Firefox lotta ancora: le accuse del “panda rosso" contro Apple, Google e Microsoft

Mozilla ha deciso di esprimere apertamente le problematiche riscontrate con i requisiti tecnici imposti da Apple, Google e Microsoft

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a cura di Andrea Maiellano

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Mozilla ha deciso di esprimere apertamente le problematiche riscontrate con i requisiti tecnici imposti da Apple, Google e Microsoft, che secondo l'azienda hanno ostacolato lo sviluppo del browser web Firefox e danneggiato la concorrenza. 

Questa dichiarazione arriva dopo anni di discussioni e negoziati con i vari fornitori di piattaforme. Nel corso degli anni, la quota di mercato globale di Firefox è scesa dal 30% a poco più del 3%, a causa, proprio, delle regole delle varie piattaforme.

Mozilla ha deciso, quindi, di rendere pubbliche tutte le problematiche che sta, e ha dovuto, affrontare, attraverso una dashboard su GitHub. La principale criticità evidenziata è la Regola 2.5.6 delle Linee guida per la revisione dell'App Store di Apple, che impone l'uso del motore di rendering WebKit di Apple, per tutti i browser su iOS. Questo rende praticamente tutti i browser su iOS molto simili fra loro, limitando la possibilità di differenziare il proprio prodotto.

Altre barriere tecniche citate da Mozilla includono restrizioni sull'architettura multiprocess di Safari su iOS, limitazioni nella creazione di regioni di memoria scrivibili ed eseguibili (con eccezione per WebKit di Apple), API di accessibilità di iOS parzialmente non documentate e molte altre.

Google è criticata per impedire ai browser Android di terze parti di importare dati di navigazione e per integrare Android con Google Search in modo che i risultati siano peggiori quando si utilizza Firefox.

Anche Microsoft non è risparmiata dalle critiche, con l'accusa di non consentire ai browser di terze parti di impostarsi come browser predefinito e di aprire alcune schede in Edge, indipendentemente dalla scelta dell'utente.

Mozilla sostiene che la mancanza di concorrenza, e la limitata differenziazione, danneggiano gli utenti e che la parità di condizioni andrebbe ripristinata al più presto.

La decisione di Mozilla di sollevare questi problemi giunge in un momento in cui l'attenzione pubblica e l'ambiente normativo stanno evolvendo. Con la scadenza di conformità del 6 marzo per il Digital Markets Act (DMA) europeo, l'azienda ha ritenuto che fosse il momento giusto per portare queste questioni all'attenzione pubblica.

Sia Apple che Google non hanno ancora risposto alle richieste di un commento da parte di Mozilla, mentre Microsoft ha dichiarato di non avere nulla da dire al riguardo.