Sciopero dei taxi in tutta Europa contro Uber

Oggi nelle principali città europee, comprese Roma e Milano, sarà difficile trovare un taxi poiché è stato indetto uno sciopero contro Uber.

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a cura di Dario D'Elia

Oggi se avete bisogno di prendere un taxi sarete costretti a provare Uber o qualsiasi altro servizio alternativo perché i taxisti hanno indetto un grande sciopero in tutta Europa. "I Taxisti Europei Uniti per la legalità contro l'abusivismo" è quanto si legge nel volantino redatto dalle organizzazioni sindacali italiane. Dalle ore 8.00 alle 22.00 Milano, Roma, Berlino, Barcellona, Londra e tante altre città saranno unite dalla protesta conto quello che viene considerato il "male assoluto". 

Uber è un servizio che consente di prenotare via smartphone una corsa su auto di lusso, senza comunque spendere molto. Di fatto si sfrutta la tecnologia di localizzazione per gestire al meglio un parco auto con autisti dotati di licenza NCC. Vi sono altre declinazioni del servizio, come ad esempio il car-sharing con autisti senza licenza, ma non sono disponibili in tutti i paesi.

Speriamo in uno sciopero ordinato

Ad ogni modo nelle più importanti città europee dove è presente Uber si stanno riscontrando proteste: qualcuno critica Uber, altri UberPOP, altri ancora UberX. A prescindere dai singoli regolamenti i taxisti sono uniti nella battaglia e anche la giustizia sta iniziando a fare capolino bloccando in alcuni casi le attività di Uber.

I taxisti sostengono che questa battaglia ha come obiettivo la difesa delle regole e della legalità del servizio pubblico. Allo stesso tempo lottano per "non cedere un settore ad una multinazionale che punta ai ricavi e non al servizio, senza nemmeno pagare tasse in Italia". E questa forse è l'affermazione di tutta la protesta che lascia maggiormente interdetti poiché spesso il primo atto per diventare taxisti (in Italia) è quello di pagare parzialmente in nero la licenza – a un collega che lascia l'attività. Per altro è uno dei problemi che condiziona ogni tentativo di cambiamento del sistema: dalle carte non risulta quando effettivamente siano state pagate.

Basta avere un amico taxista per scoprire che a seconda delle città le licenze possono raggiungere cifre da capogiro, anche 200/250mila euro. Evidente che alcuni siano pronti a tutto per difendere questo capitale.

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Fra le altre motivazioni la difesa dell'utenza "da chi non utilizza un tassametro omologato, controllato, piombato, con una tariffa amministrata, controllata e garantita" e la tutela della sicurezza dei trasportati

"Tutte le forme di abusivismo vanno contrastate per la tutela del servizio e dei trasportati, non solo dei lavoratori del settore. Non possiamo accettare solo dichiarazioni verbali dai rappresentanti delle istituzioni, servono fatti concreti e azioni tempestive", si legge nel documento unitario dei taxisti.

"Le Organizzazioni di Categoria dei Taxisti, che hanno proclamato il fermo del servizio, hanno deciso di non organizzare cortei di protesta, per non creare ulteriori disagi oltre alla mancanza del servizio taxi. Così come previsto dalla vigente legislazione, verranno garantiti i servizi di trasporto sociale per anziani, portatori di handicap e malati e verrà rispettata la fascia di garanzia notturna".

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