Amouranth: la streamer più odiata fu invitata proprio da Twitch a streammare

Amouranth è da sempre stata sotto l'occhio del ciclone per i suoi contenuti controversi, ma pare che sia stata Twitch stessa ad invitarla.

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a cura di Francesca Malacario

Amouranth è un nome che pressoché qualsiasi utente di Twitch ha sentito almeno una volta. La streamer si piazza molto in alto tra i content creator più famosi della piattaforma per via dei suoi contenuti controversi, che a molti non vanno a genio e che criticano aspramente. Ebbene, pare che questa figura così importante e odiata allo stesso tempo fosse stata invitata da Twitch stessa a iniziare a creare contenuti sul loro sito: vediamo meglio la sua storia.

Sappiamo tutti quali sono le critiche che vengono poste ad Amouranth costantemente, giorno e notte. Tralasciando i vari insulti decisamente di poco gusto, troviamo commenti che potrebbero anche risultare sensati, ossia cose come “i suoi contenuti non appartengono a questa piattaforma”, oppure “Twitch è un luogo fatto per i gamer”. La streamer ha ribattuto in un modo decisamente incontrastabile.

Amouranth ha recentemente rivelato in un podcast che lei non sarebbe arrivata sulla piattaforma viola di sua iniziativa, bensì che sarebbe stata invitata proprio da Twitch nel lontano 2016 a iniziare la sua carriera sul loro sito. Parla, inoltre, del fatto che abbia iniziato a vedere il potenziale di questo “business” soltanto di recente specialmente grazie ai vari contenuti che stanno spopolando negli ultimi anni, tra cui le hot tub, gli ASMR e il semplice vestirsi con dei leggings. “Come ho fatto a non fare questo in tutta la mia carriera?”, aggiunge.

A nostro avviso, incolpare degli streamer per i contenuti che portano sulla piattaforma non è il modo giusto di vedere le cose. Anche xQc, un altro famoso content creator di Twitch che si era espresso riguardo una problematica più o meno simile, tempo fa disse che “[...] Non porto contenuti che non mi piacciono sul mio canale, e nel frattempo tu stai guardando me invece che andare a guardare qualcun altro. Forse sei tu il problema”.