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Morgan Lost Night Novels: Gli altri di noi, la recensione

Le fiabe nere di Morgan Lost tornano con un albo che ci ricorda che esistono molte versioni di noi stessi. Alcune sono così oscure da trascinarci pericolosamente nel buio.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

In sintesi

Le fiabe nere di Morgan Lost tornano con un albo che ci ricorda che esistono molte versioni di noi stessi. Alcune sono così oscure da trascinarci pericolosamente nel buio.

Morgan Lost continua le sue Night Novels con un albo che sembra voglia segnare la “chiave di volta” di questo oscuro ciclo inaugurato ormai sei mesi fa. Morgan Lost Night Novels - Gli altri di noi assume dei curiosi contorni pirandelliani, ma il tutto è sempre in quella salsa oscura tipica del creatore di questo incredibile personaggio, che riprende ciò che avevamo lasciato nel terzo episodio.

La continuity del ciclo Morgan Lost Night Novels sembra essersi interrotta negli ultimi due albi, ovvero Max Wonder non deve morire e Il ritorno di Anja, dando in pasto al grande pubblico affezionato alcune delle storie più belle del cacciatore di serial killer, pur essendo effettivamente autoconclusive e slegate dalla narrazione maggiore che sembrava caratterizzare questa nuova serie. Dunque vale la pena chiedersi: è giusto preferire una serialità tra gli albi, oppure le care e vecchie storie autoconclusive?

Mentre vi arrovellate come noi su questo dilemma dettato, forse, dalle nuove mode, siamo fermamente convinti che potremo esprimere un giudizio finale solo al completamento dell’intero ciclo delle Night Novels, perché proprio da questo nuovo albo in edicola, le cose sembrano farsi davvero interessanti. Cogliamo l'occasione per ricordare a tutti gli appassionati come noi che Morgan Lost raggiunge la rispettabilissima quota di 50 albi pubblicati. Tanti auguri Morgan!

Morgan Lost: Non siamo soli in questo multiverso.

Se seguite le nostre recensioni sull’intera saga di Morgan Lost Night Novels, vi ricorderete che le ultime vere tracce sulla continuity orchestrata dal maestro Claudio Chiaverotti si interrompevano ne Il libro dei morti, con una Dott.ssa Landsdale a capo del Tempio della Burocrazia, e con un oscuro progetto per far ritornare la pericolosa nemesi di Morgan: Wallendream!

Eppure, saprete anche che il pericoloso serial killer è morto e sepolto. Quindi potrebbe mai ritornare nella nostra New Heliopolis? In realtà, Wallendream esiste ancora e non è mai morto…ma si tratta di una realtà appartenente a un universo speculare e contrario a quello che conosciamo, dove esistono anche delle versioni contrarie dei personaggi che ci hanno accompagnato per tante avventure.

Ciò vuol dire che in Gli altri di noi, abbiamo fatto la conoscenza di un Morgan Lost assassino che si accompagna con una Pandora altrettanto sanguinaria, e di conseguenza esiste anche un Wallendream…capitano della polizia di New Heliopolis. In una realtà parallela e speculare a quella che conosciamo nell’universo lostiano potrebbe succedere proprio questo, ma alcune cose non potranno mai cambiare: “i vermi rimangono gli stessi in qualunque universo”.

Un universo speculare che, però, fissa una delle regole più pericolose in assoluto per gli uomini e per lo stesso Morgan. Alcuni doppioni attratti dai loro “originali” varcano la soglia tra i due universi per uccidere la loro copia, altri solo per conoscerla spinti dalla semplice curiosità. Cosa spinge il doppione di Morgan? E chi o cosa potrebbe portare il Capitano Wallendream nella realtà dove lui è già morto?

Questi interrogativi vengono parzialmente risolti in quest’albo, sollevando quei dubbi genuini che ci spingeranno verso il finale di questo ciclo. Chiaro che l’espediente dell’universo parallelo non è tra i più originali per far tornare alcuni personaggi, ma restiamo fiduciosi in uno sviluppo sorprendente. Dopotutto, il voler fissare delle regole improprie ci permette di riflettere come, nonostante le molteplici versioni di ognuno di noi, alcune cose rimarranno per sempre e in ogni dove immutabili. E questo lascia ben sperare per il prosieguo della trama.

Gli altri di noi si apre e si chiude con quella bellezza oscura che fa somigliare tanto New Heliopolis alla Sin City del grande Frank Miller, fatta di “zolfo e puttane”, solitudine e una neve perenne che insieme alla notte avvolge la città. Si tratta di un’immagine davvero poetica che caratterizza da sempre la scena di Morgan Lost e, finalmente, Chiaverotti ha voluto omaggiarla ricordandoci i tratti di questa distopica città.

Oltre alle dinamiche dominanti descritte poco sopra, l’albo fa un’escursione veloce verso altri personaggi della serie, come Igraine, l’ex Direttore del Tempio della Burocrazia e un piccolo retroscena sul passato di Pandora. Si tratta di personaggi che abbiamo sempre amato e che necessitano di apparizioni come quelle mostrate in quest’albo; e anche se alcune sono effettivamente troppo fugaci danno una particolare sensazione di sospensione del tempo.

Le tavole di Gli altri di noi sono di Alfredo Orlandi, che a nostro modesto parere avrebbe dovuto dare maggior enfasi ad alcune scene, ma la scena madre dell’albo a partire dalla pag. 53, nonché la sua chiusura ospitano il tratto di Giovanni Talami, che ci ha fatto letteralmente “sentire a casa” col suo tratto ormai inconfondibile e ricorrente nelle pagine di Morgan. La copertina di Fabrizio De Tommaso mette in evidenza l’altra versione del nostro Morgan, vero protagonista di questo albo, con una molteplicità che indica la mancata univocità narrativa del personaggio di Chiaverotti. Si tratta di un concetto molto particolare da proporre al pubblico e metterlo a fuoco in una cover non è affatto semplice.

Gli ingredienti di Gli altri di noi permettono di affrontare nuovi temi e di iniziare a mettere a fuoco la strada che andremo a percorrere nei prossimi mesi, ridando nuova linfa a quella continuity che si era un po’ interrotta con i due albi precedenti (nonostante questi siano stati largamente apprezzati). Per la lettura di questo albo appena arrivato in edicola vi consigliamo l’ascolto di Song for Someone e Cedarwood Road entrambe degli inarrivabili U2 e vi diamo appuntamento al mese prossimo.

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Voto Recensione di Morgan Lost Night Novels - Gli altri di noi



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Lo sfondo di New Heliopolis è davvero unico;

  • - Si sentiva la mancanza di alcuni personaggi;

  • - Il concetto di universo alternativo e molteplicità viene affrontato in modo diverso.

Contro

  • - L’idea dell’universo alternativo forse non è tra le più originali;

  • - Alcune tavole un po’ sottotono rispetto alla narrazione.

Commento

Morgan Lost Night Novels – Gli altri di noi riprende il ciclo da dove si era effettivamente interrotto col finale del #3 Il libro dei morti. La dottoressa Landsdale ha un piano per far tornare Wallendream e questo nuovo albo segna la “chiave di volta” innestando l’elemento narrativo che potrebbe far tornare la rockstar dei serial killer. Non siamo davvero unici, almeno se si considera la possibilità di un multiverso e una realtà speculare alla nostra porterebbe degli individui uguali e contrari a noi, come l’avversario di Morgan in questa storia: sé stesso. La storia scorre bene, e anche se risulta leggermente sottotono rispetto al resto della saga, risulta importante per l’inizio di un nuovo e interessante intreccio narrativo. Le tavole di Orlandi e poi di Talami donano una strana e inspiegabile discontinuità alla storia, mentre la copertina di De Tommaso incornicia uno dei concetti più difficili da cogliere.

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