Dallara: il sogno Stradale prende vita

Siamo stati invitati da Dallara Automobili alla presentazione in anteprima della "Stradale", la prima vettura della casa di Varano de' Melegari omologata per l'uso su strada.

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a cura di Valerio Nebuloni

Figlia di un progetto fortemente desiderato dal fondatore e presidente Ing. Giampaolo Dallara, la Stradale ha visto la luce nel giorno del suo compleanno, dopo qualche anno di slittamenti dovuti allo sviluppo e creazione di altre Supercar.

Sì, altre supercar, però solo "Dallara Inside" (come direbbero i nostri lettori più tech) perché per chi non lo sapesse Dallara è un produttore di vetture da gara e per terzi, leader nel settore delle tecnologie d'uso di materiali compositi e di sviluppo di dinamiche di guida nonché di test aerodinamici.

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Da Bugatti e Alfa Romeo fino alla Formula 1 e prototipi LMP, dall'Emilia Romagna in tutto il resto del mondo, dove si concentra il 94% del proprio fatturato.Tornando alla protagonista i dati sono all'altezza della reputazione di Dallara: niente fronzoli e pochi limiti, semplice ma non spartana (come lo spirito del fondatore), 855 Kg, motore centrale da 400cv, anima (ovviamente) in fibra di carbonio, 2G di accelerazione laterale e un carico aerodinamico di 820 kg alla massima velocità.

DallaraStradale 06 Front Angle Granstudio

L'entusiasmo per questa vettura, di base una barchetta senza portiere, era nell'aria e le parole dei collaudatori Loris Bicocchi e Marco Apicella hanno confermato la bontà del progetto nonché le incredibili prestazioni, rendendo questa vettura molto simile alle monoposto da competizione.

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Giampaolo Dallara

"Le forme della Stradale fanno percepire il grande lavoro sull'aerodinamica, aspetto in cui la Dallara eccelle. Fin dai primi giri in pista infatti ho capito che la vettura è un concentrato di quello per cui le vetture Dallara sono famose nel mondo: telaio rigido, cinematica e sospensioni al top e un'aerodinamica che già ai 60/80 km orari si comincia ad apprezzare. In strada poi riesce a passare sulle deformazioni, gli avvallamenti e le buche senza generare ripercussioni sul volante e mantenendo un elevato livello di comfort. Veloce ma sicura: i controlli di stabilità, trazione e frenata raramente intervengono. Divertente," aggiunge Bicocchi, "perché si lascia pilotare e non ti mette in ansia: bella sulle strade di montagna e prestazionale in pista. Un motore brillante che, accoppiato al peso limitato della vettura, ti permette prestazione da autentica Supercar".

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Il motore è di base Ford ma profondamente modificato e ottimizzato, un 4 cilindri 2,3L sovralimentato in grado di erogare 400 cavalli a 6200 giri e 500nm di coppia già da 3000 giri.

Notevole il raggiungimento della normativa Euro 6d, anche se strozza la reale potenza del motore che si attesta su circa 450cv. La trazione è ovviamente posteriore e lo 0-100 viene coperto in 3,25s, la velocità massima tocca i 280km/h e la frenata da 100km/h avviene in appena 31m, senza l'ausilio dei carboceramci.

Degno di nota è lo schema sospensivo che prevede l'uso di raffinati quadrilateri su entrambi gli assi e ammortizzatori a 3 vie regolabili in altezza. Il cambio è un manuale a sei rapporti con possibile robotizzazione e controllo tramite paddle al volante.

L'aerodinamica è una componente fondamentale della stradale, frutto del know-how, delle strutture e dei macchinari di test della casa e rappresenta lo stato dell'arte raggiungibile su strada, con un'efficienza aerodinamica maggiore di 2,4 e una downforce di 820kg in configurazione track-day.

DallaraStradale 16 Interior Granstudio

L'elettronica è affidata a Bosh, con cui il costruttore fa partnership e ha collaborato durante lo sviluppo.

Ultimo ma non meno importante è stato il compito del designer Lowie Vermeersch, che ha avuto il compito di tradurre il sogno di Giampaolo Dallara in una scultura, senza tempo date le linee armoniose e con pochi richiami geometrici.

Facendo un piccolo excursus sull'azienda è inevitabile non citare l'incredibile simulatore presente in azienda, costruito per dar modo a piloti, team e tecnici di provare e affinare il setup vettura, studiare nuove piste e migliorare la tecnica di guida.

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Il pilota si troverà nelle condizione di guidare nella stessa monoscocca utilizzata in pista, trapiantata sul simulatore, annessi e connessi tutti i comandi e le risposte meccaniche degli stessi (sforzo volante e freno).

Casco e abbigliamento da gara sono obbligatori, perché lo scopo del simulatore è ricreare una situazione realistica al 100%. I tracciati su cui è possibile effettuare il training sono ricostruiti tramite modelli creati da scansioni al laser effettuate in loco e insieme al complesso core multi-body basato su dati matematici di ogni componente della vettura, è possibile ricrearne il comportamento con una precisione senza precedenti.

DallaraStradale 41 Technical Image Granstudio

La simulazione non finisce al semplice comportamento della vettura ma fa percepire, grazie a potenti attuatori che fanno fluttuare la struttura, anche la condizione fisica reale durante la guida, come accelerazioni, ruvidità, dossi, cordoli e compressioni date dal terreno.

Il vantaggio di poter modificare ogni parametro di vettura e ambiente fornisce una situazione di analisi a 360 gradi, impossibile sul tracciato "reale".

MUNER

L'aria di eccellenza italiana del settore non finisce qui: infatti Dallara, con altre otto case automobilistiche emiliane e quattro università, ha dato luce al progetto MUNER (Motorvehicle UNiversity of Emilia Romagna), l'università dei motori, con lo scopo di rendere la regione il centro di formazione per eccellenza a livello internazionale, con due nuovi corsi di laurea in ingegneria specifici che vedranno l'ultimo anno di corso all'interno dell'azienda stessa.