iPhone 14 Pro recensione: l'isola felice di Apple?

iPhone 14 Pro è il sogno di ogni utente avanzato: abbiamo testato il chip A16 Bionic e la nuova Dynamic Island.

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a cura di Tom's Hardware

Con il nuovo iPhone 14 Pro Apple dimostra di aver rifinito ancora una volta, tanto nell’uso quotidiano quanto nelle prestazioni più avanzate, la formula per lo smartphone perfetto. La casa di Cupertino è consapevole delle potenzialità del suo prodotto di punta, e a dimostrarlo è, sorprendentemente, proprio il numero limitato di innovazioni rispetto al modello dell’anno prima.

Rispetto alla line-up del 2021, iPhone 14 Pro perfeziona un modello già performante ad altissimi livelli, se escludiamo la grande novità della Dynamic Island, che “manda in pensione” dopo cinque anni di onorato servizio il famigerato notch.

Questo smartphone porta con sé fotocamere migliori, display più luminosi, un nuovo elemento di design e un hardware più potente, mantenendo al contempo il form factor pratico e familiare che lo rende più maneggevole del suo “fratello maggiore” iPhone 14 Pro Max.

Design

Con iPhone 14 Pro Apple ripropone per il terzo anno di fila un linguaggio di design ormai iconico. A differenziarlo dal suo predecessore è il modulo fotocamere ancora più grande, che accoglie i nuovi sensori di cui parleremo nei prossimi paragrafi.

Tutto il resto è ormai familiare: lo smartphone presenta una scocca con cornici in acciaio inossidabile e bordi piatti. La parte posteriore in vetro presenta una finitura opaca, mentre sul davanti troviamo il rivestimento Ceramic Shield per la massima protezione.

Non può mancare inoltre la grande novità di questo device, collocata nella parte superiore del display da 6,1 pollici: la Dynamic Island, a cui dedicherò una considerazione a parte.

Su ogni altro fronte il look and feel di iPhone 14 Pro è pressoché identico a quello del predecessore. Si ripresenta più acuta che mai anche la protuberanza dei sensori fotografici, che fanno sentire la necessità di proteggere lo smartphone con una cover per ridurre il dislivello quando lo si poggia su una superficie piana.

Dynamic Island: parliamone!

Il notch è morto, lunga vita al notch: il nuovo iPhone 14 Pro sostituisce la soluzione presentata per la prima volta cinque anni fa a bordo di iPhone X con la Dynamic Island, un foro a forma di pillola nel display che ospita la fotocamera e il sensore per il riconoscimento via FaceID.

Ormai da anni gli smartphone Android hanno ridotto il più possibile lo spazio “rubato” al display con soluzioni a goccia o pinhole: la casa di Cupertino non si è solo adeguata ai tempi, ma ha portato un twist inaspettato a questa attesissima innovazione.

La nuova Dynamic Island di iPhone 14 Pro e Pro Max è infatti un elemento interattivo a metà tra hardware e software, uno spazio che si espande e si contrae mostrando icone e animazioni che indicano notifiche e azioni di sistema.

Le funzionalità della Dynamic Island portano nuove interfacce per il lettore multimediale, le notifiche in ingresso, lo sblocco del dispositivo ed in generale moltissime attività che possono essere eseguite in secondo piano mentre si fa altro. Allo stesso modo arricchirà sempre di più nel corso dei prossimi mesi il supporto delle app di terze parti: al lancio applicazioni come Spotify, Amazon e YouTube Music sono già pienamente compatibili con la Dynamic Island.

Almeno finché le tecnologie per le fotocamere under-display non si raffineranno, dovremo fare l’abitudine a convivere con la presenza di fori e spazi vuoti nel display degli smartphone. La Dynamic Island non è solo il canto del cigno di un design di prodotto ormai giunto alla fine del suo ciclo di vita, ma un modo intelligente di risolvere il problema: girandoci letteralmente intorno.

Certo, la visione di contenuti multimediali potrebbe risentirne in alcune occasioni, ma quanto questo infastidisca l'utente è una questione prettamente personale.

Display

Il nuovo iPhone 14 Pro, con il suo pannello da 6,1 pollici, è più brillante e definito che mai. Anche in questo ambito Apple poteva solo perfezionare una componente già eccellente, riproponendo innanzitutto la tecnologia ProMotion che porta la frequenza adattiva del display da 1 a 120Hz (contro ai 10-120Hz di iPhone 13 Pro) per una maggiore ottimizzazione dei consumi energetici.

Rispetto ad iPhone 13 Pro, il display del nuovo iPhone 14 Pro migliora su due fronti. Troviamo innanzitutto una resa dei colori ancora più brillante, che arriva a un valore Delta-E di 0,25 contro al punteggio di 0,27 della generazione precedente.

L’azienda dichiara invece 2000 nit di luminosità massima, valore a cui non siamo riusciti ad avvicinarci nemmeno con strumenti di misurazione professionale: ciononostante nell’esperienza d’uso quotidiana iPhone 14 Pro presenta una visibilità pressoché perfetta anche in pieno sole.

L’altra innovazione di iPhone 14 Pro è il display always-on, una funzionalità ben nota agli utenti Android che approda solo oggi per la prima volta sui device Apple. Grazie alla tecnologia che permette al display di raggiungere 1Hz il device può mostrare le informazioni e le notifiche sullo schermo consumando una quantità minima di energia.

Il display di iPhone 14 Pro soddisfa insomma sotto ogni fronte: Apple ha tutte le carte in tavola per continuare a dare del filo da torcere a Samsung, che dovrà mettersi all’opera per competere con la sua serie Galaxy S23 all’inizio dell’anno prossimo.

iPhone 14 Pro: foto e video

Il nuovo iPhone 14 Pro porta con sé alcuni aggiornamenti al comparto fotografico, primo tra tutti il nuovo sensore principale da 48MP che sfrutta normalmente il binning quad-pixel per immagini a 12MP ma elaborate utilizzando molta più informazione e luce.

Anche questa tecnologia non è prerogativa degli smartphone Apple, ma si affianca a un grande progresso nella fotografia computazionale. Photonic Engine è un’evoluzione della modalità Deep Fusion che rende gli scatti della gamma iPhone 14 (compresi i selfie) ancora più brillanti e dettagliati in qualunque condizione di luce.

Nella pratica, grazie alla tecnologia quad-pixel iPhone 14 Pro può scattare immagini con risoluzione finale da 12MP, ma con un livello di dettaglio superiore grazie alle informazioni elaborate dal nuovo sensore. Apple afferma di poter scattare fotografie con zoom 2x senza perdita di qualità, tuttavia si tratta di un ritaglio sul sensore principale da 48MP che di certo non può portare agli stessi risultati che si possono ottenere con il sensore completo ed il binning.

Migliora anche il sensore ultrawide da 12MP, che raddoppia in dimensioni rispetto ad iPhone 13 Pro, mentre non varia il teleobiettivo con zoom ottico 3x. Su quest’ultimo fronte guadagna punti il principale competitor Android, il Google Pixel 6 Pro, che arriva fino allo zoom ottico 4X.

Nella prova “su strada” gli scatti di iPhone 14 Pro si sono dimostrati più che soddisfacenti in ogni circostanza, sia per quanto riguarda la gamma di colori sia per il livello di dettaglio raggiunto, anche in condizioni di illuminazione scarse.

Le fotografie scattate tendono, grazie all’aiuto della Photonic Engine, ad accentuare l’illuminazione delle scene, rendendole appena più brillanti rispetto alla realtà, senza mai risultare d’altronde del tutto sovraesposte.

Restano presenti a bordo la modalità Notte, che restituisce risultati eccellenti specialmente negli scatti in esterna con tempi più bassi rispetto al passato, così come la modalità Ritratto.

Migliora anche il sensore anteriore, che conserva la tecnologia True Depth e guadagna l’autofocus di serie così come l’accesso a Photonic Engine.

Anche sul fronte video Apple riconferma il proprio dominio: iPhone 14 Pro conserva la modalità Cinematic della precedente generazione, ora con la possibilità di registrare fino a 4K 60fps o 4K 30fps in ProRes sui modelli da 256GB e superiori.

La vera novità è però la modalità Azione, una tecnologia di stabilizzazione video avanzata per catturare al meglio i soggetti in movimento. Al di là delle destinazioni d’uso più professionali la modalità Azione dà il suo meglio nella registrazione mentre si è in movimento.

iPhone 14 Pro e A16 Bionic: prestazioni

Per la prima volta quest’anno Apple ha riservato alla sua line-up Pro il nuovo chipset: al contrario di iPhone 14 e 14 Max, entrambi rimasti al chipset A15 Bionic del 2021, iPhone 14 Pro monta il nuovo chipset A16 Bionic con nuovo processo produttivo a 4 nm, CPU a 6 core, GPU a 5 core e Neural Engine a 16 core.

I miglioramenti che questo SoC porta con sé sono molti, come per esempio il motore di visualizzazione dedicato alla funzione always-on, senza dimenticare l’attenzione a una maggiore efficienza energetica.

iPhone 14 Pro iPhone 13 Pro
CPU A16 Bionic A15 Bionic
Geekbench 5 (single-core / multicore) 1891 / 5469 1733 / 4718
3DMark Wild Life Unlimited (FPS) 74 70
3DMark Wild Life Extreme Unlimited (FPS) 19 17

Sulla carta i risultati dei primi benchmark Geekbench mostrano un vero e proprio salto generazionale dell’A16 Bionic nei confronti del predecessore, oltre che rispetto al principale competitor, lo Snapdragon 8 Gen 1.

Nell’utilizzo quotidiano è difficile trovare un singolo difetto alle prestazioni di iPhone 14 Pro: il nuovo A16 Bionic brilla senza intoppi e lag anche nei processi più impegnativi, dal gaming all’editing video.

Certo, l’utente medio non sfrutterà questo chipset al massimo delle potenzialità, ma il senso di soddisfazione e sicurezza che deriva da questo genere di esperienza utente di alta fascia è destinato a conquistare una base di pubblico molto ampia.

Batteria e ricarica

Per iPhone 14 Pro Apple ha mantenuto la ricarica cablata a 20W, oltre alla ricarica 15W MagSafe e 7,5W Qi. Ho sottoposto il nuovo iPhone a un test personalizzato sulla durata della batteria, in cui l’ho costretto a ricaricare all’infinito una pagina Web sotto rete mobile con la luminosità del display impostata a 150 nit.

Al contrario di quanto riportato nel resto di questa recensione, sul fronte autonomia iPhone 14 Pro ha purtroppo dato risultati tutt'altro che brillanti, restando indietro non solo (prevedibilmente) rispetto alla variante Max, ma anche rispetto all'iPhone 13 Pro nelle stesse condizioni. L’azienda dichiara 10 ore di utilizzo a schermo acceso, con un piccolo miglioramento rispetto a iPhone 13 Pro.

Il risultato del test personalizzato sulla batteria potrebbe dunque essere imputabile a iOS 16: c’è la possibilità che con prossime release il sistema operativo si stabilizzi al punto da restituire al device i valori dichiarati.

Conclusioni

Con le sue incredibili fotocamere, lo splendido display e le potenti prestazioni, iPhone 14 Pro è il sogno di ogni utente Apple più esigente, ma le innovazioni esclusive che lo differenziano dalla variante “base” lo rendono appetibile a un pubblico molto più ampio rispetto ai professionisti.

Le nuove fotocamere, il processore A16 Bionic e la Dynamic Island, associate a materiali premium e a un form factor ancora familiare e maneggevole, lo rendono un vero e proprio fuoriclasse.

Le innovazioni di Apple nel nuovo iPhone 14 Pro hanno un caro prezzo, quantomeno sul mercato italiano. Rispetto a iPhone 13 Pro dovremo infatti pagare ben 150 euro in più per la variante base da 128GB, con un prezzo di listino ufficiale di 1339,00 euro che aumenta ulteriormente per le varianti da 256GB, 512GB e 1TB che toccano rispettivamente 1469,00 euro, 1729,00 euro e 1989,00 euro.