Legge di Bilancio 2022, niente più incentivi auto

La Legge di Bilancio 2022 è quasi pronta e non si parla di incentivi auto: il settore soffre, ma il Governo non sembra intenzionato a rinnovare il supporto economico.

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a cura di Francesco Daghini

Brutte notizie per chi sperava di cambiare l’auto nel 2022 approfittando di un nuovo giro di incentivi all’acquisto: la Legge di Bilancio 2022 è praticamente fatta, e non c’è nessun accenno a nuovi fondi per l’acquisto di auto – nemmeno quelle meno inquinanti come le auto elettriche. Sparisce quindi l’Ecobonus rispetto alla Legge di Bilancio 2021, anche se esiste ancora la flebile speranza che ci sia una modifica dell’ultimo minuto: l’ipotesi è davvero remota, anche perché mancano i fondi.

I pochi giorni che ci separano da qui alla fine dell’anno saranno cruciali per capire se il Governo vorrà o riuscirà a introdurre un qualche tipo di supporto al mercato delle auto, che in Italia – ma anche nel resto del mondo – sta faticando a riprendere i ritmi del mercato pre-Covid, anche a causa della crisi dei semiconduttori che ha reso la produzione delle auto più difficile e lenta.

In un momento del genere, è inevitabile che le associazioni di categoria si facciano sentire: da tempo le associazioni di settore chiedevano a gran voce al Governo di rinnovare gli aiuti, trasformandoli addirittura in un supporto strutturato nel tempo e che non fosse una tantum come i vari giri di incentivi che ci sono stati negli ultimi anni. Questi incentivi sarebbero fondamentali per ridare trazione a un settore che sta perdendo molto, ma ad oggi tutto tace.

Anche in politica c’è chi si espone sull’argomento, come l’onorevole Giuseppe Chiazzese, che si è espresso più volte sul tema della mobilità elettrica tramite i suoi social, e che nelle ultime settimane ha avuto parole molto secche nei confronti della decisione di non rinnovare gli incentivi all’interno della Legge di Bilancio 2022.

Nonostante le difficoltà, per il 2022 è previsto un fondo di 150 milioni di euro destinato al supporto degli operatori di alcuni settori colpiti fortemente dall’emergenza sanitaria, come quelli del turismo, dello spettacolo e dell’automobile, nello specifico per chi lavora nelle concessionarie.