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Banda a 4GHz: la chiave segreta per vincere nel 6G

Spettro senza vincoli e supporto internazionale: le fondamenta tecniche per la nuova era delle reti mobili secondo Federated Wireless

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Avatar di Luca Zaninello

a cura di Luca Zaninello

Managing Editor @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 19/08/2025 alle 16:25

La notizia in un minuto

  • Gli Stati Uniti hanno un'opportunità unica per guidare lo sviluppo del 6G scegliendo la banda dei 4 GHz (4,4-4,94 GHz) invece di restare nella frammentata banda dei 3 GHz già occupata da molteplici operatori e agenzie federali
  • La banda dei 4 GHz offre 500 MHz di spettro contiguo con il supporto di 47 paesi internazionali, permettendo agli USA di influenzare direttamente gli standard globali 6G che inizieranno nel 2025
  • La finestra temporale per agire strategicamente si sta restringendo: scegliere i 4 GHz significherebbe costruire da zero modelli di licenza moderni e sfruttare tecnologie già disponibili sul mercato asiatico

Riassunto generato con l’IA. Potrebbe non essere accurato.

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L'industria delle telecomunicazioni si sta preparando a una svolta epocale che potrebbe ridefinire la leadership tecnologica mondiale. Mentre il 5G continua la sua espansione, l'attenzione di ingegneri e strateghi si concentra già sul 6G, la cui chiave di successo risiederà nella scelta dello spettro radio più adatto. Gli Stati Uniti hanno davanti a sé un'opportunità unica per posizionarsi come leader indiscusso di questa rivoluzione, ma la finestra temporale per agire strategicamente si sta rapidamente restringendo.

La sfida della frammentazione spettrale

Il panorama delle frequenze radio negli Stati Uniti presenta oggi un quadro estremamente complesso, caratterizzato da una frammentazione che rischia di compromettere lo sviluppo del 6G. La banda dei 3 GHz, che comprende il range da 3,1 a 4,2 GHz, rappresenta un perfetto esempio di questa problematica. Qui convivono sotto-bande con regole completamente diverse: la porzione 3,1-3,45 GHz rimane riservata esclusivamente al Dipartimento della Difesa, mentre il segmento 3,45-3,55 GHz, noto come AMBIT, è già stato licenziato per il 5G ma presenta limitazioni significative nelle zone di coordinamento.

La situazione diventa ancora più intricata considerando il CBRS (3,55-3,7 GHz), un sistema a tre livelli che, nonostante l'innovazione del modello, ospita già oltre 400.000 dispositivi attivi e centinaia di operatori diversi. Questa vitalità dell'ecosistema, che spazia dalle grandi compagnie telefoniche agli ISP rurali, complica enormemente qualsiasi futura transizione verso il 6G. La C-Band (3,7-3,98 GHz), già ripulita e licenziata, aggiunge un ulteriore tassello a questo mosaico regolatorio frammentato.

Con il giusto focus politico, la banda dei 4 GHz può diventare la piattaforma di lancio per l'innovazione del 6G

L'alternativa strategica dei 4 GHz

In questo scenario complesso emerge una soluzione potenzialmente rivoluzionaria: la banda dei 4 GHz, che si estende da 4,4 a 4,94 GHz. Secondo l'analisi di Federated Wireless, questa porzione di spettro rappresenta l'opportunità più concreta per gli Stati Uniti di guidare lo sviluppo del 6G a livello mondiale. La banda offre caratteristiche uniche che la rendono particolarmente attraente: 500 MHz di spettro contiguo, ideali per supportare canali da 100 MHz o superiori necessari per raggiungere le prestazioni promesse dal 6G.

A differenza delle frequenze dei 3 GHz, dove le operazioni federali coinvolgono multiple agenzie con esigenze diverse, nei 4 GHz il Dipartimento della Difesa rappresenta l'unico grande utilizzatore. Le sue attività, principalmente radar e sistemi tattici, sono ben definite e tecnicamente comprensibili, creando le premesse per sviluppare efficaci regole di convivenza e consentire un accesso commerciale progressivo.

Il momentum internazionale

La strategia dei 4 GHz non rappresenta solo una scelta tecnicamente vantaggiosa, ma si allinea perfettamente con le tendenze globali. Durante la World Radiocommunication Conference 2023, l'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni ha raccomandato di studiare la banda 4,4-4,8 GHz come candidata per l'IMT-2030, il nome tecnico del 6G. Il supporto internazionale è già consolidato: 47 paesi hanno espresso sostegno all'utilizzo di questa banda, con nazioni tecnologicamente avanzate come Giappone, Corea del Sud e Cina in prima linea.

Questo consenso internazionale offre agli Stati Uniti un vantaggio competitivo straordinario. Investendo decisamente sui 4 GHz, il paese potrebbe influenzare direttamente lo sviluppo degli standard globali 6G, che inizieranno formalmente nell'autunno 2025 presso il 3GPP e l'ITU-R. Si tratterebbe di un'opportunità per far sì che le tecnologie americane diventino la base per il dispiegamento mondiale delle reti di sesta generazione.

Vantaggi tecnici e economici

Dal punto di vista dell'ecosistema tecnologico, i 4 GHz presentano un altro elemento favorevole: il range 4,4-5,0 GHz fa già parte della banda 3GPP n79, utilizzata in Asia per il 5G. Questo significa che chip, componenti radio e tecnologie di base sono già disponibili sul mercato, accelerando significativamente il percorso verso prodotti interoperabili e riducendo i costi di sviluppo iniziali.

L'assenza di licenze commerciali pregresse rappresenta un ulteriore elemento di forza. Mentre altre bande devono fare i conti con eredità normative complesse, i 4 GHz permettono di costruire da zero modelli di licenza moderni e flessibili, perfettamente adattati alle esigenze emergenti del 6G. Le caratteristiche di propagazione, simili a quelle della C-Band ma con un blocco più ampio e meno interferenze, offrono il trade-off ideale tra copertura e capacità.

La finestra temporale per agire

La scelta tra le due alternative – continuare a navigare nella complessità frammentata dei 3 GHz o sfruttare l'opportunità pulita dei 4 GHz – rappresenta molto più di una decisione tecnica. Si tratta di una scelta strategica che determinerà la posizione degli Stati Uniti nella competizione globale per la leadership tecnologica del prossimo decennio.

Elevare la banda dei 4 GHz a priorità nazionale significherebbe fornire chiarezza immediata agli operatori, stimolare investimenti precoci nell'ecosistema 6G e, soprattutto, contribuire a definire il percorso globale della tecnologia. Come evidenzia il white paper di Federated Wireless, con il giusto focus politico questa banda può diventare la vera piattaforma di lancio per l'innovazione, evitando molti dei problemi che rallenteranno inevitabilmente i progressi in altre porzioni dello spettro.

Il treno del 6G sta per partire, e la stazione di partenza potrebbe trovarsi proprio nei 4 GHz. Gli Stati Uniti hanno l'opportunità di salire a bordo come macchinisti piuttosto che come semplici passeggeri, ma la finestra per prendere questa decisione cruciale non rimarrà aperta per sempre.

Fonte dell'articolo: www.corrierecomunicazioni.it

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