Prima licenzia 12mila persone, poi incassa un bonus da 226 milioni

Sundar Pichai, massimo dirigente di Google, ha ricevuto un bonus marginalmente inferiore rispetto al 2022

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Sundar Pichai, CEO di Alphabet (la holding che controlla Google) si è messo in tasca un bonus di 226 milioni di dollari, nel 2022. Un riconoscimento ottenuto grazie in buona parte al lavoro fatto sulla riduzione dei costi e dei posti di lavoro.

Si tratta di uno tra i bonus più alti del settore, che fa di Pichai uno dei manager più ricchi in assoluto. Rispetto alla media dei lavoratori di Google, il suo compenso è 800 volte superiore, secondo Fortune (e altri).

Risulta del tutto spontaneo pensare che, forse, non c’era bisogno di licenziare 12.000 (circa il 6% della forza lavoro) persone per far quadrare i conti. Magari bastava dare un bonus più piccolo a Pichai e agli altri dirigenti (o anche nessun bonus). E magari sarebbe stata una pessima idea per il bene dell’azienda, ma di sicuro quei 12mila lavoratori hanno di che sentirsi presi in giro.

Di quei 226 milioni, comunque, sono relativamente pochi i contanti: Pichai ha infatti ottenuto 218 milioni in azioni che riceverà nel corso dei prossimi tre anni. Degli altri sei milioni, 2 sono lo stipendio annuale, e altri 4 per la “sicurezza personale”. Mark Zuckerberg di Facebook, sempre per la sicurezza, riceve 14 milioni l’anno.

In ogni caso, sia il bonus di Pichai sia quello degli altri dirigenti Google è stato un po’ più basso rispetto agli anni precedenti.

Oltre ai licenziamenti, Google ha fatto notizia anche per altre misure un po’ estreme in tema di riduzione dei costi: per esempio, ad alcuni dipendenti era stato chiesto di dividere la scrivania con un collega - così da ridurre i costi di affitto. Di recente, poi, Google ha dichiarato di voler ridurre i corsi di fitness per i dipendenti, le cucitrici, il nastro adesivo, gli orari di apertura dei bar e persino la frequenza con cui sostituisce i computer portatili dei lavoratori.