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La Lady di Caladan: i segreti del Bene Gesserit

Il secondo capitolo della Trilogia di Caladan, La Lady di Caladan, ci mostra un fondamentale passaggio del passato di Lady Jessica

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Il secondo capitolo della Trilogia di Caladan, La Lady di Caladan, ci mostra un fondamentale passaggio del passato di Lady Jessica

Il ritorno al cinema di Dune grazie all'attesa pellicola di Denis Villeneuve ha riacceso l’interesse per la creazione di Frank Herbert. Una passione che non si è mai sopita in patria, dopo che il figlio di Herbert, Brian, e Kevin J. Anderson hanno espando l’universo di Dune raccontandone il passato, con una ricca produzione di romanzi che ci ha riportati ai tempi del Jihad Butleriano per poi proseguire nella nascita della società imperiale creata da Herbert. Non paghi di aver svelato il lontano passato di questa galassia futura, i due autori si sono dedicati anche a un orizzonte temporale più vicino agli eventi narrati nel primo capitolo letterario di Dune, con una prima trilogia dedicata alle case principali (House Atreides, House Harkonnen e House Corrino) cui ora si affianca un seguito, la Trilogia di Caladan. Dopo la pubblicazione de Il Duca di Caladan, Mondadori continua a presentare ai lettori italiani questo nuova parentesi della saga con il secondo capitolo della Trilogia di Caladan, La Lady di Caladan.

Come facilmente intuibile, questa trilogia pone una particolare attenzione alle tre figure principali di casa Atreides, invitandoci ad approfondire la complessità di questo nucleo familiare precocemente distrutto in Dune. In parte, questo intento era già stato affrontato nella trilogia delle case, parzialmente tradotto qualche anno fa anche in Italia, in cui emergevano tratti essenziali della personalità di Leto Atreides, approfondendone la caratterizzazione, e svelandoci rapporti parentali precedentemente insospettati. Per meglio apprezzare la Trilogia di Caladan cui appartiene anche La Lady di Caladan, la lettura di quei capitoli sarebbe preferibile, per quanto non fondamentale.

La Lady di Caladan, il secondo capitolo della Trilogia di Caladan

La tendenza della scrittura di Brian Herbert e Kevin J. Anderson di ritornare spesso su aspetti già spiegati, quasi a voler tenere fisso lo sguardo dei lettori su elementi per loro essenziali, colma parzialmente gli eventi raccontati nella precedente trilogia, contribuendo a colmare la mancanza di questi precedenti eventi. Le macchinazioni degli Harkonnen e dell’imperatore Shaddam, assistito sempre dal fedele conte Hasimir Fenrig, diventano centrali nella creazione dei presupposti narrativi del primo capitolo di Dune, una funzione che rende quindi interessante la lettura della Trilogia di Caladan.

A onor del vero, chi ha letto la precedente Trilogia delle Case potrebbe ravvisare in alcuni passaggi della Tirlogia di Caladan delle sin troppo evidenti similitudini. Laddove Shaddam aveva tentato di ricreare un melange sintetico avvalendosi del supporto dei Tlelaxu, ora abbiamo la presenza dell’ailar, droga creata grazie alla manipolazione delle foglie di ailar, pianata originaria di Caladan. Una sostanza che diventa un elemento di rottura per la società imperiale, coinvolgendo nuovamente casa Atreides, come abbiamo appreso leggendo Il Duca di Caladan.

L’evoluzione di questa linea narrativa, che lega la sostanza alla silente ribellione ovviata dalla Nobile Confederazione ai danni del trono imperiale si intreccia alla volontà di Leto Atreides di preservare la sua rinomata onorabilità. Una scelta che sembra opporsi alla sua intenzione di dare a Paul un futuro più saldo all’interno del Landsraad tramite un matrimonio politico, una visione che arriva in un momento critico: la separazione dall’amata concubina Jessica.

Senza rovinarvi il gusto della lettura, l’equilibrio tra Jessica e Leto che abbiamo conosciuto nei precedenti romanzi della sega sembra irrimediabilmente compromesso in La Lady di Caladan. Un dettaglio narrativamente ben sviluppato all’interno della ben nota segretezza dei piani del Bene Gesserit, cui Jessica deve obbedienza, ma che diviene anche una possibilità per dare finalmente maggior risalto alle figure femminili della saga. Pur essendo valorizzate in capitoli come Il Messia di Dune, personaggi come Chani, Aliah o la stessa Jessica sono sempre state sviluppate in relazione agli uomini della saga, da Paul al figlio Leto II. Una dinamica narrativa comprensibile, considerata la preminenza delle figure maschili all'intenro della società imperiale, ma che ha avuto condotto a un ridimensionamento, nell'esalogia originale, del ruolo delle donne all'interno della saga.

Il passo finale verso gli eventi di Dune

Con La Lady di Caladan, invece, si percepisce come i due autori stiano dando un valore maggiore alle donne della saga, una sensazione già percepita in altri romanzi come Sisterhood of Dune o il ciclo del Jihad Butleriano, sfortunatamente non editi in Italia. Il corso letterario pianificato da Herbert figlio, infatti, si muove dalla già rispettosa caratterizzazione impressa dal padre alle figure femminili, che tramite il ruolo preminente del Bene Gesserit aveva conferito alle donne della Sorellanza un grande potere, mettendole in condizione di trasformare quelle che erano delle visioni maschiliste retaggio di una cultura retrograda in armi affilate con cui definirsi all’interno della cultura imperiale. Quella che all’uscita di Dune sembrava una rivoluzione culturale, all’interno dei recenti romanzi viene elaborata in un’ottica moderna, approfondendo le potenzialità del Bene Gesserit e costruendo i giusti presupposti narrativi per consolidare quante raccontato negli anni ’60 da Frank Herbert.

Un pregio che i cultori italiani della saga di Dune possono apprezzare grazie a Mondadori, che pubblica la Trilogia di Caladan all’interno di Oscar Fantastica, collana dedicata alla narrativa sci-fi. A dare ulteriore valore a questo arco narrativo diviso in tre parti c’è una valorizzazione grafica, che passa agevolmente dal dare risalto al legame di Leto Atreides con Caladan nella copertina de Il Duca di Caladan al porre l’attenzione sulla dura parentesi di Jessica vissuta all’interno del monastero centrale del Bene Gesserit su Wallach IX. Tutto lascia presagire che il terzo e ultimo capitolo di questo arco narrativo, dedicato al giovane Paul Atreides, ci ricollegherà agli eventi raccontati nel primo libro della saga.

Voto Recensione di La Lady di Caladan



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Rispetto della continuity della saga; emergono nuovi elementi che supportano gli eventi del primo capitolo della saga; ben caratterizzata la figura di Jessica e il suo rapporto con Leto; le figure femminili assumono maggior peso all'interno dell'universo di Dune

Contro

  • Alcuni passaggi tendono a esser ripetitivi

Commento

Con La Lady di Caladan si percepisce come i due autori stiano dando un valore maggiore alle donne della saga, una sensazione già percepita in altri romanzi come Sisterhood of Dune o il ciclo del Jihad Butleriano, sfortunatamente non editi in Italia. Il corso letterario pianificato da Herbert figlio, infatti, si muove dalla già rispettosa caratterizzazione impressa dal padre alle figure femminili, che tramite il ruolo preminente del Bene Gesserit aveva conferito alle donne della Sorellanza un grande potere, mettendole in condizione di trasformare quelle che erano delle visioni maschiliste retaggio di una cultura retrograda in armi affilate con cui definirsi all’interno della cultura imperiale

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