I nomi di Ada, Hopper e Blackwell spuntano tra i dati rubati a NVIDIA

Un recente furto di informazioni ai danni di NVIDIA ha permesso di entrare in possesso di oltre 1TB di dati.

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a cura di Antonello Buzzi

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Un lettore del noto portale VideoCardz ha inviato al sito diverse informazioni provenienti da un furto di dati compiuto ai danni di NVIDIA dal gruppo di hacker sudamericano LAPSU$. Inoltre, quest'ultimo ha anche chiesto alla compagnia californiana di rimuovere il limitatore di prestazioni in ambito mining (LHR - Lite Hash Rate) dalle sue schede grafiche o, in caso contrario, il gruppo diffonderà le informazioni trafugate, che ammontano a un totale di oltre 1TB.

Stando a ciò che è stato diffuso da VideoCardz, i dati rubati confermano che Ada, da Ada Lovelace, sarà la prossima architettura che andrà a prendere il posto dell'attuale Ampere. Il nome era noto già da tempo, ma questa rappresenta un'ulteriore conferma. Purtroppo, al momento le specifiche rimangono ancora sconosciute, ma i documenti parlando di die AD102, AD103, AD104, AD106, AD107 e AD10B, i quali saranno usati presumibilmente per le future schede video della società.

Inoltre, sono presenti anche riferimenti a Hopper, da Grace Hopper, nome in codice delle prossime schede per data center, sebbene al momento sia in corso una disputa legale con Dish Network per il marchio. In attesa di conoscere la sentenza finale, sui file trapelati vengono menzionati i die GH100 e GH202. Infine, abbiamo anche Blackwell, da David Harold Blackwell (famoso statistico e matematico americano), che dovrebbe essere il successore di Hopper e anche in questo caso possiamo trovare dei riferimenti ai die GB100 e GB102.

Ovviamente, consigliamo di prendere queste informazioni come semplici rumor, in quanto si tratta di dati inviati a VideoCardz dal lettore "Cassini" e la cui veridicità rimane ancora tutta da dimostrare.

Continuando a parlare di LHR, recentemente era comparso in rete uno strumento che prometteva di sbloccare le prestazioni complete delle schede grafiche LHR, ma che in realtà si è rivelato essere un malware. Per ulteriori dettagli a riguardo, vi consigliamo di leggere il nostro precedente articolo dedicato.