Xbox: la scarsità di console è lontana dall'essere risolta

Secondo il Chief Financial Officer di Xbox, la scarsità di console potrebbe durare per tutto l'anno: non c'è fine allo shortage?

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a cura di Alessandro Adinolfi

Durante una call con la società Baird, Tim Stuart (CFO di Xbox) ha voluto esprimere la sua opinione in merito allo shortage di console di casa Microsoft e no, non sono opinioni positive. Secondo Stuart, infatti, la disponibilità dell'hardware potrebbe non aumentare e questa crisi potrebbe proseguire per i rimanenti mesi del 2022.

Lo scenario, secondo Stuart, potrebbe essere anche peggiore di quello del 2021, quando almeno sotto Natale le varie Xbox si potevano trovare con un po' più di facilità rispetto ai mesi passati. "I rifornimenti potrebbero continuare a essere scarsi per tutto il 2022, inclusa la stagione di Natale", le parole di Stuart dichiarate durante la call con Baird.

Come è potuto accadere? Ci sono ovviamente gli strascichi della pandemia da COVID-19, che non sembrano fermarsi. In aggiunta i prezzi di produzione si stanno alzando e i recenti lockdown in Cina non favoriscono sicuramente la ripresa di una produzione a livelli normali. Aggiungiamoci che la domanda del pubblico per qualsiasi tipo di device tecnologico è aumentata a dismisura (complici probabilmente le varie chiusure nel mondo) e il pasticcio è presto fatto. Si è creata una tempesta perfetta che ha minato tutte le industrie, non solo quella dei videogiochi.

Chiaramente a soffrire di questo impatto non sarà solo Microsoft con le console Xbox, ma anche altri produttori di hardware. A oggi è ancora difficile riuscire a trovare una scheda video della serie 3000 a prezzi più o meno accettabili, per non parlare poi del recente taglio di Sony per le previsioni di vendita di PS5, che ha portato a delle stime al ribasso proprio a causa dell'impossibilità di rifornire i negozi. La situazione non accenna dunque a tornare alla normalità ed è molto probabile che non ci riuscirà mai. L'unica via di salvezza sembra essere l'apertura di più centri di produzione, ma questo richiede tantissimo tempo. La luce in fondo al tunnel, insomma, non si vede.