Un nuovo amplificatore ottico per reti in fibra migliori

La Chalmers University of Technology ha concepito un nuovo amplificatore ottico che permetterà di trasmettere su fibra ottica a distanze maggiori, riducendo la necessità di collocare amplificatori di segnale lungo il tragitto.

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a cura di Manolo De Agostini

Un team di ricercatori della Chalmers University of Technology (Svezia) ha messo a punto un nuovo amplificatore ottico che potrebbe migliorare l'efficienza delle reti in fibra ottica. Questa soluzione potrebbe avere buone ripercussioni sia sulla gestione della banda sia sui costi dell'infrastruttura di rete.

Le onde di luce che trasportano dati all'interno di una fibra ottica tendono ad attenuarsi su lunghe distanze e per questo motivo, a distanza regolare, sono presenti amplificatori ottici che, come indica il nome, amplificano queste onde di luce. Nel corso degli anni, il mondo delle infrastrutture di rete si è evoluto ed è aumentata la distanza a cui devono essere collocati gli amplificatori.

Grazie alla nuova soluzione dei ricercatori svedesi, le reti avranno bisogno di un numero ancora inferiore di amplificatori, perché il nuovo dispositivo riduce la rumorosità all'interno della rete a 1 decibel, contro i circa 3 decibel delle soluzioni attuali più usate, come l'EDFA (erbium-doped fiber amplifier).

Riducendo la rumorosità il segnale può viaggiare in modo più efficiente, senza correre il pericolo di degradarsi, su distanze maggiori. Si parla di 4000 chilometri contro i mille attuali. In questo modo si potrebbero abbattere sia i costi di realizzazione che di gestione di una rete.

"Questo è l'amplificatore ottico definitivo. Permette di connettere città, paesi e continenti in modo più efficiente, collocando un hub di amplificazione a intervalli maggiori. Il segnale può essere inoltre modulato con maggiore efficacia. L'amplificatore è inoltre compatibile con qualsiasi formato di modulazione, con trasmettitori laser tradizionali e può essere a banda larga, il che lo rende compatibile con laser di differenti lunghezze d'onda", ha dichiarato il professor Peter Andrekson, che ha sviluppato l'amplificatore con il suo gruppo di ricercatori.

Per ottenere questo nuovo dispositivo, gli studiosi hanno sfruttato il fatto che l'indice di rifrazione del vetro non è costante, ma dipende dall'intensità della luce nella fibra. Così sono riusciti a creare un amplificatore che sperimentalmente ha dimostrato un livello di rumorosità di 1 dB, con un minimo teorico di 0 dB. Il prossimo passo è metterlo all'opera.

"Il nostro mercato è l'intera industria delle telecomunicazioni in fibra ottica. Tuttavia la tecnologia è generica e può scalare ad altre lunghezze d'onda, come la luce visibile o infrarossa. Queste proprietà la rendono interessante per misurazioni, spettroscopia e ogni applicazioni dove è essenziale la rilevazione di livelli molto deboli di luce", ha dichiarato Peter Andrekson.