Le PMI italiane puntano sulla digitalizzazione grazie al PNRR

Le PMI italiane stanno usando gli incentivi del PNRR per seguire gli obiettivi di digitalizzazione e sfruttare al meglio le ultime tecnologie sul mercato.

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a cura di Marina Londei

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Secondo l'ultima indagine dell'Osservatorio sulle Piccole e Medie Imprese di Qonto, le PMI italiane stanno utilizzando gli incentivi del PNRR per velocizzare la digitalizzazione e l'innovazione tecnologica.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede 191,5 miliardi di fondi per la digitalizzazione, la transizione ecologica e l'inclusione sociale delle imprese italiane entro il 2026. Delle PMI intervistate, il 55% ha affermato di aver fatto ricorso agli incentivi del Piano, un aumento significativo rispetto al 43% del 2022.

"Il PNRR si sta dimostrando una notevole opportunità per tantissime aziende italiane, che come dimostrano i dati del nostro Osservatorio, li utilizzano per digitalizzare il proprio business e dimostrarsi sempre più competitivi sul mercato" ha affermato Mariano Spalletti, Country Director per l’Italia di Qonto.

Tra le PMI che non hanno ancora utilizzato i fondi, il 70% ha intenzione di usufruirne nel corso di quest'anno.

Sono le piccole e medie imprese numericamente più grandi quelle che hanno usufruito maggiormente dei fondi: secondo i dati di Qonto, delle aziende con 50-250 dipendenti il 59% sta utilizzando gli incentivi. Se si considerano le microimprese, quelle con fino a 10 dipendente, soltanto una su quattro sta usando i fondi.

Di chi sta utilizzando i fondi, l'82% ha dichiarato di usare gli incentivi principalmente per la digitalizzazione della propria impresa, mentre solo il 35% delle PMI coinvolte ha dichiarato di aver usato o voler usare fondi come il React-Eu contro il caro bollette.

Nonostante le imprese stiano attivamente usufruendo dei fondi, gran parte di esse lamenta la mancanza di risorse adeguate per la digitalizzazione: il 66% delle PMI intervistate ha dichiarato di avere necessità di profili con esperienze specifiche, e oltre un'impresa su due (56,5%) ha difficoltà a trovare questi talenti.

"Questi aspetti di innovazione devono necessariamente andare di pari passo con la disponibilità di profili che vantano una formazione specifica e in continuo aggiornamento, soprattutto ora che l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale è così diffusa e cruciale" ha spiegato Spalletti.

Proprio l'intelligenza artificiale è uno degli aspetti tecnologici che più interessa alle imprese: il 43% degli intervistati ha dichiarato di aver adottato o aver intenzione di adottare tecnologie di IA.

Guardando ai pagamenti digitali, il 62% delle imprese ha almeno un conto digital, e il 46% di esse è composto da aziende con meno tre anni di vita o startup.

Più del 77% degli intervistati usa regolarmente almeno un'applicazione per pagamenti o altre attività bancarie, e il 72% delle PMI ha dichiarato di preferire pagamenti con carte di debito o credito.