Turbo Core, continua
La Power Control Unit che gestisce la tecnologia Intel Turbo Boost, misura la temperatura, corrente, consumo energetico e P-state del sistema operativo. Usando queste informazioni, è così in grado di spegnere dei core e accelerarne altri. La soluzione AMD è meno elegante, ma sempre interessante, poiché usa un certo TDP per impostare delle condizioni universali. Quando il carico raggiunge un determinato livello, l'abbassamento della tensione/frequenza di alcuni core e l'incremento di tensione/frequenza degli altri core, mantiene il TDP sotto il livello prestabilito. Il Turbo CORE è inoltre dinamico, cioè i core accelerati cambieranno in base a dove il sistema operativo caricherà i thread programmati.
Per quanto siamo in grado di determinare, Turbo CORE non è granulare quanto il Turbo Boost. Opera in base ai P-State del sistema operativo, quindi quando tre o più core sono poco utilizzati e i core attivi sono in P0, il TDP sarà influenzato ugualmente dall'incremento di velocità di alcuni core. Questo potrebbe significare che il Phenom II X6 potrebbe consumare più energia in idle e durante tutto il tempo d'uso, rispetto a un X4 con tutti i core rallentati a 800 MHz. Questo rimane un punto da analizzare, che valuteremo con dei benchmark. Con questi presupposti, l'efficienza sarà uno dei punti da tenere sott'occhio.
Come ultimo appunto, AMD non ha ancora detto quando e se produrrà processori quad-core basati sul design Thuban con funzionalità Turbo CORE, ma pensiamo che non si lascerà sfuggire l'occasione - e le ultime indiscrezioni confermano la nostra ipotesi.
Con il processore a sei core di AMD vi diamo appuntamento fra qualche giorno, con la recensione completa.