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Microsoft Secure Boot al tappeto grazie a Linux Foundation

The Linux Foundation trova un modo di aggirare il Secure Boot presente sui futuri PC Windows 8 ed è pronta ad aiutare l'ecosistema open con una soluzione facile da implementare, alla portata delle distribuzioni minori.

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Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

@Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 12/10/2012 alle 12:00 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:43
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La Linux Foundation è pronta a rendere Linux compatibile con il Secure Boot, eliminando uno dei grandi spauracchi per la comunità open source e la diffusione del software libero. Questa tecnologia, che sarà presente su tutti i PC dotati di logo Windows 8, è stata pensata da Microsoft per migliorare la sicurezza in ambito PC.

In sostanza il firmware UEFI di ogni nuovo sistema possiederà una particolare firma digitale. Qualsiasi software che vorrà avviarsi insieme al computer, come nel caso di un sistema operativo, dovrà essere dotato del particolare certificato crittografico, altrimenti non funzionerà.

Benché Secure Boot si possa disabilitare, la paura degli utenti Linux è che tale funzione renderà più difficile il corretto avvio di sistemi operativi differenti di quello di Microsoft. Il guru Richard Stallman la vede come una soluzione "illegale", mentre Linus Torvalds non è della stessa opinione.

Ecco quindi scendere in campo la Linux Foundation, che sul proprio sito web ha annunciato l'intenzione di offrire una soluzione generale al problema. Il gruppo ha realizzato un pre-bootloader (di cui ha già distribuito il codice sorgente) che non avvierà alcun sistema operativo, ma invece trasferirà il controllo a qualsiasi altro bootloader - firmato o no - in modo che possa avviare un sistema operativo.

Per evitare che il Secure Boot intervenga, il bootloader della Linux Foundation presenterà la propria "splash screen" e richiederà all'utente un input prima di procedere con la sequenza di avvio. In questo modo, non potrà essere installato in modo silenzioso e usato per trasferire il controllo a un rootkit all'insaputa dell'utente.

"Questo pre-bootloader può essere usato per avviare un installer da CD/DVD, una distribuzione da LiveCD o persino avviare un sistema operativo installato in modalità sicura per qualsiasi distribuzione che sceglie di usarlo. Il processo per ottenere una firma Microsoft richiederà un po', ma quando sarà completo, il pre-bootloader sarà inserito sul sito della Linux Foundation per essere scaricato e usato da chiunque".

Come abbiamo visto in passato, gli sviluppatori di grandi distribuzioni (ad esempio SUSE Linux e Ubuntu) stavano già lavorando su una propria soluzione al "problema". L'intervento della Linux Foundation potrebbe essere utile a tante distribuzioni minori e non solo. Insomma, probabilmente il mondo open non risentirà di questa nuova misura di sicurezza, anche se la soluzione è solo temporanea in attesa che si trovi qualcosa di più efficace e meno complesso.

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