Un gatto di Schrödinger gigante mostra effetti quantistici in una nuova scala

Con la massa di circa mezzo ciglio, il pezzo di cristallo esiste in due stati distinti contemporaneamente

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La metafora del gatto di Schrödinger è abbastanza famosa, e serve a far capire come nella meccanica quantistica una particella possa avere più stati contemporaneamente. Un bel modo per rappresentare il principio di sovrapposizione, ma non qualcosa che consiglierei a chi vuole passare una tranquilla domenica pomeriggio. La fisica quantistica, si sa, è sconvolgente.

Sì ma, direte voi, è una cosa che vale solo a livelli quantistici, non c’entra granché con il mondo macroscopico in cui viviamo tutti i giorni, no? E infatti se passi alle dimensioni di un vero gatto può stare tranquillo: o è vivo oppure è morto (speriamo la prima, ovviamente).

Sì, ma c’è sempre qualcuno pronto a sconvolgerti quella che sarebbe una comodissima domenica: i colpevoli in questo caso sono i ricercatori del Politecnico di Zurigo. Hanno pensato bene di creare un “gatto gigante”, fatto di cristallo e pesante la bellezza di 16 microgrammi.

"Abbiamo raggiunto un nuovo regime in cui la meccanica quantistica sembra funzionare", ha dichiarato con orgoglio Yiwen Chu, che evidentemente non è affatto preoccupato delle domeniche tranquille.

Nel nuovo esperimento, i ricercatori hanno scosso una porzione di cristallo di zaffiro in modo tale che i suoi atomi si muovessero in due direzioni contemporaneamente. È una distinzione che "cattura lo spirito" del gatto di Schrödinger, dice Chu.

Il movimento era limitato a una porzione del cristallo composta da 100 milioni di miliardi di atomi. Si tratta di una porzione abbastanza grande che, se estratta dal resto del cristallo, sarebbe visibile a occhio nudo, dice Chu.

Non stiamo parlando di effetti quantistici visibili a occhio nudo … quello sì che ti rovinerebbe il dessert della domenica. Infatti, continua la fonte, “le oscillazioni degli atomi erano minuscole, circa un milionesimo di miliardesimo di millimetro - non esattamente la scala degli oggetti quotidiani”.

Il fatto che si sia arrivati a fare un esperimento del genere su un enorme pezzo di cristallo è comunque davvero notevole. E, come sempre, siamo grati del fatto a nessun gatto è stato fatto del male, nemmeno stavolta.

Fonte: ScienceNews

Immagine di copertina: pampling