Dan Slott difende She-Hulk: Attorney at Law

Per placare le polemiche sulla fedeltà al personaggio, Dan Slott difende She-Hulk: Attorney at Law

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a cura di Manuel Enrico

Che si tratti del Marvel Cinematic Universe o di altri contesti supereroici passati dalla carta al grande schermo, ci sarà sempre un ostacolo che queste produzioni dovranno affrontate: la fedeltà all’originale cartaceo. Dopo anni di film e serie tratti dai comics supereroici, i fan più intransigenti continuano a lamentare che queste trasposizioni tendono a tradire lo spirito originale dei personaggi, accusando sceneggiatori e produttori di non avere correttamente trasposto i propri beniamini. Anche la recente serie del Marvel Cinematic Universe dedicata alla muscolosa Jennifer Walters è stata coinvolta da una simile discussione, ma a sopresa è Dan Slott che difende l’accuratezza di She-Hulk: Attorney at Law.

Per placare le polemiche sulla fedeltà al personaggio, Dan Slott difende She-Hulk: Attorney at Law

La pericolosità di questo confronto tra originale cartaceo e trasposizione cinematografica è legata non solamente alla diversa grammatica narrativa dei due media, ma anche e soprattutto alla vita editoriale di questi personaggi. In diverse occasioni si tratta di figure che hanno fatto compagnia ai lettori per decenni (Spider-Man ha da poco spento sessanta candeline, giusto per fare un esempio), il che si traduce in una vasta gamma di avventure, scritte da diversi autori, a cui possono liberamente attingere gli sceneggiatori che traghettano al cinema questi personaggi.

Nel caso di She-Hulk, la questione viene ulteriormente complicata dalla presenza di un tono narrativo completamente diverso rispetto anche agli altri personaggi della Casa delle Idee. Dopo la sua creazione, la più nota interpretazione fumettistica di Jennifer Walters rimane quella di John Byrne, che negli anni ’80 per primo infranse la famigerata quarta parete, dando vita a una serie a fumetti ironica e che stravolgesse quelli che erano i dogmi narrativi del periodo. La serie di Disney+ ideata da Jessica Chow si è fortemente affidata a questa interpretazione di Byrne, non mancando di strizzare l’occhio ad altri autori, non ultimo Dan Slott, autore di una lunga run dell’eroina che ha avuto abbondante spazio anche nella serie.

Era quindi inevitabile che dopo anni di diatribe del genere, ironicamente celebrate anche nell’ultimo episodio di She-Hulk: Attorney at Law, infine un autore intervenisse a difesa di uno dei propri personaggi. Dan Slott non è certo un nome che ha bisogno di presentazioni, ma oltre al suo lavoro su Jennifer Walters basta ricordare la sua lunga militanza sulle pagine del Tessiragnatele, durante la quale ha creato un maxi-evento come Spider-Verse/Spider-Geddon.

Dal suo profilo Twitter, Dan Slott ha difeso l’accuratezza di She-Hulk: Attorney at Law, non mancando di ricordare come abbia una certa familiarità con il personaggio:

A tutti coloro che sostengono che She-Hulk Attorney at Law non è ‘fedele ai fumetti’…. Io sono il tizio che ha scritto più numeri di She-Hulk di chiunque altro, ho letto ogni singolo numero di ogni singolo ciclo di She-Hulk. E sto dicendo, per la cronaca, che è lo show del Marvel Cinematic Universe più fedele ai fumetti.

Questo intervento di Dan Slott mira a difendere l’operato di Jessica Chow e del suo team creativo, ma si dovrebbe tenere presente che queste trasposizioni dovrebbero esser vissute come nuove interpretazioni di personaggi noti, consci di come le diverse meccaniche del cinema e della serialità richiedano una necessaria reinterpretazione dei personaggi stessi. Il Marvel Cinematic Universe ha mostrato in più occasioni di avere rielaborato in modo convincente grandi momenti del Marvel Universe fumettistico (la Civil War fumettistica è decisamente diversa da quella cinematografica!), mostrando come una diversa interpretazione delle storie con cui i lettori più intransigenti dei comics originali sono cresciuti non tolga nulla al fascino delle avventure cartacee, ma anzi consenta loro di avvicinarsi a un diverso pubblico, abituato ad altri stilemi narrativi.

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