice quanto dannatamente divertente. Timothy nel corso delle sue avventure non avrà né armi né armature, morirà appena riceverà un qualsivoglia colpo e l’unico comando a nostra disposizione sarà quello per le varie interazioni. Non essendo quindi il nostro protagonista né un avventuriero né tanto meno un guerriero, il solo modo per affrontare gli avversari sarà quindi quello di lanciarli contro degli oggetti, parsimoniosamente distribuiti per i vari scenari del titolo, attraverso tale tasto o, ancora meglio, cercare di scivolare silenziosamente via tra le schiere nemiche di stanza in stanza.

Questo ci porterà, quando possibile, a cercare di evitare i nemici piuttosto che a combatterli, studiandone azioni e pattern di movimento: una semplice ma riuscita meccanica stealth, che riesce a dare un quid non indifferente all’opera e soprattutto riesce a renderla un qualcosa di veramente originale e degno d’attenzione. Assolutamente da sottolineare, inoltre, sono le pur poche boss-battle presenti che, per quanto semplici, si rivelano dinamiche, divertenti e impegnative il giusto.

Timothy and the Mysterious Forest, oltre che tali meccaniche, ha anche una componente più ragionata e contiene al suo interno diverse sezioni puzzle che, seppur non trascendentali, riescono a spezzare il ritmo di gioco ed ad evitare una sennò possibile monotonia. Niente più che leve da tirare e porte da aprire, certo, ma a conti fatti si tratta comunque di un piacevole intermezzo tra le diverse fasi stealth.

Molto interessante è inoltre il sistema di progressione, con il titolo che è essenzialmente suddiviso in due grandi macro-aree, a loro volta divise in molteplici zone più piccole. In ognuna delle due ambientazioni maggiori potremo in linea di massima recarci praticamente ovunque fin dall’inizio ma, per procedere con la storia, dovremo prima recuperare in giro per la mappa diversi oggetti che ci permetteranno di fare dei passi in avanti nella ricerca dell’agognato fungo miracoloso. Per attraversare la palude ci serviranno infatti, ad esempio, degli scarponi, mentre per fuggire di prigione delle bombe: anche in questo caso, quindi, niente di particolarmente nuovo, ma è innegabile come Kibou sia riuscita anche sotto questo aspetto a regalarci un’esperienza degna di nota.

A rendere più intrigante l’intero titolo è inoltre la presenza di molteplici finali, tra cui anche uno segreto che ci strapperà più di un sorriso. Alcune di queste diramazioni, è giusto dirlo, ci permetteranno di vedere i titoli di coda prima del previsto, facendoci saltare a pie pari grosse porzioni del titolo. Fortunatamente l’opera ci avverte di tutto ciò e basterà quindi ricaricare un salvataggio precedente per proseguire l’avventura di Timothy con altre strade.

Qualche imprecisione di troppo

Purtroppo Timothy and the Mysterious Forest, a fronte di questi numerosi aspetti positivi, ha anche diverse criticità, come una spesso cattiva gestione dei checkpoint, talvolta troppo lontani tra di loro e altre volte fin troppo vicini. Da segnalare anche, per un titolo di tale portata, un numero decisamente eccessivo di bug, che minano ripetutamente l’esperienza di gioco. Alcuni nemici, ad esempio, riescono a colpirci anche dopo esser stati eliminati da un lancio di un oggetto. Alcune volte, inoltre, siamo stati individuati da un avversario seppur fuori dal suo raggio visivo, mentre altre gli siamo bellamente passati sotto il naso senza scatenare nessuna reazione. Il titolo, inoltre, si può giocare solamente in finestra e non sarà possibile quindi impostare la modalità a schermo intero. Ultima critica al level design che, seppure più che discreto nella maggior parte dei casi, in certe stanze non è chiarissimo e capita talvolta di rimanere confusi sull'esistenza o meno di alcune strade.

Chiosa finale su quello che è molto probabilmente uno dei migliori aspetti del titolo, ossia il suo comparto tecnico-artistico. Kibou Entertainment con Timothy and the Mysterious Forest è infatti riuscita a creare un titolo che sembra uscito direttamente dal primo Game Boy, con tanto di veste grafica verdognola e colonna sonora adatta ai tempi. Tra questo e il sopracitato gameplay l’impressione è esattamente quella di trovarsi di fronte in tutto e per tutto un titolo di quell’epoca e, viste le ambizioni e le mire dell’opera, il che non può essere altro che un ulteriore e definitivo sigillo sulla qualità del prodotto.

Voto Recensione di Timothy and the Mysterious Forest


7.7

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Un tuffo nel passato

  • Fresco e divertente

  • Difficile il giusto

Contro

  • Qualche bug di troppo

  • Level design non sempre pulitissimo

  • I checkpoint potevano essere gestiti meglio

Commento

Timothy and the Mysterious Forest è un tuffo nel passato, un viaggio nella malinconia che, nella sua manciata di ore, ci porterà indietro di decine e decine di anni. Derivativo ma originale, semplice ma divertente: l’opera di Kibou Entertainment è un qualcosa di veramente interessante che, senza strafare, riesce a dimostrarsi valida sotto diversi aspetti. Peccato solo per un numero di bug ed imprecisioni forse eccessivo che minano, seppur non eccessivamente, la fruibilità di un titolo tanto classico quanto incredibilmente moderno.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Timothy and the Mysterious Forest - PC

Timothy and the Mysterious Forest - PC