Huawei, Harmony OS: per l’alternativa ad Android “ci vorranno ancora anni”

Harmony OS, sistema operativo proprietario di Huawei, potrebbe vedere la luce sugli smartphone più tardi del previsto.

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a cura di Biagio Petronaci

Joy Tan, il vicepresidente agli affari pubblici di Huawei, ha recentemente dichiarato che i lavori per Harmony OS potrebbero richiedere ancora alcuni anni. Questo sistema operativo proprietario, è stato progettato ben prima del ban promosso dal governo Trump, che ha costretto la società a non includere Google Play Store in Mate 30 Pro. Dal 19 novembre, Huawei non potrà più intrattenere rapporti commerciali con tutte quelle aziende americane che non avranno ottenuto permessi speciali.

"Dobbiamo trovare una soluzione alternativa ad Android, ma ci vorrà del tempo. Ci sono tanti utenti Android in Europa e nel sud-est asiatico e sono abituati alle applicazioni Google disponibili nel sistema operativo."

Sono queste le dichiarazioni diffuse dal dirigente dell’azienda, che si scontrano nettamente con quanto comunicato dal CEO, Richard Yu, pochi mesi fa. Yu sosteneva che l’attesa prima di poter mettere le mani su un dispositivo su cui gira il nuovo OS sarebbe potuta terminare già durante i primi mesi del 2020. Le ultime notizie, però, farebbero intendere che occorreranno ben più di pochi mesi.

La serie Mate 30 potrebbe quindi non essere l’ultima a non accogliere le applicazioni targate Google, tra cui anche lo store ufficiale. Ad oggi, è difficile prevedere quali saranno le conseguenze all’esterno dei confini cinesi. In Asia, Huawei è considerata come una vera e propria icona della tecnologia e ciò potrebbe convincere i consumatori del continente a continuare a essere fedeli ai device del secondo produttore mondiale di smartphone, ma questo inaspettato possibile ritardo potrebbe mescolare le carte sul tavolo.

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