Ancora l'intelligenza artificiale e i data center dietro l'evoluzione del panorama energetico mondiale. I due temi contribuiscono ad una crescita della domanda elettrica che non si vedeva da anni. Il nuovo rapporto dell'Agenzia Internazionale dell'Energia mosta un quadro di trasformazione accelerata, dove la fame di elettricità cresce a ritmi doppi rispetto al consumo energetico complessivo. Questo cambio impatta, inevitabilmente, anche sugli equilibri geopolitici, sulla competitività industriale e sulle strategie di investimento delle aziende.
Il sorpasso storico delle rinnovabili
Per la prima volta nella storia moderna, le energie rinnovabili sono destinate a superare il carbone come principale fonte di produzione elettrica già nel corso del 2025. Eolico e fotovoltaico guidano questa transizione epocale, supportati da un ritorno in grande stile del nucleare che raggiungerà livelli record di produzione. L'Asia fa da traino con nuove centrali atomiche, mentre il Giappone riaccende i suoi reattori dopo anni di stop post-Fukushima.
Il gas naturale mantiene il suo ruolo di ponte energetico, sostituendo progressivamente carbone e petrolio in molte regioni del mondo. Grazie a questa trasformazione del mix energetico, le emissioni di CO₂ legate alla produzione elettrica dovrebbero stabilizzarsi nel 2025 e persino diminuire leggermente l'anno successivo.
L'asse Asia-Pacifico detta il ritmo
Cina e India si confermano i motori della crescita energetica globale, rappresentando insieme il 60% dell'aumento dei consumi elettrici previsto per il biennio 2025-2026. Il gigante cinese accelera dal 5% al 5,7% di crescita annua, mentre l'India prepara un vero e proprio balzo dal 4% al 6,6%. Questi numeri riflettono non solo l'espansione industriale, ma anche la rapida urbanizzazione e l'adozione di massa di tecnologie elettriche in settori tradizionalmente dipendenti da combustibili fossili.
Dall'altra parte dell'Oceano Pacifico, gli Stati Uniti registrano una crescita più contenuta ma significativa, trainata principalmente dai data center e dalle applicazioni di intelligenza artificiale che richiedono enormi quantità di energia per funzionare 24 ore su 24.
Europa: competitività sotto pressione
Il Vecchio Continente si trova invece in una posizione più delicata. La crescita della domanda elettrica europea rimane modesta, appena l'1% nel 2025 con una leggera accelerazione prevista per l'anno successivo. Ma il vero problema è strutturale: le industrie europee pagano l'elettricità il doppio rispetto ai competitor americani e molto più delle aziende cinesi. Questo differenziale di prezzo continua a erodere la competitività industriale europea, alimentando il dibattito sulla necessità di riforme profonde del mercato energetico continentale.
La situazione si complica ulteriormente con i prezzi all'ingrosso dell'elettricità aumentati del 30-40% nel primo semestre 2025 rispetto all'anno precedente, principalmente a causa del rincaro del gas naturale. Paradossalmente, si moltiplicano anche i casi di prezzi negativi, sintomo di un sistema ancora troppo rigido per gestire la variabilità delle fonti rinnovabili.
La sfida delle infrastrutture
Keisuke Sadamori, direttore dell'IEA, lancia un avvertimento chiaro: "La crescita della domanda è solida, ma senza reti più robuste, sistemi di accumulo e flessibilità nei mercati, rischiamo di non stare al passo". Il nodo cruciale non è più solo produrre energia pulita, ma costruire le infrastrutture necessarie per trasportarla, accumularla e distribuirla in modo intelligente. Gli investimenti in reti elettriche e sistemi di stoccaggio diventano quindi prioritari quanto quelli nelle rinnovabili stesse.
La trasformazione in corso richiede mercati più flessibili, capaci di incentivare la domanda intelligente e l'accumulo di energia. Solo così sarà possibile sfruttare appieno il potenziale delle fonti rinnovabili e garantire la sicurezza energetica in un mondo sempre più elettrificato. La posta in gioco è alta: chi riuscirà ad adattarsi più rapidamente a questa nuova realtà energetica avrà un vantaggio competitivo decisivo nei decenni a venire.