Nasce Rossgram, la copia russa di Instagram approvata dal Cremlino

Arriva Rossgram, la copia russa di Instagram approvata dal Cremlino. L'originale da settimane non è più accessibile dalla Russia.

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a cura di Umberto Stentella

L’uso dei social occidentali diventa illegale in Russia, e ora arriva anche una copia 'autarchica' di Instagram approvata dal Cremlino. Si chiamerà Rossgram, riprendendo la stessa strategia beffarda già usata per il fast food, con la catena Zio Vanya che prenderà il posto dei McDonald chiusi dalla catena dopo lo scoppio del conflitto utilizzando un logo che è la copia spudorata di quello originale.

Rossgram aprirà i battenti dal 28 marzo, ma inizialmente sarà disponibile esclusivamente per un bacino limitato di utenti premium: dagli influencer (rimasti orfani di Instagram) alle aziende. Poi, nelle prossime settimane, il social network aprirà le porte a tutti gli utenti.

Il creatore del social, Alexander Zobov, ha spiegato che lo sviluppo dell’app era in corso da molto tempo, e di aver colto l’opportunità del vuoto lasciato da Instagram e Facebook per dare un’accelerata al progetto. Al netto delle prime dichiarazioni del (semi-sconosciuto) fondatore del social, non conosciamo nessun altro dettaglio di Rossgram. Non sappiamo chi sono i finanziatori, né l’aspetto della sua interfaccia.

Il braccio di ferro tra Russia e Big Tech

Dallo scoppio del conflitto in Ucraina, le autorità russe hanno oscurato l’accesso ai principali social occidentali, come Instagram, Facebook e Twitter. Lo stesso è stato fatto per i media, come la BBC, che da anni ha un’edizione in lingua russa.

Per sfuggire alla censura delle autorità, molti russi hanno deciso di utilizzare le VPN — che negli scorsi giorni hanno registrato un picco di download dalla Russia che non ha precedenti. Ma anche questa via di fuga dai controlli del Cremlino potrebbe avere vita breve. Il Roskomnadzor, l’autorità che vigila sulla rete e le telecomunicazioni, ha già annunciato di aver chiuso oltre 20 VPN e di essere al lavoro per aumentare la lista dei servizi banditi.

Alla luce del conflitto in Ucraina, Meta - la parent company di Facebook e Instagram - ha modificato temporaneamente le sue policy sull’hate speech, consentendo gli insulti e le minacce di morte contro Putin e i militari russi. In risposta, le autorità russe hanno inserito l’azienda statunitense nella lista delle organizzazioni estremiste.

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