eBay: perché la UE fiacca l'e-commerce?

eBay vuole far cambiare le norme europee sul commercio trans-frontaliero

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a cura di Dario D'Elia

eBay è decisa a far cambiare la normativa Comunitaria sul commercio trans-frontaliero. "I produttori in trincea vogliono continuare a fare soldi come negli anni '50, ma il modello di business ha bisogno di adattarsi alla nuova economia", conferma Paloma Castro, responsabile europeo di eBay.

Secondo il colosso statunitense vi sono un bel po' di "colli di bottiglia" che consentono di mantenere inalterata la segmentazione del mercato, ovvero l'istituzione di sistemi di prezzo diversi a seconda del paese.  

"Al momento si stima che lo shopping online consenta alle famiglie di risparmiare quasi il 17%. Se fossero aggiornate le normative il risparmio potrebbe essere più alto", sostiene Castro. La pensano allo stesso modo almeno due Commissari Europei: Meglena Kuneva, referente per gli Affari e il mercato interno, e Charlie McCreevy dei Servizi.

Insomma la partita è stata avviata. Il prossimo 24 giugno sarà presentata una proposta per aggiornare la regolamentazione che riguarda gli accordi di distribuzione, le norme sui marchi, gli obblighi sui servizi e nei confronti dei consumatori.

eBay punta a far eliminare i differenti balzelli applicati ai prodotti: insomma, dovrebbe essere un unico prezzo per tutti. "Con un dollaro così debole, un sacco di persone cercano di acquistare negli Stati Uniti, ma in molti casi è difficilissimo", ha aggiunto Castro.  

La questione di fondo è che non si è ancora capito per quale motivo i negozi online debbano pagare di più la merce rispetto a quelli tradizionali. "Inoltre alcuni marchi sembra che vogliamo proprio cancellare la distribuzione online", ammette il dirigente eBay.

"A questo punto vogliamo solo che spiegare ai consumatori che non sono agevolati".