Vk.com e 9 siti pirata bloccati: Procura di Roma in azione

10 siti pirata, secondo indiscrezioni, sarebbero stati bloccati dalla Procura di Roma per violazione delle norme sul copyright. Fastweb ha ufficiosamente dato conferma del blocco di vk.com, uno dei più famosi siti pirata del mondo.

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a cura di Dario D'Elia

La Procura di Roma ha chiesto il blocco degli IP, e quindi l'oscuramento, di ben 10 siti specializzati nella diffusione di contenuti pirata. Si tratta nello specifico di cyber locker, ovvero archivi online normalmente usati per depositare musica, film, software e contenuti digitali di ogni genere.

Grazie a forum specializzati o blog correlati, è possibile poi scaricare il materiale cliccando su semplici link. Mancano ancora tutti i dettagli che riguardano questa vicenda, ma come ha puntualmente pubblicato l'Osservatorio Censura oggi sarebbe scattata una richiesta di blocco per 10 piattaforme. La lista comprende: vk.com, movshare.net, nowdownload.ch, nowvideo.ch, rapidgator.net, topvideo.tv, upshared.com, usefile.com e videopremium.tv.

Fastweb stessa su Facebook avrebbe confermato l'azione contro VK.com. Si tratta di una piattaforma russa che dal 2006 viene considerata una sorta di Facebook della pirateria. Vanta 100 milioni di utenti e su "VKontakte" si trova (illegalmente) tutta la musica che si può desiderare.

Gli altri servizi non sono da meno, e anche se al momento sembrano più o meno tutti raggiungibili è evidente che si tratta solo di un ritardo tecnico dei provider italiani nell'adeguarsi alle richieste della Procura. Per altro alcuni sono famosi in tutto il mondo e citati persino nella black list redatta dalla Motion Picture Association of America.

Non resta che attendere le motivazioni del giudice, ma scorrendo la lista dei siti bloccati è verosimile pensare che siano state rilevate violazioni della normativa sul diritto di copyright. Come avvenne per il caso Megaupload è possibile che numerosi utenti abbiano fatto un uso legale di alcune di queste piattaforme a scopo di backup. La speranza è che a questi venga concesso un salvacondotto (anche temporaneo) per riuscire a prendere possesso di tutti i dati personali.

L'ultima nota finale non può che riguardare i metodi e le tecniche usati dagli utenti più smaliziati per aggirare questi "blocchi": è sufficiente affidarsi ai DNS di Google oppure usare servizi VPN.