Le batterie delle auto ibride vanno a ruba, ora nel mirino dei ladri

Dopo cerchi in lega, autoradio e marmitte catalitiche, ora nel mirino dei ladri ci sarebbero le batterie delle auto ibride.

Avatar di Luca Rocchi

a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Se pensavate che avessimo raggiunto l’apice con il furto dei volanti multifunzione e delle marmitte catalitiche purtroppo vi sbagliavate; una nuova ondata di furti è stata registrata nella capitale e questa volta coinvolgono le auto ibride. Più in particolare, si tratta della batteria delle auto ibride che, ricca di litio, appaiono un bottino piuttosto interessante.

Secondo quanto riportato in rete e a giudicare dai costi emersi nella nostra indagine riguardante la sostituzione delle batterie nelle auto ibride ed elettriche, i “predoni del litio” possono rubare il corrispettivo di circa 5-10 mila euro in pochi minuti. Per gli investigatori, si tratterebbe di un fenomeno criminale importato dagli Stati Uniti e in particolare da San Francisco, dove le prime notizie di reato di questo tipo sono apparse già alcuni anni fa.

A giudicare dalle indiscrezioni riportate in rete, pare che l’operazione sia più semplice di quanto si possa immaginare in quanto le batterie delle auto ibride sono quasi sempre posizionate al di sotto dei sedili posteriori, rendendo quindi l’accesso abbastanza pratico e veloce. Alcune case costruttrici, per rendere la vita più complicata ai malintenzionati, hanno installato una serie di bulloni antifurto -analoghi a quelli dei cerchi in lega- più difficili da svitare senza le corrette chiavi. Un esempio viene proprio da Toyota, uno dei marchi più colpiti, che proprio alcuni mesi fa ha avviato una campagna di richiamo per l’installazione di questo genere di sistemi antifurto.

Il mercato nero dei pezzi di ricambio delle auto non è certo un’invenzione recente, si tratta di un vero e proprio circolo perverso che aumenta di portata al crescere del valore dei componenti installati sui veicoli. Dove finiscono tutte queste batterie? A giudicare da quanto riportato su alcuni forum online, pare che vengano utilizzate nel settore nautico per muovere gli alberi delle barche a vela, costituendo un accumulatore perfetto a tenuta stagna.