La corsa agli incentivi per l'auto elettrica è ufficialmente partita. Da oggi a mezzogiorno è operativa la piattaforma digitale che consente di richiedere contributi statali fino a 11mila euro per l'acquisto di veicoli a zero emissioni. Un'opportunità importante, ma non per tutti: l'iniziativa presenta vincoli geografici, economici e di rottamazione che restringono notevolmente la platea dei beneficiari. La procedura, interamente telematica, richiede identità digitale e il rispetto di precisi requisiti che è bene conoscere prima di avventurarsi nella richiesta.
L'accesso alla piattaforma www.bonusveicolielettrici.mase.gov.it è riservato esclusivamente a chi possiede SPID o Carta d'Identità Elettronica. Non esistono alternative: senza questi strumenti di autenticazione digitale è impossibile procedere. Una volta effettuato l'accesso, il sistema distingue tra due percorsi: quello per i privati cittadini che intendono acquistare un'autovettura categoria M1 elettrica, e quello dedicato alle microimprese interessate a veicoli commerciali N1 o N2 elettrici.
La geografia dell'incentivo
Il limite geografico rappresenta uno dei paletti più stringenti dell'intera operazione. Possono partecipare soltanto i residenti o le aziende con sede legale nelle 83 aree urbane funzionali individuate dal ministero dell'Ambiente. Si tratta delle principali città italiane e dei loro hinterland, ma molti centri minori restano esclusi. L'elenco completo è disponibile sul sito ministeriale, ed è fondamentale verificare la propria appartenenza prima di avviare qualsiasi pratica.
Per quanto riguarda i privati cittadini, l'ISEE diventa il discrimine economico: chi dichiara un indicatore fino a 30mila euro può ottenere il massimo di 11mila euro di contributo, mentre chi si colloca tra 30mila e 40mila euro riceve 9mila euro. Oltre questa soglia non c'è diritto alcuno. L'incentivo spetta a una sola persona per nucleo familiare, ma chi genera il voucher può intestarlo anche a un altro componente maggiorenne convivente dello stesso nucleo ISEE.
Rottamazione
La rottamazione costituisce un obbligo inderogabile. Non si tratta di una semplice opzione per aumentare il contributo, ma di un requisito senza il quale l'incentivo non viene riconosciuto. Il veicolo da demolire deve essere fino a categoria Euro 5 e intestato al richiedente da almeno sei mesi. Questo aspetto taglia fuori chi possiede auto più recenti o chi ha appena intestato un veicolo usato pensando di rottamarlo per accedere al bonus.
Il percorso di generazione del voucher segue una logica precisa. Dopo aver inserito email, regione, provincia e comune di residenza, e accettato le condizioni d'uso e la privacy, si procede indicando la targa del veicolo destinato alla rottamazione. Il sistema verifica automaticamente i requisiti e calcola l'importo del voucher in base all'ISEE. Si genera così un codice univoco, accompagnato da QR code e codice a barre, che può essere salvato in PDF o stampato per presentarlo in concessionaria.
La tempistica è cruciale: il voucher ha validità di soli 30 giorni dalla generazione. Se entro questo termine il venditore non lo valida sulla piattaforma inserendo i dati del contratto, il codice decade automaticamente e le risorse tornano disponibili per altri richiedenti. Chi non riesce a utilizzare il voucher può però generarne uno nuovo, purché ci siano ancora fondi disponibili. L'utente può annullare il voucher in qualsiasi momento, liberando immediatamente la somma prenotata.
Prezzo di listino
Le automobili acquistabili devono rispettare parametri specifici: prezzo di listino massimo di 35mila euro IVA esclusa, senza optional e messa in strada, alimentazione esclusivamente elettrica, categoria M1. Il veicolo deve essere intestato al beneficiario del contributo e mantenuto in proprietà per almeno 24 mesi, pena la restituzione dell'incentivo. Dal sito ministeriale è disponibile un motore di ricerca delle concessionarie accreditate, filtrabile per provincia, comune e categoria veicolo, con geolocalizzazione dei punti vendita.
Le microimprese seguono regole analoghe ma con specificità proprie. Devono avere meno di 10 dipendenti e fatturato o bilancio annuo sotto i 2 milioni di euro. L'incentivo copre fino al 30% del prezzo d'acquisto del veicolo commerciale elettrico, con tetto massimo di 20mila euro, e vale per massimo due veicoli. Anche per loro vige l'obbligo di rottamazione di un mezzo della stessa categoria Euro 5 o inferiore, intestato da almeno sei mesi al titolare dell'impresa, e il vincolo di proprietà biennale.
Il meccanismo finanziario prevede che il contributo venga anticipato dal concessionario, che lo scala direttamente dal prezzo finale di acquisto. Il bonus non può essere usato come acconto. Successivamente il venditore viene rimborsato dallo Stato tramite bonifico sul conto corrente indicato in fase di accreditamento sulla piattaforma. Gli incentivi non sono cumulabili con altri contributi nazionali, regionali o europei destinati all'acquisto degli stessi veicoli.
Il ministero dell'Ambiente ha predisposto due tutorial video accessibili dalla homepage del sito www.mase.gov.it, uno specifico per le persone fisiche e l'altro per le microimprese, che guidano passo dopo passo nelle procedure. La misura resterà attiva fino al 30 giugno 2026, data ultima per la sottoscrizione del contratto di acquisto, salvo esaurimento anticipato dei fondi stanziati. Chi intende approfittarne deve quindi muoversi con tempestività, verificando prima di tutto di possedere tutti i requisiti necessari.