Dopo quello della risoluzione, il test agli alti ISO in JPEG è quello che ci ha incuriosito di più. Volevamo infatti vedere come si comporta un sensore di medio formato in condizioni di scarsa illuminazione. Per far ciò, abbiamo messo a confronto i risultati ottenuti dalla GFX 50s (a sinistra) con quelli della Canon EOS 5DS R - circa lo stesso numero di pixel ma spalmati su un sensore full frame (al centro) - e con quelli della Canon EOS 6D, sempre FF ma da "soli" 20 Mpixel (a destra).
Questo test mette in evidenza sostanzialmente una cosa: la resa dei dettagli e dei particolari della GFX 50s è superiore a quella delle due reflex Canon. La 5DS R avendo un sensore molto denso, per contenere il rumore visibile in JPEG necessita di un'azione più strong dell'algoritmo di riduzione del rumore, che "pialla" un po' i dettagli per mantenere il rumore a valori accettabili. La EOS 6D, invece, da questo punto di vista si difende molto bene, ed infatti alla resa agli alti ISO è sempre stata il suo punto di forza. Non dimentichiamo che se è vero che il sensore della GFX 50s ha un'area 1,7 volte maggiore del FF, i pixel sono 51,4 milioni contro 20 milioni, quindi la capacità di cattura della luce da parte dei fotositi è quasi sicuramente superiore nella EOS 6D.
E questo lo si percepisce salendo ulteriormente con gli ISO (il confronto diretto è ora solo fra la Fuji, a sinistra, e la Canon EOS 6D):
Già a partire da ISO 25600, si nota come la GFX 50s cominci a variare sensibilmente la tinta, fino a virare vistosamente verso il verde. Non solo: il rumore diventa molto evidente e compaiono a 51200 e 102400 addirittura delle macchine gialle. Tutti fenomeni non riscontrabili sulla 6D.
In conclusione: meglio non spingersi a valori superiori a 25600, onde un evidente peggioramento della qualità dell'immagine.
L'entità della riduzione del rumore può essere variata a piacimento dall'utente:
Passiamo al rumore in RAW (non compresso), altra prova fondamentale in una mirrorless come questa. Il rumore in RAW mette in evidenza il comportamento intrinseco del sensore indipendentemente dall'azione svolta dal processore d'immagine.