BlackBerry Storm e l'evoluzione del touchscreen

Abbiamo provato il BlackBerry Storm. L'occasione ci è sembrata propizia per dare un'occhiata alla tecnologia degli schermi touchscreen, che ora si arricchiscono di funzioni multitouch e feedback aptici.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

BlackBerry Storm, sensibile al tocco

Lo Storm è il telefono che, con il suo touch screen, premette a RIM di entrare nell'esclusivo mondo dei dispositivi a "tutto schermo", privi di una tastiera tradizionale. Tra i Blackberry, lo Storm ha lo schermo più ampio, con ben 3,25". La rinuncia alla tastiera, in ogni caso, significa l'abbandono di quello che, da sempre, è stato considerato uno dei punti di forza dei prodotti RIM.

Fa la sua comparsa la tastiera virtuale, sulla falsa riga di quanto fatto da Apple. In questo caso, RIM ci dice che offre un "facile e preciso sistema di scrittura". Insomma, siamo davanti allo stesso approccio adottato dagli smartphone a tutto schermo, sprovvisti di tastiera meccanica.

Scrivere con un touch screen, però, presenta un inconveniente piuttosto rilevante. Manca la risposta dei tasti, il feedback che ci da la sensazione di aver effettivamente digitato qualcosa , spesso accompagnato da un click decisamente udibile, di solito prodotto dalla stessa molla che tiene il tasto al suo posto. Ci aspettavamo, sullo STORM, una risposta a vibrazione, che accompagnasse la digitazione a schermo, dato che l'avevamo già vista su telefoni di altri produttori.

Dopo la presentazione ufficiale, s'è appreso che il nuovo BlackBerry non vibra quando si impartisce un comando. Al suo posto, l'azienda ha trasformato l'intero display in un unico e grosso bottone che si comprime, come se fosse un tasto meccanico. Questo significa che per impartire i comandi, bisogna essere decisi, premendo con la giusta forza.