Dati dei cittadini europei spediti in USA, privacy a rischio?

La Commissione Europea e gli USA hanno raggiunto un accordo per l'invio dei dati personali alle aziende USA. Quali conseguenze sulla privacy?

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

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Nonostante i molti dubbi legati alla tutela della privacy, la Commissione Europea ha deciso: i dati personali possono essere trasferiti dall'Unione Europea alle compagnie con sede negli Stati Uniti. Ne saranno felici colossi come Google e Facebook, che avevano perfino ventilato l'ipotesi di andarsene dall'Europa nel caso in cui fosse rimasto il divieto, ma non sono tutti della stessa opinione: diversi Europarlamentari hanno espresso il loro dissenso e le loro preoccupazioni, tra cui Birgit Sippel, appartenente al partito socialdemocratico tedesco, che ha dichiarato: "Il quadro normativo non fornisce alcuna garanzia significativa contro la sorveglianza indiscriminata condotta dalle agenzie di intelligence statunitensi".

Di diverso avviso la Commissione Europea, secondo cui "Gli Stati Uniti assicurano un adeguato livello di protezione (paragonabile a quello dell'Unione Europea) dei dati personali trasferiti dall'UE alle compagnie americane secondo il nuovo quadro normativo. Sulla base della nuova decisione, i dati personali possono fluire in modo sicuro dall'UE alle società statunitensi che partecipano al Framework, senza dover predisporre ulteriori garanzie per la protezione dei dati".

Come forse ricorderete, lo scorso maggio Meta era stata multata dall'Unione Europea per 1,2 miliardi di dollari per aver violato il GDPR durante il trasferimento di dati personali verso gli Stati Uniti. All'epoca l'UE aveva dato a Meta sei mesi di tempo per bloccare l'invio dei dati.

Stando alle dichiarazioni della Commissione, la normativa ha "Garanzie vincolanti per rispondere a tutti i dubbi sollevati dalla Corte di Giustizia Europea, inclusi limitare l'accesso ai dati dell'UE alle agenzie di intelligence statunitensi al necessario e definire un Tribunale per il riesame della protezione dei dati (Data Protection Review Court, DPRC), a cui avranno accesso gli individui membri dell'Unione Europea". Questo Tribunale avrà la possibilità di ordinare la cancellazione dei dati che sono stati raccolti violando le nuove regole.

Nonostante tutto però, ci sono diverse preoccupazioni per quanto riguarda la privacy. Oltre alla parlamentare Birgit Sippel di cui vi abbiamo raccontato in apertura, l'avvocato e attività per la privacy Max Schrems ha già dichiarato, stando al Wall Stree Journal, che ha intenzione di contestare l'accordo, così come ha fatto con i precedenti. Di certo anche molti utenti saranno preoccupati, ma al momento non c'è modo di sapere come effettivamente verranno gestiti i dati personali; l'unica cosa che si può fare è gestire al meglio le opzioni messe a disposizione dai diversi servizi per tutelarsi al massimo delle possibilità offerte.

Immagine di copertina: ra2studio