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Lezioni di Marie Curie, esempio pratico di insegnamento e apprendimento

Lezioni di Marie Curie: un documento storico, un esempio pratico di insegnamento e apprendimento, uno stimolo per riscoprire la passione per una materia che dovrebbe affascinare, invece fa paura: la Fisica.

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a cura di Elena Re Garbagnati

In sintesi

Lezioni di Marie Curie è un documento storico, con gli appunti di un'adolescente che ha seguito le lezioni di Fisica di Curie e ne ha trasmesso tutto il contenuto emozionale oltre che teorico.

Proprio ieri leggevo che il panico dilaga nelle quinte liceo scientifico, dove si teme che quest'anno venga scelta Fisica per la seconda prova scritta. Stando a quanto riportano le fonti, ad essere preoccupati sono sia gli studenti che gli insegnanti. Lasciando perdere la retorica spicciola sull'insegnamento delle materie scientifiche in Italia, passo direttamente al sodo: forse (spero) sarà l'occasione per ottenere nei licei scientifici una maggiore qualità di insegnamento e di apprendimento di una materia odiata dai tanti che la relegano a un ammasso di teorie astratte e inutili. Quando invece la Fisica è l'esatto opposto: è la materia che più di altre ci permette di capire e spiegare come funziona il mondo attorno a noi.

Capire e spiegare sono le parole chiave, perché l'apprendimento (non solo della Fisica) funziona se da una parte c'è un insegnante capace di trasmettere la passione, l'utilità e la bellezza della sua materia, e dall'altra ci sono alunni con l'entusiasmo e la voglia di coglierle.

In questa rubrica mi guardo bene dal presentare testi scolastici, ma c'è un libro di divulgazione scientifica che per questo caso calza a pennello: "Lezioni di Marie Curie. La fisica elementare per tutti", un libro che a dispetto del titolo non è il solito minestrone di concetti base della Fisica.

Per capire bisogna partire dalla genesi: nel 1907 Marie Curie e una serie di colleghi avviarono un esperimento pedagogico con i loro stessi figli all'Università della Sorbona, in cui ciascuno scienziato insegnava le materie di sua competenza. Gli alunni erano una dozzina di adolescenti, e fra loro c'era Isabelle Chavannes, che prese appunti durante le lezioni di Fisica di Madame Curie. Appunti che non sono solo una testimonianza storica di grande valore, ma che sono un esempio forte e oserei dire a tratti dirompente di passione nell'insegnamento e nell'apprendimento.

Pierre and Marie Curie
Non tanto per il contenuto "tecnico", quanto perché da una parte traspare la passione smisurata di Curie per la sua materia
, e l'attenzione maniacale nell'insegnamento del metodo scientifico. Dall'altra la cura con cui l'adolescente ha annotato tutto, anche gli schizzi a mano, lascia trasparire la gioia di apprendere e la sete di sapere.

Leggendo si può comprendere come concetti astratti (che vengono spesso accolti e/o presentati come noiosi o difficili) possano essere presentati e visti come episodi divertenti. Che l'insegnamento e l'apprendimento possono non essere legati a un libro di testo, ma alla sperimentazione diretta.

Fantascienza, qualcuno dirà. Invece è successo davvero, nel 1907. Perché oggi non si dovrebbe poterlo fare?

Non mi spetto una risposta, ma una riflessione interiore da parte di insegnanti e studenti. Tutti hanno almeno una buona scusa dietro a cui ripararsi, ma probabilmente pochi sono del tutto esenti da colpe.

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