Cyberpunk 2077: il sistema di bonus incoraggiava il crunch?

CD Projekt RED aveva deciso di adottare un sistema di bonus per i dipendenti al lavoro su Cyberpunk 2077. Un sistema del genere favoriva il crunch?

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a cura di Carlo Castiglia

Cyberpunk 2077 è uscito lo scorso 10 dicembre ricevendo un'ottima accoglienza su PC, a differenza delle versioni console: sulle piattaforme next-gen, nonostante qualche bug di troppo, il titolo gira abbastanza bene. Su PS5 raggiunge i 60 fps, mentre su Series X è possibile decidere tra due modalità, ovvero prestazioni e qualità. Discorso diverso, invece, quello riguardante le console old-gen (attenzione, non mid-gen). Su PS4 e Xbox One, infatti, il titolo è un vero e proprio disastro (cliccate qui per approfondire) che ha costretto la software house a porgere delle doverose scuse.

Adam Badowski, capo dello studio e direttore creativo della trasposizione videoludica di Cyberpunk, ha inviato delle mail al suo staff intercettate successivamente dal giornalista Jason Schreier, rivelando un dettaglio abbastanza controverso riguardo alla politica di CD Projekt RED. Infatti, la software house polacca aveva adottato un sistema di bonus molto particolare per i suoi lavoratori che esamineremo nel dettaglio dopo la seguente mail di Badowski inviata al suo staff:

"Inizialmente avevamo un sistema di bonus incentrato sulle valutazioni del gioco e sulla data di uscita, ma dopo averlo considerato, abbiamo ritenuto che la misura non fosse semplicemente giusta date le circostanze. Abbiamo sottovalutato la lunghezza e la complessità necessarie per rendere tutto questo una realtà, eppure abbiamo fatto tutto il possibile per offrire un gioco ambizioso e speciale", ha concluso il Creative Director.

A quanto pare, una delle condizioni minime per l'ottenimento del bonus era quella di raggiungere un punteggio Metacritic pari o superiore a 90. Ogni mese, sempre stando a quanto riportato da Schreier, i leader dell'azienda distribuivano dei gettoni con il logo della software house ai dipendenti che s'impegnavano di più. Questi gettoni, successivamente, si sarebbero tramutati in bonus qualora la produzione avesse raggiunto gli obiettivi prefissati.

Un sistema del genere, in tutta onestà, sembrava favorire il crunch: più lavori, più ricevi. Ma un'artista non dovrebbe essere pagato interamente per la sua arte, a prescindere dalle valutazioni di critica e utenza? La domanda la poniamo a voi come spunto di riflessione nei commenti.

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