Toshiba starebbe valutando di vendere una quota di maggioranza o persino di vendere totalmente la sua divisione che si occupa di memoria NAND Flash. Il colosso nipponico, secondo quanto riportato da una fonte dall'agenzia di stampa Reuters, vorrebbe racimolare almeno 8,8 miliardi di dollari dall'operazione.
Dopo aver messo a bilancio una svalutazione per 6,3 miliardi di dollari all'inizio di questo mese, a causa di un investimento sbagliato nel settore del nucleare, Toshiba sembra ancora essere più alle strette di quanto fosse poche settimane fa.
In principio infatti si parlava dello spin off della divisione NAND flash e la vendita di una quota di minoranza, pari a circa il 19,9%. I problemi di carattere finanziario (da non dimenticare lo scandalo contabile, con i bilanci truccati) sembrano però più gravi del previsto, e il mercato è preoccupato.
Così Toshiba potrebbe riaprire le trattative con i diversi acquirenti interessati alla divisione. L'azienda sembrerebbe più incline a vendere a un insieme di realtà, magari fondi d'investimento, ma l'interesse di altri produttori di chip - si fanno i nomi di Western Digital, Micron e SK hynix - lascia aperta ogni strada.
"La vendita è il modo migliore per Toshiba di raccogliere una grande quantità di fondi e dissolvere le preoccupazioni che riguardano il rischio d'insolvenza", ha dichiarato una fonte a Reuters, aggiungendo che la vendita potrebbe completarsi a fine marzo del prossimo anno.
A ogni modo sembra che una decisione sul da farsi non sia ancora stata presa. L'azienda, più che sulla quota da vendere, sembra essere concentrata sulla quantità di denaro da chiedere. Non è escluso inoltre che Toshiba rimanga in qualche modo legata alla divisione, mantenendo la quota necessaria alla gestione del business.
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