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Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto

"Come faccio a sapere se sto per entrare in un buco nero se non lo vedo? Come facciamo a sapere che esiste la materia oscura visto che non l'abbiamo mai vista? A che velocità andava l'Apollo quando è andato sulla Luna?" sono solo alcune delle domande sparate a raffica quando ci s'imbarca in un discorso sullo Spazio con i più grandicelli.
Un supporto ben fatto per soddisfare la curiosità è "Lo spazio. Informazioni incredibili in un batter d'occhio" di Arka edizioni, che è appunto indicato dagli otto anni in su, quindi ai bambini dalla terza-quarta elementare in avanti. La bravura dell'autore Jennifer Daniel è quella di avere creato un libro con una rappresentazione grafica vicina al mondo dei bambini.
L'efficacia delle figure, unita a spiegazioni semplici ma soddisfacenti, sono gli elementi vincenti. Quando ho chiesto un'opinione a un'insegnate di scuola primaria mi ha subito chiesto di poterlo usare in classe, in un'ottica di percorso multidisciplinare, e come un input in più su alcuni argomenti come per esempio la Relatività.
"Un libro così strutturato infatti permette di dare spazio ai diversi stili cognitivi dei bambini, che è tra l'altro una precisa richiesta della scuola attuale, che punta sulla didattica per competenze" mi ha spiegato. Ecco che quindi si può partire dal concetto di Spazio per introdurre lo strumento principe degli esploratori spaziali: il telescopio. Se leggete il libro a casa potete mettere in programma una visita all'Osservatorio più vicino per far toccare con mano al bambino che cos'è, come funziona e a cosa serve.
Parlando della nascita dell'Universo si parte dal Big Bang ("quand'è esploso l'universo quanto rumore ha fatto?"), per ripercorrere tutte le fasi successive fino alla formazione dei pianeti e della nostra Terra. Un percorso che non è solo affasciante nell'immaginario, ma che per essere compreso richiede la conoscenza (anche rudimentale) di concetti come i gas, la materia, la Relatività, e soprattutto parametri di spazio e di tempo con cui anche noi "grandi" fatichiamo a familiarizzare.
Non fatevi frenare dalla difficoltà dell'argomento: se riuscite ad adeguare il linguaggio con cui lo presentate ai piccoli spettatori il gioco è fattoAlla fine il successo è assicurato, anche se resteranno delle domande senza risposta:
"gli alieni esistono?"
Ringrazio la maestra Chiara Legnani per la consulenza.
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