Miroirs, recensione: il colore della libertà

Miroirs è l'ultimo manga di Kaiu Shirai e Posuka Demizu (The Promised Neverland) ed è tutto dedicato a Coco Chanel!

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a cura di Beatrice Villa

Chi non conosce Coco Chanel, pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel? Donna forte, una combattente che ha lottato per cambiare il modo in cui le donne venivano considerate nella società, donandogli la libertà di esprimere sé stesse, abbattendo tutti gli stereotipi dell’epoca. Ancora oggi moltissime ragazze prendono come figura di riferimento proprio Gabrielle, il suo stile, la sua passione, il suo mostrarsi trovando il modo di esprimersi in una società che cercava in ogni modo di uniformare le persone l’una con l’altra e che ancora oggi non accetta la diversità che invece dona il colore che ci serve a rendere il mondo un posto migliore. Ed è proprio a questa donna straordinaria che Kaiu Shirai e Posuka Demizu (la fortuna coppia dietro The Promised Neverland) hanno dedicato il loro ultimo manga autoconclusivo intitolato Miroirs, in cui prendono vita tre storie ambientate nel Giappone dei nostri giorni e ispirate alla vita e alla filosofia di Coco Chanel.

Non sono scintillante e nemmeno invincibile. Però… nella mia immaginazione, posso essere qualcun altro. Dentro le fiabe posso essere…!

Miroirs: il potere dell’immaginazione

Aprendo questo manga ci si ritrova davanti a un mondo meraviglioso, fatto di colori, di libertà e di mille e più possibilità che attendono solo di venire accolte a braccia aperte. Miroirs è un manga magico, in cui i sogni possono diventare realtà. Come? Credendo in noi stessi.

Coco Chanel ci ha insegnato proprio questo: mai porsi dei limiti, ciò che siamo e ciò che possiamo diventare non è determinato alla nascita. La vita non è una strada decisa a priori, un percorso sempre dritto, privo di curve e con una sola destinazione finale, ma un intreccio di vie, piccole stradine ognuna delle quali può portarci a mondi completamenti diversi da quelli che ci eravamo aspettati. Il potere dell’immaginazione, della fantasia è immenso. Sta a noi sfruttarlo.

La prima storia che Kaiu Shirai e Posuka Demizu ci propongono è quella di una bambina, dotata di un’incredibile fantasia: ama i libri le fiabe, perché è lì che puoi diventare quello che sogni di essere. Ma se qualcuno ci dicesse che ci si può trasformare e trasformare la realtà anche nel mondo reale? Quella bambina, che potrebbe benissimo essere Coco Chanel, viene immaginata dai due autori nel momento in cui si rende conto di potere usare la sua immaginazione per cambiare il mondo.

E quando si accorge del potere che ha tra le mani, ecco che il bianco e nero cede il posto al colore, prima tenue e delicato e poi sempre più luminoso e abbagliante.

L’immaginazione è il potere più grande di tutti. Finché hai quella non importa in che tempo o luogo vivi, sarai sempre invincibile.

È con queste parole che la strega delle forbici, simbolo di una persona che ha già realizzato se stessa e i proprio sogni, dice alla piccola. Perché il mondo è decisamente più eccitante di quello che si trova nei libri ed è lì che possiamo scrivere la nostra storia.

La seconda storia vede protagonista una ragazza che vuole solo essere accettata per quella che è, e vivere in modo libero proprio come Coco Chanel. Non solo: rispecchia in pieno il suo desiderio di abbattere gli stereotipi e il modo in cui le donne devono per forza comportarsi. Come ci spiegano infatti gli autori nell’intervista in fondo al volume, Chanel una volta ha cavalcato in abiti maschili stanca di montare all’amazzone. Questa ragazza rappresenta senza ombra di dubbio il lascito di Chanel: ama la libertà, il potere cambiare aspetto e diventare una persona diversa a seconda di come mescola make-up, vestiti e gioielli. Non vuole nemmeno innamorarsi perché crede possa mettere catene alla sua infrenabile voglia di vivere. Ma se ci fosse qualcuno che comprende questo suo desiderio e la accetta per quello che è, che riesce a vedere la vera lei?

La terza storia vede invece protagonisti due ragazzi. Kuroiwa frequenta il terzo anno della scuola superiore, è un ragazzo ma viene sempre scambiato per una ragazza a causa dei suoi lineamenti troppo femminile. Si odia, odia il mondo, si sente bloccato in un corpo che li va troppo stretto. Vorrebbe essere più virile, non così piccolo e debole. Shiratori sembra il suo opposto: sempre circondato da persone, amichevole, con un corpo giusto dalle giuste proporzioni. Eppure anche lui si sente incatenato.

Basta davvero poco, uno scherzo, un gioco: indossare abiti femminili e andare in giro senza badare agli sguardi della gente. Ecco la vera libertà. E non importa cosa pensano gli altri, perché se ci si sente fighi, allora anche per gli altri lo saremo.

La libertà di essere sé stessi

Queste tre storie sono tutte accumunate dal tema della libertà: sentirsi liberi di esprime se stessi, liberi di vivere come più ci piace, la libertà con la L maiuscola, simbolizzata dal colore. Se il mondo intorno a noi è bianco e nero la libertà è sgargiante, luminosa, senza limiti ne se ne ma. Queste tre storie ci insegnano una cosa, a vivere come meglio crediamo, a non avere paura del giudizio altrui e di essere diversi dalla massa. Perché è la società in cui viviamo, la società di Chanel così come quella contemporanea a volerci etichettare, metterci delle catene. Solo noi possiamo spezzarle. Solo noi possiamo trovare la nostra strada. Chi siamo veramente lo decidiamo noi. È questo il nostro potere.

Ognuno di noi ha un colore particolare ed è sempre diverso da chi ci circonda. La terza storia in particolare mi ha molto colpita in tal senso. Perché è vero, al giorno d’oggi sembrano le donne quelle più libere, con più possibilità. Gli uomini sono ancora bloccati dai vecchi stereotipi di virilità. Chanel ha fatto molto per le donne, chissà se ora non sia anche il turno degli uomini di superare i limiti posti dalla società e di trovare nuovi modi di esprimere se stessi senza paura di sentirsi soffocare in un mondo che continuerà a creare confini e a imporre il suo punto di vista.

Lo stile grafico

Chi ha letto The Promised Neverland riconoscerà il tratto morbido e le linee delicate di Posuka Demizu, la quale dà vita a disegni magnifici, traboccanti di magia. I dettagli sono incredibili, soprattutto la cura con la quale sono stati disegnati gli occhi dei personaggi e i vestiti. Stupendo il modo in cui i due autori hanno deciso di usare il colore, come detto prima, simbolo della libertà di espressione, di realizzazione. Spruzzi di colore appena accennato lasciano presto il posto a pagine impregnate di incanto.

L’edizione che J-POP ci presenta è arricchita da due pagine in cui viene illustrato il processo di creazione della storia, poste alla conclusione di ognuno dei tre capitoli. Uno sketch della sovraccoperta è proposto sulla copertina e alla fine del volume troviamo l’intervista fatta dall’editor ai due autori che ci parlano di come è nato questo manga. La stessa sovraccoperta è una meraviglia per gli occhi: una Coco Chanel voltata di spalle ridipinge il mondo con una bacchetta magica, il colore dorato proviene dalle sue boccette di profumo e sulla tela una Tokyo moderna in cui si respira aria di libertà.

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