L'accordo tra Intel e il governo italiano è stato rimandato?

L'accordo per la realizzazione della nuova fabbrica Intel in Italia sembra attualmente in una fase di stallo.

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a cura di Antonello Buzzi

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È da parecchio tempo che si parla dei piani di Intel per rafforzare la produzione di chip in Europa, che prevedono una spesa di 80 miliardi di euro nei prossimi 10 anni investiti lungo tutta la filiera dei semiconduttori, dai reparti di ricerca e sviluppo fino alla produzione e al packaging dei chip. Diciassette di questi saranno spesi in Germania per la realizzazione di un impianto gigantesco per la produzione di semiconduttori, in Francia per la creazione di un hub di design e ricerca e sviluppo e in Irlanda, Polonia, Spagna e Italia per la nascita di impianti di R&D, produzione, servizi di fonderia e fasi di back-end della produzione.

Come vi abbiamo riferito in precedenza, per quanto riguarda l’Italia, il governo di Roma sarebbe pronto a finanziare fino al 40% l’investimento totale di Intel nel Bel Paese, il quale dovrebbe aumentare rispetto ai 5 miliardi di dollari iniziali. Le trattative sarebbero ormai a buon punto, ma al momento non è ancora stato definito il punto preciso dove sorgerà l’installazione, sebbene siano stati identificati due possibili siti in Piemonte e Veneto. Sembrava che il premier uscente, Mario Draghi, fosse intenzionato a concludere l’intesa entro fine agosto, mentre l’apertura dello stabilimento dovrebbe avvenire entro il 2025, generando una richiesta di forza lavoro di circa 1.500 dipendenti e un indotto di ulteriori 3.500 posti tra fornitori e partner.

Nel momento in cui stiamo scrivendo, siamo ormai giunti al 21 settembre, mancano appena 4 giorni alle elezioni politiche per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e dell'accordo di Intel con l'Italia si sono perse le tracce. A questo punto, è probabile che sia stato deciso di rimandare il tutto al nuovo esecutivo, che potrà eventualmente rivedere i termini e proporre anche nuovi siti per la realizzazione dell'opera. Per il momento, ovviamente, non ci rimane altro che pazientare ancora qualche settimana per saperne di più.