Google ha completato il rilascio del redesign Material 3 Expressive per Chrome su Android, un aggiornamento estetico che trasforma l'interfaccia del browser mobile con elementi visivi più arrotondati e dinamici. La distribuzione, iniziata verso fine agosto, arriva con alcune settimane di ritardo rispetto ad altre applicazioni di prima parte dell'ecosistema Google, ma rappresenta comunque un passo significativo nell'evoluzione del linguaggio visivo del colosso di Mountain View.
L'elemento più evidente della trasformazione riguarda il menu a tre puntini, quello che in gergo tecnico viene chiamato overflow menu. Qui i pulsanti per andare avanti nella navigazione, aggiungere segnalibri, gestire i download, visualizzare le informazioni del sito e ricaricare la pagina sono ora racchiusi in contenitori circolari posizionati nella parte superiore del menu. Una scelta progettuale che mira a rendere queste azioni più visibili e immediate rispetto alla lista sempre più lunga di opzioni disponibili.
La stella dei segnalibri merita un'attenzione particolare: quando si visita una pagina già salvata, l'icona viene inserita in uno sfondo che assume la forma di un quadrato arrotondato, differenziandosi visivamente dalla versione circolare standard. Questo accorgimento permette all'utente di riconoscere immediatamente se una pagina è già stata aggiunta ai preferiti.
La griglia delle schede aperte rappresenta un altro punto focale dell'aggiornamento. Il pulsante per aprire una nuova scheda, identificato dal simbolo più, appare ora all'interno di un quadrato arrotondato con uno sfondo che utilizza i Dynamic Color, la tecnologia di Google che adatta automaticamente i colori dell'interfaccia in base allo sfondo scelto dall'utente. Anche il selettore per passare tra schede normali, modalità Incognito e gruppi di schede ha ricevuto un contenitore dedicato, con un quadrato arrotondato che evidenzia la sezione attualmente attiva.
I Tab Groups, quella funzionalità che permette di organizzare le schede in gruppi tematici, beneficiano particolarmente del nuovo design. Ora vengono caratterizzati dal colore selezionato dall'utente in modo più marcato, facilitando la distinzione visiva tra i diversi gruppi e migliorando l'organizzazione della navigazione per chi gestisce numerose schede contemporaneamente.
Durante la fase di test, Chrome aveva sperimentato anche modifiche alla barra degli indirizzi con elementi Material 3 Expressive, ma questa implementazione non è stata completata per tutti gli utenti. Alcuni vedono l'Omnibox utilizzare un indicatore di progresso segmentato con angoli arrotondati durante il caricamento delle pagine, ma la funzionalità non risulta ancora distribuita universalmente.
Un aspetto interessante della strategia di Google emerge dal confronto con altre applicazioni aggiornate. Nonostante l'introduzione dei componenti Material 3 Expressive, Chrome non ha aumentato le dimensioni dei pulsanti e degli elementi dell'interfaccia. Tutto risulta quindi proporzionalmente più piccolo rispetto alle interfacce rinnovate di altre app dell'ecosistema Google. Questa scelta riflette la filosofia progettuale di Chrome, che attraverso i vari aggiornamenti del linguaggio di design di Google ha mantenuto un'interfaccia sostanzialmente stabile nelle sue proporzioni.
Il redesign Material 3 Expressive è stato distribuito principalmente attraverso un aggiornamento lato server con Chrome 141 per Android. Questo significa che non richiede necessariamente un download manuale dal Play Store, ma viene attivato da remoto sui dispositivi compatibili. Gli utenti che ancora non visualizzano le novità possono provare a forzare la chiusura del browser dalle informazioni dell'applicazione nelle impostazioni di Android, operazione che spesso accelera l'applicazione degli aggiornamenti lato server.
L'arrivo di Material 3 Expressive su Chrome si inserisce in un contesto più ampio di rinnovamento delle app Google. Il browser è stato infatti la prima applicazione iPhone dell'azienda a ricevere il trattamento Liquid Glass, dimostrando come Mountain View stia investendo nel rendere coerente l'esperienza visiva attraverso piattaforme diverse, pur mantenendo le specificità di ciascun sistema operativo.