Facebook dà una pedata ai neo-nazisti italiani

Facebook, su segnalazione europea, chiude sette Gruppi di neo-nazisti italiani

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a cura di Dario D'Elia

Facebook ha confermato di aver rimosso dal web un certo numero di Gruppi italiani di stampo neo-nazista. Ironia della sorta, il primo a segnalare le pagine web incriminate è stato proprio quel Martin Schulz, leader socialista del Parlamento Europeo, che Silvio Berlusconi additò come potenziale "kapò".

"L'esistenza di questi Gruppi su Facebook è ripugnante", ha dichiarato Schulz. Di fatto si è trattato di almeno sette Gruppi italiani che incitavano alla violenza contro gli zingari. "Facebook è a favore della libertà di parola, e i Gruppi come i forum consentono il dibattito su ogni questione. Ovviamente Facebook si preoccuperà anche di rimuovere ogni eventuale Gruppo violento o responsabile di minacce", si legge nel comunicato dell'azienda statunitense.

Intanto Shimon Samuels, esponente dell'associazione ebraica Simon Wiesenthal Center, ha ribadito l'esigenza di attivare una tecnologia capace di filtrare i discorsi che inneggiano all'odio. "Non è una novità, è già successo in passato anche prima dell'avvento di Facebook. Non siamo sorpresi del fatto che questo Gruppo di neo-nazisti italiani ne abbia approfittato", ha dichiarato Samnules a Reuters.

Facebook al momento non utilizza alcun sistema di filtro, ma si affida esclusivamente ad un team di revisori. Il non rispetto dei termini di utilizzo, e quindi il posting di messaggi di odio, inneggianti la violenza o il razzismo, viene punito con la censura e l'interdizione.