HTC infrange brevetti Apple. Android è a rischio?

Nella lotta tra HTC ed Apple, sorride la casa di Cupertino. Secondo il giudice dell'ITC l'azienda di Taiwan infrange due brevetti della Mela con i propri dispositivi Android. Il peso di questa decisione, che sarà comunque soggetta ad appello prima della revisione della Commssione, potrebbe gravare sul tutto il mondo Android, anche se Google non sembra pensarla così.

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a cura di Manolo De Agostini

Secondo il giudice dell'ITC (International Trade Commission) HTC ha infranto due dei dieci brevetti Apple portati alla sua attenzione. Questo tipo di decisione, chiamata "determinazione iniziale", dovrà essere rivista da una Commissione di sei membri, il massimo organismo decisionale dell'ITC.

Questa prima sentenza del giudice era prevista per il 5 agosto, ma è arrivata prima del previsto. La decisione finale è fissata per il 6 dicembre, anche se analogamente a quanto accaduto in questo frangente potrebbe giungere in anticipo. 

Come fa notare anche l'esperto di proprietà intellettuali Florian Mueller, in questo tipo di casi non è insolito assistere a un ribaltamento delle decisioni. Ad esempio lo staff dell'ITC, nel mese di aprile, aveva dichiarato che HTC non violava sei dei 10 brevetti Apple, ma il giudice ha dimostrato di pensarla diversamente su due di questi.

Le proprietà intellettuali al centro della sentenza, secondo quanto riportato da AllThingsD, sarebbero centrali nel sistema operativo Android e probabilmente proprio per questo presenti all'interno di tutti i dispositivi basati sull'OS open source. Al centro della vicenda troviamo infatti il brevetto 5,946,647 e il 6,343,263. "La decisione di oggi determina per la prima volta che Android infrange brevetti di terze parti", ha commentato Florian Mueller. Entriamo nello specifico.

L'intestazione del primo brevetto cita un "sistema e metodo per realizzare un'azione su una struttura di dati generata da un computer". Secondo Apple questa proprietà intellettuale permette il riconoscimento di numeri di telefono, indirizzi postali e dati, in modo da poter portare a termine delle azioni servendosi di quei dati. Per esempio "un sistema potrebbe ricevere dati che includono il numero di telefono, lo evidenziano e poi, in risposta all'interazione con il numero evidenziato, offrono all'utente la possibilità di fare una chiamata a quel numero".

Il secondo brevetto riguarda "un sistema di calcolo del segnale in tempo reale per dati trasmessi in modo seriale". Secondo Florian Mueller, questo brevetto sembrerebbe riguardare il metodo d'interazione tra i vari componenti hardware di un dispositivo. Apple ritiene che tale IP si riferisca genericamente alla creazione di un "abstraction layer" per applicazioni di calcolo il tempo reale.

"Ho dato uno sguardo a questi brevetti e sembrano essere fondamentali. Molto probabilmente sono violati dal codice che è al centro di Android. Queste due proprietà intellettuali sono presenti anche nel procedimento tra Apple e Motorola e il numero 263 era stato inserito anche in una delle cause tra la casa di Cupertino e Nokia. […] La loro rilevanza va bene oltre HTC", scrive Florian Mueller.

"Questa decisione potrebbe portare a un blocco delle importazioni contro alcuni o persino tutti i terminali Android di HTC sul suolo statunitense" oppure "HTC potrebbe dover essere costretta a rimuovere alcune funzioni dai propri prodotti e questo potrebbe portare a una significativa o persino sostanziale degradazione della qualità di questi dispositivi".

"Poiché questi brevetti non sembrano essere solamente legati all'implementazione di Android fatta da HTC, ma ad Android stesso, potrebbero avere effetto sui dispositivi di tutti gli altri produttori. Apple potrebbe presto essere nella posizione di ottenere il blocco delle importazioni contro dozzine di produttori".

Per quanto concerne HTC, anche se la decisione finale della Commissione darà ragione ad Apple, l'azienda taiwanese potrebbe cercare di arrivare a un accordo di licenza con la Mela. HTC ha infatti una carta da giocarsi, o così sembra, grazie alla recente acquisizione di S3 Graphics.

L'ex sussidiaria di VIA Technologies è anch'essa in causa contro la casa di Cupertino per infrazione di brevetti e recentemente ha incassato una piccola vittoria: secondo una sentenza preliminare dell'ITC, Apple ha violato due dei quattro brevetti portati all'attenzione della corte da S3. Steve Jobs potrebbe quindi essere interessato a trovare un accordo totale, chiudendo così il contenzioso con S3.

Tuttavia Apple potrebbe decidere anche di mantenere la linea dura e di richiedere i danni, cosa che l'azienda può fare solo rivolgendosi alla corte federale. Non bisogna dimenticare che recentemente Apple ha depositato una seconda causa contro HTC presso l'ITC e che ci sono tre procedimenti federali aperti in Delaware, per un totale di 16 brevetti ancora in gioco.

HTC ha annunciato che ricorrerà in appello. "Faremo appello prima che i membri della Commissione dell'ITC prendano una decisione finale. Siamo molto  fiduciosi di avere forti argomentazioni e siamo preparati a difenderci con tutti i mezzi possibili", ha dichiarato il capo del dipartimento legale di HTC, Grace Lei.

In casa Google sembrano però dare tutt'altro valore a questa decisione e ai brevetti in gioco. "Siamo felici che l'ITC abbia respinto tutte le rimostranze di Apple sui brevetti che riguardano il sistema operativo. Siamo fiduciosi che la Commissione concorderà con lo staff dell'ITC riscontrando che HTC non viola alcun brevetto Apple. La disputa che attacca i prodotti open source limita la scelta dei consumatori, danneggia l'economia e scoraggia l'innovazione", ha commentato un portavoce dalla casa di Mountain View.