Lo snakebot è uno scalatore come il serpente a sonagli

I ricercatori della Carnegie Mellon University hanno migliorato le doti di scalatore del serpente robot facendogli imitare i movimenti del serpente a sonagli.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Un serpente robot sarebbe l'ideale per addentrarsi nelle strutture crollate, nelle centrali atomiche contaminate, e in tutte quelle situazioni ad alto rischio per i soccorritori in carne e ossa, dove un comune robot a quattro ruote sarebbe poco utile.

Tempo fa avevamo visto un modello da affiancare ai rover marziani, quello per applicazioni più "terrestri" invece sta prendendo forma grazie ai ricercatori della Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Lo studio è partito dall'osservazione dei serpenti veri, e per la precisione un Crotalus cerastes, un serpente a sonagli.

Serpente robot

I ricercatori hanno condotto esperimenti per imparare come scala le colline di sabbia, per poi far fare gli stessi movimenti a un robot serpente. Lo studio si è tenuto in un grande recinto dello zoo di Atlanta riempito di sabbia dal deserto dell'Arizona. I ricercatori hanno sollevato il contenitore per creare pendenze diverse nella sabbia e utilizzate telecamere ad alta velocità per capire meglio come i serpenti a sonagli si arrampicano.

Hanno così scoperto che per scalare pendenze più ripide i serpenti aumentando la percentuale del corpo che entra a contatto con la superficie granulare, quando si muovono con il loro caratteristico procedere a torsione laterale. Applicando questa informazione allo snakebot è stato possibile fargli salire pendenze di sabbia che in precedenza non riusciva a gestire.

Crotalus cerastes

Grazie a questa paziente opera di osservazione "ora lo snakebot può risalire percorsi con una pendenza massima di 20 gradi", ha spiegato il ricercatore Chaohui Gong, mentre prima si registravano problemi anche con pendenze di circa 10 gradi.

Lo snakebot al momento è costituito da 17 parti in alluminio collegati da 16 articolazioni, ha una lunghezza di 94 centimetri e un diametro di 5 cm. All'interno alloggiano un motore e tutta la parte elettronica, che comprende sistemi di elaborazione e sensori.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science, dove il professore di robotica Howie Choset dell'Istituto di robotica della Carnegie Mellon University ha spiegato che "il robot serpente può infilarsi attraverso spazi angusti e accedere così ad aree precluse alle persone e alle macchine comuni".