Apple si prepara a invadere il settore della domotica con non uno, ma almeno due nuovi dispositivi dedicati alla casa intelligente. Secondo il codice interno ottenuto da Macworld da una build pre-release di iOS 26, il colosso di Cupertino sta sviluppando un hub centrale per la smart home, informalmente soprannominato HomePad dal settore, dotato di specifiche hardware sorprendentemente potenti per la categoria. L'arrivo sul mercato è previsto per il 2026, in ritardo rispetto alle voci precedenti che indicavano un possibile lancio nella primavera del 2025.
Il dispositivo principale, identificato dal codename J490 nel codice iOS, monterà il chip Apple A18, lo stesso processore che equipaggia la serie iPhone 16. Una scelta tecnica significativa che sottolinea l'ambizione di Apple di offrire capacità di elaborazione di fascia alta anche nei dispositivi domestici, probabilmente per gestire in locale l'intelligenza artificiale e il riconoscimento facciale senza dipendere costantemente dal cloud.
Dal punto di vista hardware, l'hub integrerà una fotocamera frontale ultra-wide con supporto per Center Stage, la tecnologia di inquadratura automatica già presente su iPad e Mac. La risoluzione video sarà limitata a 1080p, in linea con le webcam degli attuali dispositivi Apple ma sufficiente per videochiamate e monitoraggio domestico. La presenza di Center Stage suggerisce un dispositivo pensato anche per le comunicazioni video tramite FaceTime, posizionandolo come alternativa ai display intelligenti di Amazon e Google.
L'elemento più intrigante è l'integrazione di Face ID, il sistema di autenticazione biometrica tridimensionale basato su sensori TrueDepth. Questa scelta tecnologica va oltre la semplice sicurezza: permetterebbe al dispositivo di riconoscere automaticamente chi sta interagendo con esso e adattare di conseguenza profili personalizzati, playlist musicali, promemoria, notifiche e preferenze domotiche. Un salto qualitativo rispetto ai display intelligenti della concorrenza, che si affidano principalmente al riconoscimento vocale o richiedono l'autenticazione manuale.
Come prevedibile, Apple Intelligence sarà parte integrante del sistema, con una versione avanzata di Siri capace di sostenere conversazioni naturali e fluide con l'utente. L'elaborazione locale garantita dall'A18 dovrebbe tradursi in tempi di risposta più rapidi e maggiore privacy, due elementi su cui Apple punta tradizionalmente per differenziarsi da Google e Amazon nel mercato degli assistenti vocali.
Ma le sorprese non finiscono qui. Macworld ha individuato riferimenti a un secondo dispositivo finora sconosciuto, identificato dal codename J229. I dettagli sono scarsi: si parla di sensori multipli, una fotocamera integrata e, soprattutto, di un accessorio piuttosto che di un dispositivo autonomo. Questo collima con indiscrezioni precedenti di Mark Gurman di Bloomberg, secondo cui Apple starebbe sviluppando una telecamera di sicurezza domestica progettata per funzionare in sinergia con l'hub centrale, oltre a un campanello intelligente con riconoscimento facciale.
L'ecosistema domestico di Apple starebbe quindi prendendo forma come un sistema integrato verticalmente, secondo la filosofia aziendale che ha decretato il successo di iPhone, Apple Watch e AirPods. La combinazione di un hub centrale potente, telecamere di sicurezza native e un campanello intelligente potrebbe finalmente offrire un'alternativa coerente ai sistemi di Ring (Amazon) e Nest (Google), con il vantaggio aggiuntivo dell'integrazione nativa con l'ecosistema iOS e HomeKit.
I tempi di lancio restano incerti. Mentre l'hub J490 è atteso nel corso del 2026, il dispositivo accessorio J229 potrebbe arrivare ancora più tardi, secondo Gurman "nella migliore delle ipotesi alla fine del prossimo anno". Per il mercato europeo, come sempre con i prodotti Apple legati alla domotica, sarà cruciale verificare la conformità alle normative sulla privacy del GDPR e l'effettiva disponibilità al lancio, considerando che prodotti come HomePod hanno storicamente subito ritardi significativi fuori dagli Stati Uniti.