Io, web designer colpito dalla crisi, dico: puntate su di voi

La storia di un web designer che, dopo la perdita del posto di lavoro, ha saputo credere in sé stesso e nelle sue idee, riuscendo così a uscire da un periodo difficile.

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a cura di Manolo De Agostini

La crisi di questi anni ha pesato sull'Italia più di una guerra. Posti di lavoro in fumo e dignità delle persone azzerata. Padri di famiglia in cassa integrazione o senza lavoro, giovani costretti a dipendere dai genitori per sopravvivere oppure obbligati a emigrare in altri Paesi e ad abbandonare gli affetti. Le storie sono molte, tante, tutte simili.

Anche il settore IT ha subito il contraccolpo, con alcuni professionisti che hanno patito più di altri. La storia che raccontiamo è quella di Davide Paterniti, 38 anni, un siciliano "salito al nord" che di lavoro fa il web designer. Un professionista che di punto in bianco è rimasto senza lavoro, ma con una storia - fortunatamente a lieto fine - da raccontare.

Per anni uno dei tanti lavoratori con contratti a progetto e a tempo determinato, Paterniti nel 2008 firma finalmente un contratto a tempo indeterminato presso un'azienda che sviluppa piattaforme editoriali. "Avevo a che fare con la parte visual, quella delle testate giornalistiche. Ho lavorato sulla testata de Il Tempo e altre testate internazionali. Purtroppo dopo quattro anni, nel 2011 circa, c'è stato un cambio di management. Io e altri miei colleghi abbiamo scoperto che erano dei tagliatori di teste".

Così Paterniti si è ritrovato senza lavoro, con l'impossibilità di spostarsi in altri Paesi per via della famiglia. "Immaginavo che con il mio curriculum, visto che avevo lavorato con grandi clienti (Il Tempo, El Pais, Il Mundo), avrei trovato facilmente lavoro. Non è stato così. Ho continuato a mandare curriculum ma non rispondevano nemmeno e quando lo facevano proponevano stipendi troppo bassi". Circa mille euro per un contratto a termine, per una figura senior con esperienza. "Quando ero assunto prendevo 1700 euro netti, con tutto il resto. Capisco il periodo di crisi e comprendo che un'azienda non voglia investire su un'assunzione, ma se fai un contratto a progetto su cui paghi meno tasse, almeno devi pagarmi come un professionista. Non dico la stessa cifra, ma almeno 1400 / 1500 euro".

PowerPad

"Le aziende sono consapevoli della situazione. Sanno che comunque trovano qualcuno che lavora a meno. […] Molte volte anche l'esperienza gioca a tuo sfavore. Preferiscono prendere uno stagista a cui dare 800/900 euro, perché evidentemente non si guarda alla qualità, ma si guarda alla produttività, che però non è di qualità ma è solo inerzia".

"Il mio lavoro all'estero è tenuto in maggiore considerazione", aggiunge Paterniti. "In Olanda un web designer guadagna mediamente 3000/3500 euro netti al mese. C'è un divario enorme, inoltre c'è maggiore tutela". Che fare quindi? Accettare di svendersi o provare a fare qualcosa di diverso? "Mentre cercavo lavoro, ho continuato a investire su un'idea, un progetto in cui credevo".

"Lavorando nel mondo dei CMS (Content Management System) mi venne un'idea. Quanto sarebbe stato utile un CMS più semplice da usare ma in grado di abbattere i costi di sviluppo? Guardavo al mondo delle realtà editoriali, ai costi di gestione elevati che sopportano. Ho pensato a un CMS che potesse gestire tantissimi contenuti, abbattendo i costi. Con la mia idea se per gestire un sito ci volevano molte persone, ora bastano due designer e un programmatore".

Così è nato PowerPad (qui qualche video), già alla base di alcuni siti online come sofia-valleri.com e onerefill.eu solo per fare degli esempi. "Un sistema in cui il programmatore non serve più". Un'idea che ha portato avanti, insieme ad altri collaboratori, per tre anni e che ora "non è più un CMS", ma è una "piattaforma multi-site, dove anche creare un layout personalizzato è questione di ore, non di giorni. Inoltre la piattaforma è in grado di generare in automatico un sito responsive e anche un'applicazione mobile, iOS e Android".

Paterniti dice di aver raccolto una settantina di clienti e ora sta pensando di prendere dei collaboratori per aiutarlo nella gestione. Ci sarebbero anche aziende pronte ad acquisire parte del sistema. "È da circa 5 mesi che ho la mia partita IVA. Il modello di business è basato sui rinnovi, cioè su siti che l'utente vuole migliorare annualmente. Se mi porto a casa 100 clienti che il prossimo anno rinnovano a 199 euro più IVA, significa che avrò 199 x 100. Al momento non sto guadagnando con i rinnovi, ma al momento fatturo 5000/6000 euro al mese".

"Non nascondo che ho vissuto un periodo molto forte di depressione, ma non potendo andarmene all'estero per la situazione famigliare, alla fine mi sono reso conto che dando il massimo, se abbiamo passione, ce la si può fare. O trovi tu la soluzione o nessuno ti aiuterà. Il mio consiglio ai giovani è alimentare progetti personali. Mettete in campo la creatività, sviluppate le idee, create progetti personali".

Secondo Paterniti ormai oggi bisogna essere dei tuttofare, ma attenzione, non basta. "Le aziende cercano web designer con esperienze da programmatori", oppure " programmatori che sappiano creare loghi, grafiche, eccetera". "Come web designer bisogna conoscere di base molto bene HTML, CSS e jQuery. Ma ora, siccome non ci sono figure specializzate, bisogna saper lavorare anche con software come Photoshop, Illustrator e soprattutto aggiornarsi. Negli ultimi anni c'è la moda del flat design, prima ancora quella delle ombre, è tutto in costante mutamento". Insomma, la storia a lieto fine di una persona che ha creduto in sé stessa. E voi web designer vi ritrovate in questa storia?