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a cura di Retronauta

retrocult

Nota del curatore. Insulso, inutile, robaccia, rovina del cinema, schifezza, porcheria ... ci sono innumerevoli aggettivi con cui si può etichettare un brutto film o presunto tale. E la maggior parte di noi non va oltre le cinque o sei parole per esprimere la sua personale stroncatura.

Giustificata o immeritata che sia, comunque, anche la stroncatura è più bella se è argomentata. Come fa oggi il Retronauta. Il suo racconto su Pagemaster è una retrospettiva su un film che non sentirete il bisogno di vedere.

Le prossime righe sono, non ho dubbi, per molti l'occasione di scoprire qualcosa di forse ignoravano l'esistenza. E non solo, perché come ogni buon critico il nostro rimanda con delicatezza alle regole essenziali della narrativa. Ed ecco che da un'ironica stroncatura, da un divertissement sopra le righe, possiamo imparare qualcosa.

Che è, dopotutto, il meglio a cui si può aspirare in una calda domenica mattina di luglio. E in qualsiasi altro momento se è per quello.

Valerio Porcu