Bon Jovi: Steve Jobs uccide l'industria musicale

Intervistato dal settimanale britannico Sunday Times, Jon Bon Jovi ha dichiarato che Steve Jobs sta uccidendo l'industria musicale. Nel suo discorso una nota nostalgica verso i romantici tempi dei negozi di dischi. E voi cosa ne pensate?

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a cura di Roberto Caccia

L'industria musicale sta morendo per colpa di Steve Jobs. Questa la dichiarazione di Jon Bon Jovi, al secolo John Francis Bongiovi Jr, nel corso di un'intervista con il settimanale britannico Sunday Times. La nota rockstar si è lamentata della direzione intrapresa dalla distribuzione musicale, sempre meno ancorata ai supporti fisici e molto più orientata verso onnipresenti servizi di download digitale.

Un giovane Bon Jovi sulla copertina di Rolling Stone

Dalle parole di Bon Jovi traspare un po' di nostalgia verso i tempi andati, con riferimenti all'esperienza di scegliere un disco, toccarlo con mano e ascoltarne i caldi suoni analogici. "I ragazzi di oggi hanno perso l'intera esperienza di mettersi le cuffie, alzare il volume fino a 10, stringere la copertina fra le mani, chiudere gli occhi e perdersi in un album", le parole della rockstar.

"Anche la bellezza di comprare un disco basandosi esclusivamente sulla copertina, senza nemmeno sapere come sarebbero state le canzoni al suo interno, ma immaginarlo soltanto guardando un paio d'immagini… odio sembrare un vecchio ma questo sono io, e ritengo che Steve Jobs è personalmente responsabile per aver ucciso l'industria musicale".

Un giovane Steve Jobs alle prese con l'Apple II

Con tutto il bene che possiamo volere al buon Bon Jovi, ci permettiamo di ricordargli che i download musicali sono cominciati prima di iTunes. Scaricare musica illegalmente uccide l'industria musicale. Offrire un servizio di acquisto di una singola traccia (diverso dal comprare volente o nolente un album intero) è ormai una realtà con la quale alcuni dinosauri musicali devono confrontarsi, se vogliono sopravvivere.

Sarà sicuramente meno affascinante di stringere un vinile o un cd fra le mani, su questo siamo d'accordo, ma sono due cose che riteniamo possano andare ancora a braccetto. E siamo sicuri che i fan più sfegatati di Bon Jovi sarebbero più che contenti di comprare un nuovo album. L'importante è che ci siano canzoni di qualità, e nell'epoca di Youtube non è più facile incantare i fan con una copertina. Meno romantico, ma decisamente più onesto.

Supporti fisici e MP3, si escludono a vicenda?

E voi cosa ne pensate? Siete d'accordo con Bon Jovi ritenendo che Apple sia responsabile della crisi dell'industria musicale o pensate che le cause del declino siano ben altre?