11 Luglio 1982, la recensione: il fumetto sul giorno della rinascita italiana

Nella vita di ognuno di noi ci sono delle date che, nel bene e nel male, segnano la nostra storia. L'11 luglio 1982 è una tra queste!

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a cura di Giovanni Arestia

Nella vita di ognuno di noi ci sono delle date che, nel bene e nel male, segnano la nostra storia. Poi ci sono altre date che rappresentano la storia di un Paese e che, direttamente o indirettamente, rimangono nella memoria collettiva anche se l'evento non viene vissuto in prima persona. Non ci stiamo riferendo, fortunatamente, ad eventi drammatici, bensì a una partita di calcio che ha cambiato per sempre la storia dell'Italia. Era l'11 luglio 1982 e grazie ai gol di Rossi, Tardelli e Altobelli la Nazionale di calcio italiana riuscì a battere per 3 a 1 la temutissima Germania Ovest allo Stadio Santiago Bernabeu di Madrid alzando la terza Coppa del Mondo. Fu un momento indimenticabile che ancora oggi viene celebrato anche da chi, come il sottoscritto, non era presente perché non ancora nato o come Paolo Castaldi, nato qualche mese dopo, che ha deciso di raccontare proprio quei momenti di tensione prima e poi gioia attraverso un graphic novel dal titolo, appunto, di 11 Luglio 1982 edito da Feltrinelli Comics.

11 Luglio 1982: un Mondiale di calcio che cambiò per sempre la storia italiana

La Nazionale italiana di calcio ha sempre avuto alti e bassi nella sua storia e la squadra che partecipò al Mondiale in Spagna del 1982 non partiva certamente favorita. Era da più di quarant'anni, esattamente dal 1938, che non vinceva il torneo e vi erano Nazionali del calibro dell'Argentina di Diego Armando Maradona, del Brasile di Socrates e Zico e della stessa Germania Ovest che potevano contare su formazioni nettamente superiori. L'Italia di Enzo Bearzot partiva già sfavorita e come se non bastasse riuscì a qualificarsi ai mondiali con non poche difficoltà. L'allenatore stesso non si fece amare dai propri tifosi già a partire da alcune scelte discutibili come, ad esempio, la scelta di convocare Paolo Rossi invece del capocannoniere della Serie A dell'epoca Roberto Pruzzo. L'inizio del mondiale partì malissimo, con tre pareggi su tre partite giocate e appena due gol segnati.

Passato il girone quasi per fortuna, ecco che ebbe inizio la parabola ascendente della Nazionale: le prime due partite a eliminazione diretta furono vinte. Le avversarie, però, erano le leggendarie Argentina e Brasile, proprio due tra le favorite al titolo. Le speranze aumentarono, ma restava da battere la Germania Ovest in finale. Il miracolo si compì proprio l'11 luglio 1982 a Madrid con lo storico risultato di 3 a 1 per gli azzurri e un festoso Sandro Pertini, all'epoca Presidente della Repubblica Italiana, in tribuna la cui immagine divenne il simbolo di questo evento storico al pari del capitano Dino Zoff che alza in cielo la sudata coppa.

Queste emozioni vengono raccontate nel graphic novel di Paolo Castaldi, ma vengono arricchite anche da temi ben distanti dal contesto calcistico. Infatti per gli italiani la vittoria del Mondiale non fu solo un premio sportivo che si attendeva da troppi anni, ma anche un vero riscatto sociale davanti agli occhi di tutto il mondo dopo un lungo periodo di sofferenze che avevano debilitato l'intera nazione sia fisicamente che psicologicamente. Dal 1938 al 1982 vi erano state guerre e crisi economiche e sociali, ma anche problemi di corruzione, mafia e attacchi terroristici. Insomma, l'Italia non se la passava bene e l'opinione pubblica internazionale di certo non la elogiava. Serviva qualcosa che potesse finalmente dare speranza ai cittadini di un Paese ormai rassegnati e spaventati. Ecco, quindi, la vittoria del Mondiale proprio agli inizi di quello che sarebbe poi stato uno dei più proficui decenni della storia di questa nazione.

Una storia intima e delicata impreziosita da un elegante stile artistico

Al centro della narrazione vi è una famiglia che, salita a Milano su un treno per raggiungere la Sicilia, vive le emozioni della partita di Madrid ascoltando nelle radioline la cronaca sportiva, le urla di esultanza per i gol, le azioni decisive, la paura per un'eventuale anche se improbabile rimonta dopo il gol di Breitner, i volti dei passeggeri in attesa del risultato e la gioia incontenibile per una vittoria sudatissima e inaspettata. Stazione dopo stazione, il lungo viaggio in treno diviene il viaggio di ogni italiano che in quel momento aveva fermato la propria quotidianità per guardare una partita importantissima che avrebbe cambiato e fatto risorgere una nazione in ginocchio. Quella di Castaldi è una storia densa di emozioni che unisce il documentaristico con un simil-biografico in un connubio perfetto per ritmo e per coinvolgimento.

Trattandosi di un fumetto la cui storia è molto intima e delicata, Paolo Castaldi ha deciso di usare uno stile grafico molto minimale con un tratto sottile, poche linee e pochi dettagli il tutto acceso da un misto tra colori pastello e acquarello il più delle volte appena visibili. Nonostante ciò i disegni riescono a coinvolgere emotivamente il lettore e a far emergere alcuni dei momenti più memorabili di quel giorno sia se vissuti direttamente sia se osservati negli anni a seguire attraverso documentari o riproduzioni storiche. Le tavole, inoltre, sono studiate appositamente per far emergere i momenti principali sia della narrazione fittizia che dei vari eventi realmente accaduti come se fossero una sorta di grassetto di un romanzo. Con l'uso delle tavole libere è possibile osservare anche dei meravigliosi disegni a tutta pagina come quella dell'emblematica esultanza di Pertini. Peccato che, come avevamo già segnalato con il graphic novel de Il Cacciatore di aquiloni edito sempre da Feltrinelli Comics, anche in questo caso manchino degli approfondimenti introduttivi o conclusivi inerenti proprio a quel particolare giorno o a quel periodo storico molto particolare per l'Italia.

Conclusioni

In conclusione 11 Luglio 1982 è un graphic novel che tutti gli amanti dello sport, e non solo, d0vrebbero assolutamente leggere. Chi ha vissuto direttamente quei momenti e quegli anni sicuramente rimarrà meravigliato dalla mole di elementi catturati dall'autore e farà difficoltà a non emozionarsi ricordando quegli istanti, chi invece non era presente potrà conoscere in maniera differente dai soliti documentari o filmati d'epoca un giorno simbolo della rinascita italiana. Dispiace che si sia scelta nuovamente la linea editoriale priva di approfondimenti sia introduttivi che conclusivi inerenti al periodo storico trattato, ma Paolo Castaldi riesce a mettere una pezza anche in questo grazie al suo racconto pregno di elementi anche ben distanti dal contesto sportivo.