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Morgan Lost Night Novels: Il libro dei morti, la recensione

Il terzo episodio delle Night Novels ci riportano un po’ alle origini di Morgan Lost, riportando anche uno dei temi più cari all’autore: l’antico Egitto!

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

In sintesi

Il terzo episodio delle Night Novels ci riportano un po’ alle origini di Morgan Lost, riportando anche uno dei temi più cari all’autore: l’antico Egitto!

Siamo giunti al terzo episodio delle Night Novels il nuovo ciclo di avventure di Morgan Lost inaugurato lo scorso novembre 2019, e dopo gli scossoni dei primi due albi Il fine ultimo della creazione e Bloody Bunny, questo nuovo capitolo della collana giunto in edicola lo scorso 23 gennaio col titolo de Il libro dei morti vuole segnare un ritorno al passato sui temi più cari della serie. Mettetevi comodi, prediligete il silenzio per la lettura e abbassate le luci, ma non dimenticatevi di non restare soli al buio.

Morgan Lost torna in Egitto

Sin dai primi albi, l’autore di Morgan Lost, Claudio Chiaverotti, ha pervaso l’esistenza della sua ultima creatura di una serie di elementi provenienti dall’antico Egitto, una volontà figlia di una passione personale, ma che ha caratterizzato in modo originale e immutabile l’intera opera di Morgan Lost.

Come ampiamente spiegato nel nostro speciale, la città di New Heliopolis subisce questa contaminazione egizia con statue, geroglifici e molto altro riferendosi alla cultura di uno dei popoli più antichi e misteriosi della storia dell’uomo. E non solo. La genesi del nostro Morgan è proprio accompagnata dall’irruzione nella sua vita di due feroci assassini che inneggiano proprio al culto di Seth.

Iniziando a leggere Il libro dei morti facciamo la conoscenza di un nuovo serial killer, in verità un personaggio abbastanza anonimo rispetto a quanto visto in passato su Morgan Lost, un tipo qualunque ammorbato da un’esistenza vuota e pregna di solitudine. Forse è questo uno dei più grandi orrori dell’esistenza umana, la solitudine che può portare a commettere atti indicibili come quelli del nostro Halbrok, un dipendente degli uffici del Tempio della Burocrazia. Cosa ci può essere di peggio? Essere spinti dalle visioni del dio Anubi a purificare il suo cuore con delle vittime sacrificali, prima di giungere alla morte e poi raggiungere la vita eterna secondo il rituale dell’antico libro dei morti.

Andando un attimo in Modalità Super Quark, sappiate che Il libro dei morti (da non confondere con il Necronomicon lo pseudobiblion creato da H.P. Lovecraft n.d.r.) esiste davvero e si tratta di un antico testo funerario dove sono riportati i tradizionali riti funebri degli antichi egizi. Col nome ufficiale di Ru nu peret em heru, il libro dei riti funebri egiziani risale al 1700 a.c. e in esso sono contenute pratiche d’uso delle piramidi come sale tombali, l’uso dei sarcofaghi, riti religiosi e perfino formule magiche. Tra le informazioni in esso contenute, troviamo il cammino del defunto verso il giudizio finale al cospetto di Osiride.

Il defunto si appresta a compiere un viaggio pieno di insidie del Duat, fino a quando giunge il momento del giudizio finale con la procedura della psicostasia, ovvero il rituale della "pesatura del cuore": lo spirito del defunto che viene accompagnato dal dio psicopompo Anubi al cospetto di Osiride, viene segnato dall’esame posto da una bilancia a due piatti, in un piatto è presente il cuore del defunto, nell’altro la piuma del dio Maat. Se il cuore e la piuma si fossero eguagliati, allora le divinità si sarebbero convinte della rettitudine del defunto, il quale avrebbe perciò potuto accedere alla vita eterna, ma se il cuore fosse risultato più pesante della piuma di Maat, allora un mostro terrificante di nome Ammit, avrebbe divorato il cuore uccidendo per sempre lo spirito del defunto.

Quanto appena spiegato è il fulcro della storia di questo mese, che metterà da parte la continuità della serie, dando uno spazio marginale alla neo-coppia formata da Didier-Greta,  ormai in Alabama, e alla nuova Direttrice del Tempio della Burocrazia, la dottoressa Amanda Lansdale, che si riserverà di sorprenderci con una mossa davvero inaspettata. Chicca dell’albo? Ancora la presenza del film del dottor Splatter che inizia davvero a divertirci. Riusciremo mai a vederlo tutto?

Continua…

Troviamo un Morgan profiler e investigativo, con una gran voglia di mettersi a caccia di un nuovo serial killer, un killer che come avrete capito uccide per la salvezza della sua anima al cospetto di Osiride, seminando pezzi di fogli di papiro nelle ferite delle sue vittime. Torna anche un Morgan più tormentato da altri serial killer morti e sepolti che si insidieranno ancora nella sua mente, ma anche un cacciatore più in solitaria e in preda della sua solitudine. La solitudine, forse, la vera grande protagonista dell’intero albo. È possibile che a Morgan manchi un grande avversario per rendere più placida la sua esistenza? Dopotutto, come scrive lo stesso Chiaverotti, “Chi è un eroe senza il suo nemico?”

Un Chiaverotti in gran forma in questa sceneggiatura leggermente slegata da tutto il resto, se non fosse per alcuni elementi della continuity rappresentati poco sopra che permettono la scritta “CONTINUA” al termine dell’episodio; le matite di Antonello Becciu donano un tratto classico ed essenziale, tipico delle vecchie storie dell’autore.

Mentre vi invitiamo a farci sapere cosa ne pensate di questa storia, vi ricordiamo che l’appuntamento col prossimo albo, Morgan Lost – Night Novels #4 col titolo “Max Wonder non deve morire” è sempre in edicola il prossimo 21 febbraio.

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Voto Recensione di Morgan Lost Night Novels: Il libro dei morti



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - L’Egitto come elemento distintivo della serie è tornato;

  • - Morgan torna più tormentato, ma ancora più profiler e investigativo;

  • - Cenni storici davvero apprezzati;

Contro

  • - Poco spazio alla continuity, anche in merito la storia offre un bel colpo di scena sul finale;

Commento

Morgan Lost Night Novels: Il libro dei morti risveglia alcuni appetiti sopiti della serie originale, pur senza mettere in mostra un serial killer “follemente eccentrico” come vorrebbe la tradizione lostiana. Il fascino dell’Egitto e dei suoi misteri fanno centro: la Storia, quella con la “S” maiuscola, nella storia di un fumetto, con rimandi storici appurati, interessanti e perfettamente in linea con tutti gli elementi “egizi” della serie. In questo albo abbiamo un Morgan ancor più in solitaria e tormentato, possibile che soffra l’assenza di un grande rivale? Siamo certi che la serie riserva grandi sorprese nei prossimi episodi

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