Le nuove console sono ormai state presentate, quantomeno dal punto di vista tecnico dato che Sony non ha ancora mostrato il design della Play Station 5, mentre Microsoft ha già sfoggiato sia la console che il controller rinnovato della nuova Xbox Series X.
Senza dubbio l’aspetto più interessante delle nuove piattaforme da gioco è rappresentato dalla loro architettura grafica RDNA 2, architettura di AMD che però viene proposta in varianti semi-custom dove i due produttori hanno applicato delle specifiche feature che comportano delle modifiche ai chip.
Nel caso di Microsoft, ad esempio, si è discusso di AI e Machine Learning, grazie all’utilizzo delle API Microsoft DirectML che prevedono di migliorare i giochi futuri grazie agli algoritmi per i calcoli a bassa precisione, feature naturalmente assente nell’architettura di Sony trattandosi di una personalizzazione esclusiva di Microsoft, così come il Patented Variabale Rate Shading, un modello di shader variabile esclusivo della società di Redmond che promette di migliorare le prestazioni con un impatto grafico impercettibile.
Questo vuol dire che i due produttori, per quanto la base sia l’architettura RDNA 2 di AMD, utilizzeranno una variante personalizzata per i propri chip diversa da quella originale per le rispettive console, ed è qui che nasce il dubbio su cosa aspettarsi per quanto riguarda i giochi su PC.
Se da un lato ci sono Sony e Microsoft che offriranno feature esclusive per le loro console, AMD sembra essere intenzionata ad offrire un pacchetto completo per la prossima generazione di GPU che potrebbe sfruttare non solo le funzionalità di entrambe le console, ma anche funzionalità esclusive inaccessibili sulle piattaforme Xbox e PlayStation.
A quanto pare, infatti, AMD ha aggiunto ulteriori novità alla propria architettura RDNA 2, che non è stato possibile implementare nei chip delle due console che sono ormai in produzione da mesi in modo da essere pronte per il lancio natalizio. Inoltre i dev-kit sono stati spediti ben prima della produzione in serie. L’hardware per i PC invece dovrebbe arrivare sul mercato alla fine del 2020 (salvo ritardi dovuti al periodo storico), molto dopo rispetto alla realizzazione dei primi dev-kit per le console. Questo vuol dire che AMD ha avuto a disposizione molto più tempo da dedicare alla realizzazione dell’architettura RDNA 2 applicata alle proprie schede grafiche Radeon, le quali potrebbero offrire prestazioni e funzionalità avanzate rispetto alla concorrenza in ambito console domestiche.
AMD infatti ha promesso frequenze più alte rispetto all'attuale generazione di GPU Navi e consumi nettamente ridotti che portano ad un margine del 50% superiore quando si tratta di PPW (Performance Per Watt). Non mancheranno inoltre, come annunciato dalla società, miglioramenti delle prestazioni per clock (IPC) e logici che dovrebbero rappresentare un grosso salto in avanti rispetto all'attuale generazione di schede grafiche.
Sarà presente inoltre il supporto nativo al Ray Tracing anche sulle piattaforme Radeon oltre che il supporto completo alle nuove API DirectX 12 Ultimate. In breve il cambio generazionale nei prossimi anni dovrebbe essere piuttosto evidente, senza contare l’ingresso in campo di nuovi competitor come Intel con le sue schede grafiche XE che potrebbero portare a dei grossi cambiamenti nel settore. Non rimane che attendere.
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